Cima Pradidali - Via Tavernaro

 
Zona montuosa Dolomiti Occidentali
Gruppo Pale di S. Martino
Localitā di partenza Ristorante Cant Del Gal
Fiera Di Primiero (TN)
Quota partenza 1160 Mt. Quota di arrivo 2774 Mt.
Dislivello totale +1118 Mt. per il rifugio Pradidali
+238 Mt. dal rifugio all'attacco
+250 Mt. la via (295 lo sviluppo)
+50 Mt. per la vetta (250 lo sviluppo in cresta)
Sentieri utilizzati n. 709, 715
Ore di salita 2 h. fino al rifugio Pradidali
45' dal rifugio all'attacco
4 h. la via +1 h. di cresta (se assicurati)
Ore di discesa

2 h. dalla cima al rifugio
1 h. 40' dal rif. al parcheggio

Esposizione Sud-est Giudizio sull'arrampicata Sufficiente
Data di uscita 23/08/2016 Difficoltà IV, IV+
Sass Balòss presenti
Bertoldo, Luca.
Amici presenti
Alessandro, Danilo, Giuliana, Marcello, Massimo, Sergio e Umberto.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata con meteo eccezionale: nessuna nuvola e tanto sole, cosa assai rara nelle Pale di San Martino. I sentieri che si percorrono durante la salita al rifugio sono in ottimo stato e ben segnalati. Per raggiungere l'attacco della via si percorre la Normale della Torre Pradidali fino all'intaglio con la Cima Pradidali superando tratti d'arrampicata di II e III.
La roccia varia da buona a ottima con alcuni tratti da valutare.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente. Prestare attenzione a non smuovere sassi dalle numerose terrazze detritiche presenti lungo la via.
Presenza di acqua

Al parcheggio, in corrispondenza del bar "La Ritonda" c'è una fontana.

Punti di appoggio
Rifugio Pradidali (2278 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Materiale solito da arrampicata. Portare dadi e friend per integrare le poche protezioni presenti.

Descrizione dell'arrampicata

Descrizione generale
Via aperta da Antonio Tavernaro, Giacomo Faoro, S. Schonborn e Uhl il 7 agosto del 1898 che risale lo spigolo sud-est della Cima Pradidali, un complesso roccioso che si eleva tra la Cima Immink ed il Passo di Ball.
La via segue solo vagamente la linea dello spigolo; l'arrampicata infatti si svolge lungo canali e camini sino alla sommità dell'anticima. Per raggiungere la cima vera e propria ed iniziare la discesa occorre percorrere una divertente cresta.
I camini terminali possono presentarsi particolarmente bagnati ed infidi dopo recenti piogge (possibile uscire sulla via Soldā).
Attacco, descrizione della via
Da Fiera Di Primiero seguire le indicazioni per la Val Canali fino a giungere al ristorante Cant del Gal. Parcheggiare poco oltre negli ampi posteggi circostanti (a pagamento) ed imboccare il sentiero n. 709 che conduce, senza possibilità di errore, al rifugio Pradidali (presente un breve tratto attrezzato). Poco prima di giungere al rifugio si resterà colpiti da tre vette: sulla destra l'imponente Cima Canali, sulla sinistra il Campanile Pradidali e, alle spalle del rifugio, la Cima Pradidali.
Dal rifugio imboccare la traccia che sale al Passo di Ball e, dopo aver superato un primo tratto molto ripido, si noteranno sulla destra dei grossi massi. Qui abbandonare il sentiero principale e traversare verso destra, senza percorso obbligato, sino a raggiungere la parete della Cima Pradidali. Continuare a traversare, qualche ometto lungo il percorso, sino a raggiungere il profondo canalone che divide la Cima dalla Torre Pradidali.
Lungo questo canale corre la via Normale alla Torre Pradidali con difficoltà di II e III e alcuni passaggi esposti
(stare generalmente sulla destra dello scolo principale - viso a monte). Lungo il canale sono presenti diverse soste attrezzate che vengono utilizzate anche per le calate in corda doppia da chi scende dopo aver salito uno degli itinerari sulla Torre Pradidali (es. via Franceschini).
Raggiunta la sella che separa la Cima dalla Torre portarsi alla base della parete vera e propria. All'attacco è presente una sosta (3 chiodi) e un ometto.

1° tiro:
salire in verticale, senza percorso obbligato, tendendo leggermente verso destra fino a raggiungere una terrazza detritica. Portarsi alla base della fessura-camino che incide la parete, dove si trova la sosta (2 chiodi). 40 Mt., III, II.

2° tiro:
salire in verticale lungo la fessura-camino sino a raggiungere una nicchia nella quale, sulla sinistra, si trova la sosta (3 chiodi).
40 Mt., III+, 1 chiodo.

3° tiro:
aggirare lo strapiombino soprastante sulla paretina gialla a sinistra (passi tecnici). Riportarsi nella fessura-diedro e salire sin sotto un marcato strapiombo. Qui traversare a destra e sostare poco dopo (grossa clessidra+cordone+maglia rapida). 20 Mt., IV+, IV, 2 chiodi.

4° tiro:
salire il colatoio che poi diviene conca detritica. Sostare (2 chiodi+fettuccia) alla base di un caminetto. 30 Mt., III, I.

5° tiro:
salire in verticale lungo il camino (passo non di facile intuizione e roccia non eccezionale) oppure sfruttando le rocce più lavorate alla sua destra per rientrare poco sopra. Al termine del camino superare una strozzatura e poi continuare verso sinistra per canale e una breve fessura. Si sosta (clessidra da attrezzare) sotto la verticale di un evidente e tetro camino nero. 55 Mt., IV+, IV, III, I.

6° tiro:
in caso si trovi il camino bagnato qui è possibile raccordarsi verso sinistra alla via Soldà.
Raggiungere il camino e scalarlo. Quando diviene troppo stretto si esce a sinistra e ci si riporta subito nel camino, ora molto più largo, fino un comodo ripiano detritico dove si sosta (massi incastrati+cordone).
40 Mt., IV, IV+, IV, 4 chiodi (2 dei quali vicini), 1 clessidra con fettuccia.

7° tiro:
superare i massi incastrati oltre i quali il camino si restringe nuovamente. Quando si riesce portarsi sulla parete si sinistra e fino ad un canale-spaccatura che sale obliquo verso sinistra. Senza grosse difficoltà si raggiunge la cresta dove si sosta (clessidra+cordino).
40 Mt., IV+, IV, 1 chiodo.

Da questo punto inizia una lunga cavalcata in cresta per raggiungere la vetta vera e propria. Lungo il percorso non s'incontrano chiodi ma le possibilità di posizionare protezioni veloci non mancano. Il percorso è segnato con bolli rossi.
Dal termine della via seguire la cresta verso destra, superare una sella e sostare (clessidra). Con una successiva lunghezza di corda raggiungere la cresta principale.
Proseguire
con diversi sali scendi e un percorso via via sempre più evidente sino ad una spianata detritica dove una sosta (clessidra+cordone+maglia rapida) consente una beve calata in corda doppia di 15 metri alla forcella sottostante.
Dalla forcella salire direttamente la paretina o il caminetto sulla destra (freccia rossa) che, con qualche passaggio verticale ma ben appigliato, consente di uscire a pochi metri dalla cima (sosta da attrezzare). 250 Mt. circa, I, II, passo di III alla fine.
Discesa
Non eccessivamente complicata può creare comunque qualche difficoltà in caso di scarsa visibilità.
Spostarsi verso nord identificando un ancoraggio per la calata (clessidra+cordone+maglia rapida, presente altro ancoraggio poco sotto chiodo+chiodo a pressione+cordone+anello). Scendere per 28 Mt. sino ad una forcelletta dalla quale non bisogna abbassarsi ma aggirare uno spuntone di cresta sul versante che si affaccia verso la Cima Immink. Da qui è possibile continuare la discesa lungo la via Normale (bolli rossi, II) o effettuare 2 calate in corda doppia lungo il canale: la prima di circa 45 Mt. (deposita ad una sosta - 3 chiodi+cordone+maglia rapida) e la seconda di 30 Mt.
Scendere sfruttando un facile canale (attenzione alla qualità della roccia) che costeggia la parete e che conduce alle conca ghiaiosa.
Si scende fino un profondo canale e si passa sulle rocce alla sua sinistra (freccia rossa). Non traversare alti sotto la Cima Pradidali (ometti) ma scendere paralleli al profondo canale fino a quando la traccia piega a sinistra e si ricongiunge col sentiero principale (n. 715). Si sale brevemente al Passo di Ball e poi si scende fino al rifugio Pradidali. Rientrare al parcheggio percorrendo a ritroso il sentiero d'avvicinamento.

Note

La salita č stata effettuata durante il corso di roccia avanzato nato dal gemellaggio tra la Scuola Valle Seriana e la Scuola di Como N. Noseda Pedraglio-F. Muschialli.

   

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Danilo nel canale di avvicinamento

Bertoldo sulla paretina gialla all'inizio del terzo tiro

   

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Chi non suona in compagnia non č figlio di Maria

Danilo nella fessura diedro sempre del terzo tiro

Sergio sulla cresta in direzione della vetta

   
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La Cima Pradidali con il tracciato sommario della via Tavernaro.
In verde il canale che funge d'accesso alla via e anche da discesa per gli itinerari della Torre Pradidali
 
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