Col dei Bos - Via Gaudeamus

Zona montuosa Dolomiti - Gruppo di Fanis Localitā di partenza Loc. Pian del Menìs - Passo Falzarego (BL)
Quota partenza 2054 Mt. Quota di arrivo 2488 Mt.
Dislivello totale

+154 Mt. per l'attacco
+280 Mt. la via (410 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 412
Ore di salita

30' per l'attacco
5 h. la via

Ore di discesa 1 h.
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 06/08/2016 Difficoltà VI-/V+, A0
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata abbastanza nuvolosa e con un discreto vento. Il sentiero che conduce all'attacco č ben segnalato ed evidente; quello di discesa necessita di qualche attenzione, specialmente se percorso con presenza di neve. La via si svolge su roccia generalmente ottima ad eccezione del tratto iniziale della sesta lunghezza.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
Nessuna.
Punti di appoggio
Al parcheggio ci sono il rifugio Col Gallina e il bar-ristorante Strobel.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Tradizionale da arrampicata. Chiodi e martello inutili. Friends e dadi non necessari ma a volte le protezioni non sono vicinissime quindi, se non si arrampica sciolti sul V+, e' consigliato portare qualche friends medio grande (n. 1, 2 e 3 Camalot).

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Itinerario aperto sulla parete sud del Col dei Bos dalla guida alpina Mario Dibona Moro da solo nei giorni 19, 20 e 21 settembre 2009. Arrampicata varia e dalla logica alpinistica lungo placche, fessure, un entusiasmante diedro, un breve strapiombo ed anche un caminetto finale. La chiodatura è a fix sia sui tiri che alle soste ma dalla S4 non ci sono più le piastrine ma solo 2 anelli di catena metallica stretti con una ranella ed un bullone (ad eccezione di alcune soste ancora con piastrina, occhio alla tenuta non garantita). Onestamente non si capisce il perchè di tale scelta; bastava mettere qualche fix in meno nei punti facilmente proteggibili con protezioni veloci e segnalare che la chiodatura era da integrare con dadi e friends. Il breve avvicinamento, un facile rientro e le difficoltà mai eccessive ne fanno un buon itinerario da sfruttare quando si ha solo mezza giornata a disposizione. Può essere sfruttato anche per le prime esperienze dolomitiche magari portandosi qualche friend medio e medio-grande per accorciare la distanza tra alcune protezioni.
Attacco, descrizione della via
Da Cortina d'Ampezzo si sale la strada statale 48 che conduce al Passo Falzarego fino a circa 1 Km. sotto il passo in località "Pian del Menìs". Sulla sinistra c'è il rifugio "Col Gallina" e sulla destra il ristorante "Strobel". Di fronte al ristorante c'è ampia possibilità di posteggio.
Dal piazzale si sale in direzione delle Torri del Falzarego seguendo il sentiero che inizia a fianco del ristorante (non numerato ma segnalato con bolli rossi e bianchi) per circa 15' fino ad incrociare una vecchia strada di guerra oggi sentiero C.A.I. n. 412.
Seguire questo sentiero pianeggiante verso destra per un centinaio di metri fino a superare uno sperone oltre il quale si trova il vecchio ospedale militare di guerra. Al termine dell'ospedale dalla vecchia strada si stacca un sentierino più o meno pianeggiante che costeggia la parete del Col dei Bos, seguirlo superando l'attacco della via ferrata e raggiungendo, con alcuni sali-scendi, il centro della parete. Individuare un grosso ometto, salire un poco alla sua destra, e seguire una cengetta verso sinistra fino a raggiungere l'attacco (fix e scritta "gaude" scolpita sulla roccia). Qualche decina di metri più a destra attacca la via
Ada.

1° tiro: 
salire la placca fino un primo tratto verticale. Superarlo leggermente verso sinistra e continuare facilmente fino un altro muretto leggermente strapiombante. Superarlo ancora verso sinistra e continuare fino alla sosta (1 fix con anello).
40 Mt., 5 fix, 3 chiodi, IV+, V+, III, V, IV.

2° tiro:
salire verticali circa 5 metri sfruttando delle fessure. Traversare 1-2 metri a sinistra e salire di nuovo dritti per rocce via via più semplici. Si segue una specie di facile corridoio tra due zone più aggettanti fino a raggiungere la sosta sulla sinistra (1 fix con anello).
40 Mt., IV+, V+, IV, 9/10 fix.

3° tiro:
salire verso sinistra alla sovrastante terrazza detritica e poi, sempre verso sinistra, sul largo pilastro fino ad una cengia alla base della placca gialla e nera dove si sosta (1 fix con anello). 50 Mt., III, IV, III, 1 fix.

4° tiro:
alzarsi sulla placca sfruttando una fessurina fino un bombč. Superarlo e, dopo circa 3 metri, traversare decisamente a destra fino un terrazzino sullo spigolo dove si sosta (1 clessidra+cordini). 15 Mt., V+, VI- oppure A0, V, 4 fix.

5° tiro:
traversare verso destra entrando nel canale dove si sosta (1 fix) alla base di un pilastro. 35 Mt., III, 2 fix.

6° tiro:
risalire il pilastro con roccia insicura fin sotto un tettino. Si supera la placca alla sua sinistra portandosi subito a destra nella fessura/camino che si segue fino alla cengia dove si sosta (1 fix). 30 Mt., IV, IV+, IV, 3 fix.

7° tiro:
tiro bellissimo per il tipo di arrampicata e la qualità della roccia. Aggirare a sinistra le rocce soprastanti imboccando il bel diedro fessurato che si segue fin sotto una lama. Spostarsi a sinistra su placca a tacche e riprendere il diedro fino al terrazzino di sosta (1 fix).
45 Mt., V, V+, V, 7 fix.

8° tiro:
seguire la lama che termina sotto un muretto e superarlo uscendo a destra. Non fermarsi su due fix vicini ma superare il soprastante strapiombino e poi, per rocce semplici, portarsi alla base di una fessura dove si sosta (2 fix).
35 Mt., V-, IV+, III, 1 sosta intermedia (2 fix). 

9° tiro:
da qui la variante dei "Bolli verdi" permette di congiungersi alla via
Ada. Salire la fessura raggiungendo un terrazzo. Tenersi sulle facili rocce a sinistra dello spigolo fino a raggiungere una larga terrazza alla base di una parete strapiombante dove si sosta (strozzare un cordino su un piolo di ferro). 35 Mt., IV, 1 chiodo, 3 anelli cementati, 1 fittone.

10° tiro:
superare il muretto strapiombante e unto (faticoso) poi continuare seguendo la fessura leggermente verso sinistra ed infine dritti sino alla sosta (anello cementato). 25 Mt., VI- oppure A0, V+, IV, 3 anelli cementati.

11° tiro:
salire verso sinistra alla base di due vaghi diedrini superando quello di sinistra. Al suo termine traversare a sinistra e superare un piccolo strapiombo ben ammanigliato raggiungendo la sosta (anello cementato). 40 Mt., IV, IV+, 2 chiodi, 2 anelli cementati.

12° tiro:
obliquare leggermente verso sinistra portandosi alla base di un caminetto che si segue sino al pianoro sommitale dove si sosta (anelli cementati). 20 Mt., IV, III, 1 anello cementato.
Discesa
Si cammina verso sinistra lungo i prati sommitali e poi per una traccia (tratti esposti - attenzione con neve magari ad inizio stagione) sino ad arrivare al canalone che divide il Col dei Bos e la Cima di Falzarego. Scendere nel canale seguendo il comodo sentiero sino a giungere nei pressi dell'ex ospedale militare. Percorrendo a ritroso il sentiero d'avvicinamento si ritorna al parcheggio.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-orientali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Placche verticali ma lavorate sul primo (sinistra) e secondo tiro (destra)

   

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Claudia in due momenti durante il superamento del tiro chiave. Quarto tiro

   

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Il bellissimo diedro fessurato della settima lunghezza

   

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Luca supera il diedrino dell'undicesimo tiro Claudia sullo strapiombino prima dell'undicesima sosta

 

 

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Luca e Claudia a fine via. Sullo sfondo la Tofana di Rozes Un cucciolo di marmotta decisamente curioso
   

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Il Col Dei Bos con i tracciati delle vie: Gaudeamus, Ada ed Alverà/Menardi

   

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