Descrizione
generale
Il Monte Colodri è il simbolo dell'arrampicata nella Valle del Sarca. E' situato immediatamente a nord dell'abitato di Arco e presenta pareti molto verticali e strapiombanti percorse quasi ovunque da itinerari d'arrampicata. Dalle linee classiche lungo fessure e diedri affrontate già nella seconda metà degli anni '70 a quelle estreme in artificiale o chiodate per l'arrampicata libera su difficilissime placche.
In comune hanno arrampicata atletica e roccia quasi sempre ottima.
La via Cismon '93 è un itinerario in completa arrampicata artificiale aperta da Umberto Marampon nel 1993. Segue interamente l'esposto spigolo che delimita, a destra, il diedro della via Marino Stenico. Al suo termine supera un tettino e poi si conclude con una lunghezza attraverso delle placche appoggiate e un po' di sfasciumi finali.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento imboccare la strada che conduce ai campeggi e alla piscina comunale, ove conviene parcheggiare. Da qui seguire la strada asfaltata in direzione di Arco e poco dopo, in corrispondenza di una chiesetta bianca sulla destra, imboccare una stradina sterrata. Da qui è ben visibile l'evidente diedro con il suo esposto spigolo destro dove corre la via. Seguire la stradina fino a un bivio ove si piega a destra costeggiando una recinzione. Al suo termine salire fino a raggiungere la parete portandosi sotto la verticale del diedro. Sulla placca 5 metri alla sua destra si trova l'attacco della via (visibili i primi chiodi a pressione). Appena più a destra partono le vie Ricci e capricci e Marino Stenico.
1° tiro:
superare la placchetta, passare sulla destra di un grosso masso e poi in verticale fino un terrazzino con piante. Superare il muro giallo fin a raggiungere
un tettino sotto al quale si sosta (3 chiodi a pressione+fettucce).
40 Mt., A2, IV, 12/13 chiodi a pressione, 1 chiodo.
2° tiro:
uscire dal tetto a sinistra. Portarsi sullo spigolo a destra e seguirlo fino un terrazzino dove si sosta (2 fix+catena+anello).
40 Mt., A2, circa 15 chiodi a pressione (alcuni dei quali affiancati da 1 fix).
3° tiro:
seguire il filo dello spigolo. La sosta (2 fittoni, 2 chiodi a pressione) si trova sulla sua destra.
20 Mt., A2, 10/15 chiodi a pressione (alcuni dei quali affiancati da 1 fix).
4° tiro:
in obliquo verso sinistra fino ad aggirare lo spigolo. Poi su dritti sempre vicinissimi allo stesso fino alla grossa terrazza inclinata dove si sosta (2 fix+catena+anello, 3 chiodi a pressione).
30 Mt., A2, circa 15 chiodi a pressione, 1 fix.
5° tiro:
seguire ancora lo spigolo circa 15 metri. Poi per rocce lavorate alla sua destra si sale facilmente fino alla grossa pianta dove si sosta (2 fittoni, in comune con Aspettando Martino e Marino Stenico). 35 Mt., A2, IV+, A2, III, 5/6 chiodi a pressione, 1
fix.
6° tiro:
seguire il diedrino fin sotto al tetto che si supera direttamente. Poi per placche grigie ci si alza fino alla sosta (3 chiodi a pressione).
30 Mt., A2, III, A2, III+, 10 chiodi a pressione, 1 sosta intermedia (2 chiodi a pressione+fettuccia+maglia rapida).
7° tiro:
per placca, inizialmente in obliquo verso sinistra, e poi leggermente verso destra. Raggiunti gli sfasciumi sommitali puntare a sinistra al grosso masso ingabbiato e incementato alla base. Attrezzare una sosta (pianta o rete acciaio). 50 Mt., A2, IV, III, 9/10 chiodi a pressione.
Discesa
Dal termine della via imboccare una traccia verso destra che, superando delle roccette, conduce alla Ferrata dei Colodri (sentiero n. 431B). Mediante questa scendere in direzione di Arco e quindi al parcheggio. |