Descrizione generale Bella
cavalcata in cresta, abbastanza breve e piacevole da percorrersi in
inverno con la neve, sui remoti crinali della dorsale che divide la
Valle Trompia dalla bassa Valle Camonica. È molto sorprendente passare
oltre il limite degli impianti sciistici di Montecampione, e
improvvisamente trovarsi a passare dal caos e dal continuo via-vai
degli sciatori delle piste del comprensorio di Montecampione alla
solitudine che si respira su questa lunga e panoramica dorsale, che
raccorda numerose elevazioni appena accennate, ed altre un po' più
marcate ed aspre, tra le quali per l'appunto i Corni del Diavolo.
Descrizione percorso (fino ai Corni del Diavolo)
Da
Brescia o Bergamo raggiungere la bassa Valle Camonica, poi, dal paese
di Pian Camuno, seguire le indicazioni per Montecampione. La strada,
larga e ben carrozzabile, sale con vari tornanti raggiungendo dapprima
la zona turistica e sciistica più bassa di “Montecampione 1200”, poi
con un altro tratto più rettilineo l'insediamento più alto chiamato
“Montecampione 1800”, in località “Plan di Montecampione”, dove sorge
un enorme residence turistico nato negli anni '80 con il fiorire della
stazione sciistica, che in realtà versa in palese stato di abbandono e
incuria, così come in difficoltà naviga da anni anche lo stesso
comprensorio sciistico. Da qui incamminarsi verso i monti sovrastanti,
passando spesso sotto e a fianco della seggiovia, seguendo la strada
che conduce dapprima alla stazione di arrivo della stessa seggiovia, e
poi, in meno di mezzora dalla partenza, ad una piccola bocchetta
chiamata “Stanga di Bassinale”, dove la strada svalla dietro al Dosso
Beccheria di Bassinale, abbandonando improvvisamente le piste e gli
sciatori: da qui in avanti non si vedrà più alcuna opera umana, se non
(da lontano) alcune malghe appartenenti all'alpe
Cimosco-Paglia-Rondeneto disseminate nell'ampio vallone sottostante.
Subito dopo essere transitati dalla Stanga di Bassinale, percorse poche
decine di metri, abbandonare la strada (che poi è la variante bassa del
sentiero 3V) e salire direttamente verso destra le poche decine di
metri di quota che portano alla cresta sovrastante, dove passa invece
la variante alta del sentiero 3V, che noi percorreremo da qui in
avanti. Da qui in poi lo sviluppo dell'escursione è semplice e molto
logico: basta percorrere la dorsale, in genere abbastanza ampia, ma
talvolta più stretta, andando a toccare dapprima le sommità
tondeggianti del Corno Mura (1915 Mt.) e della Cima Torricella
(particolarmente ampia la spianata sulla sua cima, a 2009 Mt.), poi ci
si trova a risalire il pendio ripido e disseminato di rocce affioranti
del Monte Rosello, la cui piccola vetta si raggiunge comunque con poca
fatica (2030 Mt.). Dal Monte Rosello proseguire ancora lungo la cresta
discendendone le pendici orientali, dirigendosi verso i Corni del
Diavolo, che si elevano dalla cresta in modo abbastanza evidente. Fare
attenzione in caso di ghiaccio ad alcuni tratti della cresta un poco
esposti a sinistra: il versante settentrionale precipita quasi
verticale; seguendo il ripido pendio finale si mette piede sulla cima
del Corno del Diavolo Occidentale (2036 Mt.), dove è posto solo un
piccolo paletto di legno. Volendo è possibile salire anche la cima
Orientale (leggermente più bassa), ma la cresta che congiunge le due
cime è molto ripida e disseminata di rocce un po' esposte, ed in
inverno diventa un (seppur facile) itinerario alpinistico.
Discesa (dai Corni del Diavolo)
Tornare
sui propri passi ripercorrendo al contrario la cresta già percorsa in
precedenza, fino a sopra la Stanga del Bassinale, e invece che
ridiscendere alla strada fatta all'andata, proseguire lungo la cresta,
dirigendosi verso l'evidente forma piramidale del Monte Muffetto (che
noi abbiamo rinvenuto appena bruciato da un enorme incendio che si è
sviluppato sul suo versante triumplino). Si sale dapprima alla sua
anticima, e poi, con un ultimo tratto piuttosto ripido, alla cima più
alta (2060 Mt.), dove si trova una grande croce in metallo, a dominare l'insediamento turistico di Montecampione 1800 posto proprio ai suoi piedi.
La discesa la effettuiamo
lungo la cresta Est: si perde quota rapidamente scendendo sempre lungo
il sentiero 3V con stretti tornanti al di sotto di alcune estese fasce
rocciose, poi si prosegue con andamento più lineare lungo la dorsale,
fino a trovare un sentierino che si stacca a destra, e che punta
direttamente al vicinissimo grande residence, dove si era lasciata
l'automobile.
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