Zona montuosa |
Prealpi
Bresciane |
Località
di partenza |
Località Busana
- Collio (BS) |
Quota
partenza |
860 Mt. |
Quota di
arrivo |
2005 Mt. |
Dislivello
totale |
+1200 Mt. circa |
Data di
uscita |
2001 |
Ore di
salita |
3 h. 30' |
Ore di
discesa |
2 h. |
Sentieri utilizzati |
n. 3V |
Giudizio sull'escursione |
Bella |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem |
Difficoltà |
EE |
Condizioni
climatiche e dei sentieri |
Brutta giornata, fredda e nebbiosa. Sentieri buoni, evidenti e
comodi fin sotto la bastionata rocciosa finale. Da qui in poi, tra
pinnacoli rocciosi e tornantini esposti, abbiamo trovato pessime
condizioni di neve farinosa e ghiaccio e siamo avanzati fra mille
difficoltà. |
Eventuali pericoli |
Il tratto tra i pinnacoli rocciosi può
essere molto pericoloso, specie nel punto in cui si procede
all'interno di un anfratto roccioso. Qui se trovate ghiaccio o neve farinosa, fate
molta attenzione e non esitate a munirvi di ramponi in quanto alcuni
punti sono molto esposti. |
Presenza di acqua |
Esiste una sorgente d'acqua dopo poco
tempo che si cammina, all'interno della Val Zereto. Ed un
abbeveratoio nei pressi del Passo di Pezzeda Mattina (1613 Mt.), dove
si incrocia il sentiero 3V. |
Punti di appoggio |
La baita Pezzeda Mattina di Sotto. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Ramponi. |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione generale
Escursione di medio impegno in stagione non invernale. Richiede,
invece, una certa capacità di muoversi su terreno ghiacciato e
innevato lungo sentieri a tratti esposti e difficoltosi nella parte
finale, se affrontata nel periodo freddo.
Descrizione percorso
Nei pressi delle antiche fonti ferruginose (in disuso) in località Busana, si trova un
piazzale. Da qui si scende verso un ponticello che attraversa il
fiume Mella. Lungo una mulattiera si risale la Val Zereto,
passando dalla sponda destra a quella sinistra. Dopo alcuni tornanti
nei pressi di un bosco, si giunge ad una sorgente d'acqua.
Camminando tra latifoglie e qualche abete, si passa nelle vicinanze
della cascina Panteghino (1150 Mt.) e, al successivo bivio, si
prende a sinistra in falsopiano. Superata una croce in ferro si
procede verso un roccolo (1430 Mt.) circondato da sorbi degli
uccellatori. Qui troverete alcune indicazioni. Poco oltre si vede la
malga Pezzeda Mattina di sotto. Il sentiero adesso si trasforma in
un ampia strada sterrata che continua fino ad un grande abbeveratoio
in cemento, posto nei pressi del Passo di Pezzeda Mattina (1613 Mt.).
Da qui si segue il sentiero 3V verso sinistra, camminando in
mezzacosta. In poco tempo e senza fatica si arriva ad un passo senza
nome. Abbandonato il 3V, si devia verso destra lungo il filo di
cresta per un breve tratto. In seguito ci si abbassa verso la Val
Sabbia per percorrere un tratto in mezza costa che ci conduce ai
piedi di un ripido pendio alla nostra sinistra. Lo si risale con
stretti e tortuosi tornantini su terreno instabile, camminando tra
curiosi pinnacoli rocciosi e radi pini mughi. Dopo il primo pezzo molto
ripido, per affrontare il quale, i caso di neve, si deve fare molta
attenzione, la pendenza diminuisce e, superato un anfratto roccioso
al cui interno spesso si trova del ghiaccio, il terreno si fa più
pianeggiante. Ancora una breve salita e si arriva ad
una spalla. Si scende leggermente verso la val Trompia, per poi
superare alcune facili roccette che ci conducono ad un cippo alla
memoria dei caduti partigiani. Ancora pochi minuti e si arriva alla
croce in ferro della cima nord.
Discesa
La discesa si compie, con
particolare attenzione lungo il primo tratto, seguendo a ritroso il
medesimo itinerario della salita. |
Note |
La Corna Blacca è ritenuta da molti la montagna simbolo
dell'escursionismo bresciano. |
Commenti vari |
Volevo pubblicamente ringraziare il mio fedele compagno ed amico
Guglielmo per avermi evitato un volo tra rocce ghiaccio con
probabile esito finale alquanto infelice (si veda, a tal proposito, il raccontino...). |
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