Zona montuosa |
Prealpi
Bresciane |
Località
di partenza |
Frazione Tizio - Collio
(BS) |
Quota
partenza |
870 Mt. |
Quota di
arrivo |
2217 Mt. |
Dislivello
totale |
1350 Mt. |
Data di
uscita |
06/02/05 |
Ore di
salita |
3 h. 30' |
Ore di
discesa |
2 h. |
Sentieri utilizzati |
n. 355, 3V |
Giudizio sull'escursione |
Bella |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem |
Difficoltà |
EE |
Amici presenti |
Cristian. |
Condizioni
climatiche e dei sentieri |
Appena partiti il termometro segnava
-7°C; una volta spuntato un bellissimo sole, la giornata si è fatta
piacevole e limpidissima. I sentieri, segnalati in maniera poco
invadente da piccoli bolli rossi e bianchi e da alcune paline, sono
risultati ricoperti da poca neve molto dura e, a tratti, da insidiose
lastre ghiacciate. In ogni caso il sentiero 355 è molto evidente e
ben tenuto. Noi abbiamo optato per una serie di varianti, sia in
salita che in discesa, che ci hanno portato lungo ripidi pendii
spesso ghiacciati e ampi prati anch'essi molto ripidi. In questo
caso, ovviamente l'itinerario non era segnalato, ma comunque
facilmente intuibile. |
Eventuali pericoli |
Attenzione al ghiaccio lungo i numerosi
ripidi pendii. |
Presenza di acqua |
Essendo inverno era tutto ghiacciato.
Nei pressi della chiesa dalla quale si inizia a camminare si trova
una provvidenziale fontana. |
Punti di appoggio |
Lungo la prima ora abbondante della
camminata si incontrano numerose cascine. In seguito non si trova
nulla che possa offrire un degno riparo. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Risultano molto utili, se non
indispensabili i ramponi. |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione generale
Ancora un'altra camminata fatta
improvvisando spesso l'itinerario, andando a cercare la linea più interessante o
comunque logica di salita e di discesa. Il percorso si snoda inizialmente per
boschi, poi su ampi prati e infine su ripidi crinali. In generale l'escursione è
risultata faticosa, a causa anche della costante forte pendenza, ma
di buona soddisfazione per i bellissimi panorami e l'ambiente innevato della
parte più alta. Il giudizio EE è giustificato solo in caso di neve e ghiaccio e se si opta per improvvisazioni del percorso.
Descrizione percorso
Lasciata
l'auto nei pressi della piccola chiesa di Tizio (frazione di Collio
Val Trompia), in corrispondenza di una fontana, si inizia a salire
lungo un vietta del paese che diviene poco dopo un sentiero ripido
e ciottolato. Prima per prati, poi in un bel bosco di querce e
noccioli, la salita continua con pendenza costante fino ad una
cascina in mezzo ad un ampio prato. Qui si riprende fiato per
poi tornare a faticare lungo il ciottolato sempre ripido. Dopo
circa 30 minuti, si incrocia una strada coperta da cemento che
si segue verso destra in corrispondenza di una palina in legno.
Sempre ripidamente, si supera una serie di cascine fino ad un'altra
palina che ci invita a proseguire verso sinistra. Ora ci troviamo
su terreno aperto tra prati e pascoli. Il sentiero 355 compie
un lungo giro e sale morbidamente fino a raggiungere la dorsale
della sommità dei prati sopra di noi. Con un po' più di fatica
si può decidere di salire dritti fino al costone erboso dove si
incontra di nuovo il 355 e da dove si gode un bel panorama sul
Monte Guglielmo. Da qui si segue fedelmente il crinale che per
un brevissimo tratto è in falsopiano, ma in seguito diventa decisamente
ripido. Alzando lo sguardo si possono vedere i grossi tralicci
dell'alta tensione che tagliano in due la vallata. Lentamente
ci portiamo nei pressi di quello che dal crinale vediamo come
ultimo traliccio, ma in realtà la linea continua ben oltre. Giunti
qui, dopo circa 1h. 30', ci troviamo ad un colle nei pressi della
località Marmor (malga poco distante) a 1665 Mt. Seguendo con
lo sguardo la linea elettrica, si arriva alla cresta di fronte
a noi, la cima del Monte Colombine è quella a sinistra dell'ultimo
traliccio visibile in cresta. Vicino al traliccio in località
Marmor c'è una palina con varie indicazioni, seguite quella del
sentiero 355. Si percorre un tratto in mezzacosta attraverso un
pendio per poi seguire un valloncello verso destra. Rimontato
il valloncello il panorama si fa ampissimo. Proseguiamo abbastanza
liberamente lungo la linea di massima pendenza, oppure percorrendo
le dolci curve del sentiero, fino ad incrociare perpendicolarmente
l'ampio sentiero 3V nei pressi di un rudere e di un'area attrezzata,
proprio sotto gli ultimi ripidi fianchi della montagna. Il percorso
originale prevede di andare a sinistra lungo il sentiero 3V camminando
in mezzacosta fino ad incontrare sulla destra una lunga serie
di tornanti che conducono alla vetta lungo il tranquillo e ampio
sentiero 355. Noi invece risaliamo il ripidissimo prato dinanzi
all'area attrezzata, puntando proprio alla sommità della cimetta
che sovrasta questo tratto di sentiero. Tra zolle scivolosissime
e qualche roccia affiorante arriviamo nei pressi della sommità
di questo monte a circa 2100 Mt. Da qui percorriamo la bella e
ampia cresta verso sinistra, percorsa dalla variante alta del
Sentiero 3V, che condurrà fino alla cima del Monte Colombine.
Il panorama è bellissimo, lo sguardo spazia dal Monte Rosa, alle
prealpi Orobie, dal gruppo del Cevedale fino all'Adamello e al
Monte Baldo. Seguendo il crinale in discesa, si giunge ad una
sella, si transita dall'ennesimo traliccio sul dosso successivo,
dal quale poi si discende ad una seconda sella per poi affrontare
gli ultimi metri di salita fino alla palina di vetta. Per la discesa
si seguono i tornanti del sentiero 355, magari tagliandoli seguendo
la linea di pendenza che in breve ci porta ad incrociare l'ampio
3V. Arrivati qui si prosegue verso destra fino ad arrivare su
un evidente costone pratoso. Lo si scende rimanendone leggermente
a sinistra, si entra in un impluvio piuttosto ripido fino al rudere
di una cascina. posta proprio al centro del vallone. Da qui, con
un lungo traverso pianeggiate si taglia il pendio di sinistra,
a tratti ripido, fino a tornare alla sella sul colle in località
Marmor nei pressi del traliccio incontrato in salita. Il resto
del percorso ricalca le orme dell'andata.
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Note |
Ovviamente questa escursione perde
molto del suo fascino se intrapresa nella stagione estiva. Il meglio
di sé lo dà durante l'inverno oppure durante la stagione delle
fioriture primaverili. Evitate di abbandonare il sentiero per
improvvisare percorsi alternativi se la giornata non è perfettamente
limpida: risulterebbe facilissimo perdere i punti di riferimento e
sbagliare direzione in questi spazi ampi ed aperti in caso di nuvole
basse o nebbia. |
Commenti vari |
Peccato che, troppo spesso, ambienti
bellissimi vengano deturpati da strutture invadenti come gli enormi
tralicci dell'alta tensione presenti lungo queste belle vallate.
L'unico lato positivo di questi mostri è che, a volte, possono
fungere da evidentissimi punti di riferimento... Osservando la
fotografia dell'ultima parte di percorso, vi risulterà più facile
seguire il nostro itinerario improvvisato. |
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Risalendo
faticosamente i pascoli ghiacciati,
visibile sullo sfondo la prima
cimetta in cresta |
Ancora
sui ripidi prati, sullo
sfondo il Dosso Alto
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Nonostante
la fatica si ha sempre voglia
di strafare...
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L'ultimo
tratto di cresta prima della cima
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Tutta scena: si gioca sui massi in cresta |
Finalmente in vetta |
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Un
momento di riposo durante la discesa
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In
evidenza la parte finale del percorso, dal colle in località Marmor alla cima
(in rosso), e ritorno (in verde)
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