Descrizione generale
Via aperta da Ignazio Dibona, P. Apollonio e F. Stefani nel 1934. Il nome della torre è giustificato dal fatto che i primi salitori trovarono in vetta due folti ciuffi di baranci (mugo alpino). In via sono presenti diversi chiodi e
clessidre, la via è molto ripetuta nulla si staccherà dalle vostre mani durante la ripetizione. Dato il modesto sviluppo, il breve avvicinamento e la veloce discesa è una via adatta a giornate incerte.
Attacco, descrizione della via
Da Cortina d'Ampezzo si sale la strada statale 48 che
conduce al Passo Falzarego, raggiunto il ponte di Ru Bianco si prende sulla sinistra una strada asfaltata (indicazioni) che sale in direzione del
rifugio Cinque Torri, dove si parcheggia. La torre che sovrasta il rifugio è la
Torre Grande e alla sua destra ci sono 3 torri (guardandole
dal rif. Cinque Torri sembrano una sola, ma quando le si
aggirano si possono distintamente riconoscere, da sinistra a destra: Torre Romana, Torre Barancio, Torre Lusy).
Per portarsi sul loro versante nord poco prima del rifugio si
prende il sentiero a destra. Non si segue la diramazione che
passa sotto la parete strapiombante della Torre Grande ma si
resta più a destra aggirando così, in breve tempo, le torri.
Guardando la parete nord, a circa 10 metri da terra è ben identificabile un buco giallo. La via attacca sotto la sua direttiva.
1° tiro:
salire lungo la parete puntando al buco giallo. Proseguire poi alla sua destra
seguendo una fessura verticale che si segue sino al suo termine. Da qui si piega verso destra sino alla sosta (2 chiodi cementati).
22 Mt., IV, IV+, 3 chiodi cementati, 1 chiodo, 1 clessidra.
2° tiro:
dalla sosta
salire obliquando leggermente a sinistra raggiungendo due
fessure. Salire quella di sinistra fino a raggiungere una cengia. Pochi metri a destra si sosta (1 chiodo cementato e 1 clessidra). 22 Mt., IV, IV+, 2 fittoni,
1 chiodo.
3° tiro:
spostarsi circa 3 metri a destra sulla cengia per poi
risalire una fessura. Proseguire superando diversi risalti
tornando indicativamente sulla verticale della sosta precedente e sosare (1 chiodo cementato).
18 Mt., IV, III.
4° tiro:
salire dritti sino ad una fessura, oltre la quale si traversa a destra sino ad una cengetta. Da qui si sale in verticale e per terreno più semplice si
obliqua a sinistra raggiungendo il filo dello spigolo in corrispondenza di una cengia circolare dove si trova la sosta (1 chiodo cementato).
33 Mt., III+, IV-, 1 chiodo cementato, 1 chiodo.
5° tiro:
salire i primi metri a destra dello spigolo e successivamente portarsi alla
sua sinistra. Da qui per rocce semplici e percorso non obbligato si raggiunge la vetta dove si sosta su un chiodo cementato. 25 Mt., IV, IV-, 1 chiodo.
Discesa
La discesa avviene mediante una calata in corda doppia (50 Mt.). L'ancoraggio si trova un metro sotto la vetta sulla parete sud
(verso la Torre Grande). E' anche possibile dividere la discesa in 2 calate da 25 Mt. cadauna
sempre su un ottimo ancoraggio cementato. Giunti a terra per sentierino si ritorna al parcheggio del
rifugio Cinque Torri. |