Monte Colodri/Rupe Secca Est- Via Cismon '93

 
Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle del Sarca Località  di partenza Arco (TN)
Quota partenza 100 Mt. Quota di arrivo 345 Mt. circa
Dislivello totale

+15 Mt. circa per l'attacco
+230 Mt. la via (245 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 431B
Ore di salita 10' per l'attacco
7 h. la via
Ore di discesa

5' sino alla ferrata
25' la ferrata fino al parcheggio

Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita 26/03/2016 Difficoltà A2, IV
Sass Balòss presenti
Bertoldo, Luca.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata ottima con temperature gradevoli se non fosse stato per il forte vento che, per circa 3 ore, ha soffiato imperterrito. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente; la ferrata che si percorre in discesa non è difficile però presenta dei tratti molto unti e, se bagnati, decisamente scivolosi. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale dotazione per arrampicata artificiale. Portare 2 staffe e fiffi per ogni componente della cordata. Sufficienti circa 18/20 rinvii. L'itinerario è completamente attrezzato con chiodi a pressione ma sempre molto distanti: risulta quindi indispensabile, per la buona riuscita della salita, avere almeno un "furbo" di 40-50 cm (con 2 si è sicuramente più veloci).
Un paio di scarpette d'arrampicata possono sicuramente facilitare il primo di cordata sulla prima e ultima lunghezza.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Monte Colodri è il simbolo dell'arrampicata nella Valle del Sarca. E' situato immediatamente a nord dell'abitato di Arco e presenta pareti molto verticali e strapiombanti percorse quasi ovunque da itinerari d'arrampicata. Dalle linee classiche lungo fessure e diedri affrontate già nella seconda metà degli anni '70 a quelle estreme in artificiale o chiodate per l'arrampicata libera su difficilissime placche.
In comune hanno arrampicata atletica e roccia quasi sempre ottima.
La via Cismon '93 è un itinerario in completa arrampicata artificiale aperta da Umberto Marampon nel 1993. Segue interamente l'esposto spigolo che delimita, a destra, il diedro della via Marino Stenico. Al suo termine supera un tettino e poi si conclude con una lunghezza attraverso delle placche appoggiate e un po' di sfasciumi finali.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento imboccare la strada che conduce ai campeggi e alla piscina comunale, ove conviene parcheggiare. Da qui seguire la strada asfaltata in direzione di Arco e poco dopo, in corrispondenza di una chiesetta bianca sulla destra, imboccare una stradina sterrata. Da qui è ben visibile l'evidente diedro con il suo esposto spigolo destro dove corre la via. Seguire la stradina fino a un bivio ove si piega a destra costeggiando una recinzione. Al suo termine salire fino a raggiungere la parete portandosi sotto la verticale del diedro. Sulla placca 5 metri alla sua destra si trova l'attacco della via (visibili i primi chiodi a pressione). Appena più a destra partono le vie Ricci e capricci e Marino Stenico.

1° tiro:
superare la placchetta, passare sulla destra di un grosso masso e poi in verticale fino un terrazzino con piante. Superare il muro giallo fin a raggiungere un tettino sotto al quale si sosta (3 chiodi a pressione+fettucce). 40 Mt., A2, IV, 12/13 chiodi a pressione, 1 chiodo.

2° tiro:
uscire dal tetto a sinistra. Portarsi sullo spigolo a destra e seguirlo fino un terrazzino dove si sosta (2 fix+catena+anello).
40 Mt., A2, circa 15 chiodi a pressione (alcuni dei quali affiancati da 1 fix).

3° tiro:
seguire il filo dello spigolo. La sosta (2 fittoni, 2 chiodi a pressione) si trova sulla sua destra.
20 Mt., A2, 10/15 chiodi a pressione (alcuni dei quali affiancati da 1 fix).

4° tiro:
in obliquo verso sinistra fino ad aggirare lo spigolo. Poi su dritti sempre vicinissimi allo stesso fino alla grossa terrazza inclinata dove si sosta (2 fix+catena+anello, 3 chiodi a pressione). 30 Mt., A2, circa 15 chiodi a pressione, 1 fix.

5° tiro:
seguire ancora lo spigolo circa 15 metri. Poi per rocce lavorate alla sua destra si sale facilmente fino alla grossa pianta dove si sosta (2 fittoni, in comune con Aspettando Martino e Marino Stenico). 35 Mt., A2, IV+, A2, III, 5/6 chiodi a pressione, 1 fix.

6° tiro:
seguire il diedrino fin sotto al tetto che si supera direttamente. Poi per placche grigie ci si alza fino alla sosta (3 chiodi a pressione).
30 Mt., A2, III, A2, III+, 10 chiodi a pressione, 1 sosta intermedia (2 chiodi a pressione+fettuccia+maglia rapida).

7° tiro:
per placca, inizialmente in obliquo verso sinistra, e poi leggermente verso destra. Raggiunti gli sfasciumi sommitali puntare a sinistra al grosso masso ingabbiato e incementato alla base. Attrezzare una sosta (pianta o rete acciaio). 50 Mt., A2, IV, III, 9/10 chiodi a pressione.
Discesa
Dal termine della via imboccare una traccia verso destra che, superando delle roccette, conduce alla Ferrata dei Colodri (sentiero n. 431B). Mediante questa scendere in direzione di Arco e quindi al parcheggio.

Note

Dalla S5 esiste una possibilità di fuga sfruttando la cengia di uscita delle vie Aspettando Martino, Marino Stenico, Ricci e capricci, fino a raggiungere la Ferrata del Colodri. Circa 150 Mt., passi di II.

Commenti vari
Come per tutte le altre vie della valle è consigliata la salita nelle mezze stagioni o nelle belle giornate invernali. Da tenere presente però che la via è esposta ad est e va in ombra presto. Da evitare comunque il periodo estivo.
Altre ripetizioni
C'eravamo misurati con questa via già nel lontano 2007 durante una lezione in cui il nostro mentore Giovanni, alias Cicciolino, ci ha iniziati all'arrampicata artificiale (vedi rel. di quell'esperienza). Purtroppo non è un itinerario propedeutico per l'approccio alla tecnica delle staffe e ci eravamo calati dalla seconda sosta per lentezza nella progressione.
   

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Muretto impegnativo verso la fine del primo tiro Matteo all'inizio della terza lunghezza
   

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Luca sul terzo tiro

Matteo alla terza sosta

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L'impegnativa partenza della quinta lunghezza Il breve diedro giallo all'inizio del sesto tiro
   
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Matteo in uscita dal tettino della sesta lunghezza

La parete est della Rupe Secca con i tracciati delle vie:
Cinque stagioni, Tyszkiewicz, Marino Stenico, Cismon '93 e Aspettando Martino