Descrizione generale
La Cornagera è un micromondo roccioso, fatto di torrioni, pinnacoli, pareti verticali, labirinti intricati, cavità e piccoli ghiaioni. Il tutto a poche decine di minuti di cammino dal parcheggio di Aviatico, nei pressi di Selvino, in media Valle Seriana. Resterete stupiti dal repentino cambiamento ambientale nel quale vi imbatterete passando dal bosco alla zona calcarea dei pinnacoli e delle formazioni rocciose. Si tratta di una facile escursione adatta ad una fuga di mezza mattinata, da evitarsi durante l'estate. Ideale anche per godersi il tramonto dalla cima e rientrare prima del buio.
Descrizione percorso
Da Selvino, bella località di soggiorno estiva ed invernale in Valle Seriana, si prosegue fino ad Aviatico. seguiamo l'indicazione per la funivia per il Monte Poieto. Ad una piccola rotonda nei pressi di una farmacia, andiamo a destra e dopo poche centinaia di metri, sulla destra troviamo un grande parcheggio, al cui termine si trova bandiera tricolore ed una palina di legno con l'indicazione per il Monte Cornagera. Saliamo lungo una bella scalinata di pietra per poi entrare subito in un luminoso bosco misto. Il tracciato è ben evidente e piuttosto ripido, ma la fatica dura molto poco, dopo circa 10 minuti di cammino, nei pressi di un rudere, la pendenza scende decisamente, tanto che il sentiero tende a divenire pianeggiante. Subito dopo il rudere, ignoriamo un sentiero che sale a sinistra verso la cima della Cornagera. Proseguiamo dritti, passiamo un bel roccolo recintato per poi arrivare davanti ad una palina in legno. Andiamo a destra come suggerito dalla palina (a sinistra si prosegue invece per il Monte Poieto). Improvvisamente eccoci davanti al bel ghiaione che scende dal gruppetto roccioso più in alto. Saliamo direttamente nel ghiaione verso al base dei pinnacoli. Possiamo girovagare oziosamente tra torrioncini, pareti e grosse massi di dolomia. Arrivati alla bacheca in legno con riportato lo schema della zona con relativi nomi dei torrioni (Longo, Garlini, Gemelli e Savina) e le varie vie di arrampicata, saliamo lasciando la bacheca alla nostra destra. Seguiamo il sentiero n. 521. In breve scendiamo in un bel valloncello roccioso che percorriamo in tutta la sua lunghezza. Alla nostra sinistra si sviluppa una lunga e compatta parete rocciosa (della quale percorreremo la cresta più tardi), mentre a destra troviamo formazioni rocciose e piccole vallette laterali. Al termine del valloncello, andiamo a sinistra (palina con indicazione per la vetta), ignorando l'indicazione per il Monte Poieto. Un facile sentierino pietroso ci porta alla base di un facile salto roccioso di 7-8 metri che si sale con alcuni divertenti passi di elementare arrampicata. Al termine della salita seguiamo fedelmente la facile crestina quasi pianeggiante che si evolve verso la Cornagera. Sotto di noi a sinistra si trova il lungo valloncello percorso in precedenza. Ad un certo punto si scende ad un intaglio. Qui troviamo un sentiero che sale da destra: lo ignoriamo per riprendere la salita tra facili roccette in uno stretto canale davanti a noi. Usciti dal breve canale eccoci di nuovo in cresta. La seguiamo brevemente per arrivare al cospetto della croce di ferro posta sulla cima della Cornagera. Poco prima della croce una traccia conduce ad una piccola Madonnina in pietra e da qui, in leggera discesa, ad una piccola croce in legno. Piacevole il panorama sulla bassa Valle Seriana e su Selvino.
Discesa
Percorriamo a ritroso il percorso fatto fino ai piedi del facile salto roccioso ed alla indicazione che avevamo ignorato per il Monte Poieto. Qui, invece di dirigerci verso la zona dei torrioni, andiamo a sinistra, verso il Poieto ed il Buco della Carolina (sentiero n. 537). Camminiamo tra vallette e piccole paretine sopra di noi. Scendiamo in una grande depressione circondata da alte pareti rocciose strapiombanti. Qui troviamo strettissimi canyon. Usciti da qui, in breve arriviamo all'ingresso del passaggio più stretto, nominato Buco della Carolina. Si tratta di una fessura rocciosa larga, in alcuni tratti, non più di 40 cm e lunga meno di un centinaio di metri. Sopra le nostre teste le alte pareti rocciose tendono a chiudersi; alcuni grossi massi incombono sopra di noi, bloccati tra le due pareti, dandoci una tetra sensazione di soffocamento e imminente pericolo. Usciti dalla fessura, l'ambiente cambia improvvisamente e ci troviamo in un bosco misto. Da qui, senza proseguire verso il Monte Poieto, torniamo sui nostri passi fino al parcheggio. |