Cima della Spada e Cima della Croce

 
Zona montuosa Alpi Orobie - Sottogruppo dell'Alben Località di partenza Loc. Passo d. Crocetta - Oltre il Colle (BG)
Quota partenza 1276 Mt. Quota di arrivo 1956 Mt. Cima della Spada
1978 Mt. Cima della Croce
Dislivello totale 1350 Mt. con i saliscendi Sentieri utilizzati n. 501, Sentiero dell'Amicizia
Ore di salita 2 h. per la Cima della Spada
45' per la Cima della Croce
Ore di discesa 1 h. 15'
Data di uscita 10/07/2019 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri
Cieli sereni per quasi tutta la camminata. Purtroppo una fitta e persistente nebbia ha impedito di godere del bel panorama dalla Cima della Spada. La stessa nebbia ha creato anche qualche difficoltà di orientamento lungo la salita alla medesima cima, visto la totale mancanza di segnali o tracce di passaggio. I sentieri sono poco evidenti, fin dalla partenza e richiedono una certa attenzione ed esperienza per poter trovare il percorso corretto. Il tracciato diviene ben segnalato a partire dalla salita alla Cima della Croce, mentre in precedenza bolli e segnali sono assenti o alquanto rari.
Eventuali pericoli
Dalla selletta tra le due cime, salendo verso la Cima della Spada, non esistono bolli o tracce ed il percorso diviene piuttosto insidioso a seguito della natura delle rocce presenti; si tratta infatti di procedere su grandi massi calcarei estremamente taglienti e con improvvise voragini tra un masso e l’altro. I massi sono oltretutto piuttosto instabili ed è facile cadere in qualche profondo e tagliente buco tra di essi.
Presenza di acqua
Troverete di che dissetarvi presso lo spartano ma accoglientissimo Bivacco del Gioan.
Punti di appoggio
Troverete di che dissetarvi presso lo spartano ma accoglientissimo Bivacco del Gioan.Il suddetto bivacco del Gioan, a circa 1855 metri di quota, piccolo rifugio ricavato ad arte sotto ad alcuni enormi massi, offre riparo in caso di emergenza, nonché ogni genere di conforto per l’escursionista di passaggio. In cambio si chiede solo una piccola offerta e tanto rispetto per la struttura così ben tenuta e rifornita. Scendendo dal Passo della Forca verso l’auto, in pochi minuti arriveremo ad una deviazione verso destra che ci conduce al Bivacco Nembrini (1773 metri di altezza) posto alla base del bellissimo torrione roccioso omonimo.; per accedervi occorre chiedere le chiavi alla sottosezione del CAI di Valserina e Serina (tel. 035-708988).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Molto probabilmente a chiunque chiederete numi riguardo la salita alla Cima della Spada, vi verrà risposto che nessuno sale quella piccola ed insignificante vetta pietrosa, priva di sentieri e percorsi segnati per accedervi. Essa passa anche inosservata a causa dell’ingombrante presenza della sua vicina: la Cima della Croce, dotata di grande ed appariscente croce (appunto…) sulla sua sommità e salita agli onori dopo l’apertura della bella ferrata Maurizio sulle sue pendici settentrionali (vedi relazione del 13/07/2019). Per non parlare dell’altro protagonista della zona: il monte Alben, salito settimanalmente da frotte di camminatori. Eppure per chi dovesse avere la pazienza e l’umiltà di raggiungere la vetta di questa piccola e poco nota montagna, cercandone la via più logica tra un intricato percorso pietroso e cespuglioso, essa non mancherà di regalare piacevoli sorprese ed inusuali panorami sulle vette circostanti. E’ consigliato comunque unire alla salita alla Cima della Spada, anche quella della dirimpettaia Cima della Croce e per chi non ne avesse abbastanza, anche quella all’Alben, completando così un bellissimo itinerario che unisce zona quasi abbandonate ad altre ben più frequentate, ma nel complesse entrambe molto interessanti, mai difficili e con alcuni divertenti ed elementari passaggi rocciosi.
Descrizione percorso
Raggiunto il paese di Oltre il Colle ed il vicino Passo di Zambla, salendo da Zogno in Valle Brembana, (il passo è raggiungibile anche dalla Valle Seriana, salendo da Ponte Nossa), andiamo a destra, lungo la seconda stradina che si diparte dal passo stesso. Proseguiamo per qualche minuto su una stradina asfaltata, ripida e stretta, fino a che questa non perde quota. Superiamo alcune casette isolate ed al termine della discesa, in prossimità di un grande e comodo spiazzo sterrato (grande casa sulla sinistra), lasciamo l’auto. Alcune indicazioni su un palo ci segnalano di essere arrivati in località Passo della Crocetta a 1267 metri di quota. Qui lasciamo l’auto e proseguiamo in salita lungo l’ampia sterrata che abbiamo davanti. Una freccia ci indica la giusta direzione per il sentiero n. 501. Camminiamo quindi sull’ampia sterrata, superiamo il bivio del sentiero n.501 per il Passo della Forca, il bivacco Nembrini e la Falesia del Piero, lasciandolo alla nostra sinistra. Da qui scenderemo al ritorno. Continuiamo a seguire la sterrata che con poco pendenza continua verso il Pian della Palla. Ad un evidente bivio, saliamo verso sinistra, sempre lungo sterrata, e superiamo subito una evidente sbarra di legno che impedisce alle automobili di proseguire oltre. Poco più avanti una seconda sbarra in legno chiude la strada nel senso opposto. Siamo ora davanti ad un enorme ed abbandonato albergo, un tempo frequentato da sciatori e fondisti che in questa zona praticavano il loro sport. Il colpo d’occhio sui monti alla nostra sinistra è particolarmente bello ed è possibile individuare la Cima della Spada all’estrema destra del gruppo montuoso e la Cima della Croce al centro, con la sua anticima est a sinistra (su quest’ultima si sviluppa la bella ferrata Maurizio). Continuiamo a percorrere la sterrata, tenendo la sinistra. Saliamo in alcuni tratti più ripidamente, per poi affrontare tratti in falsopiano. Superiamo un evidente vallone roccioso chiuso con grossi massi alla sinistra della sterrata. Facendo bene attenzione, ad un certo punto, dopo meno di 10 minuti dall’albergo in disuso, sulla sinistra della sterrata si nota una targa di metallo che indica l’inizio del risistemato Sentiero dell’Amicizia. Deviamo quindi a sinistra a saliamo ripidamente in un fitto bosco misto. Guadagniamo rapidamente quota, con ampi e piacevoli panorami alle nostre spalle. Il sentierino transita nei pressi di un valloncello di sfasciumi e pietre. Più in alto il sentiero attraversa lo stesso canale per poi rientrare nel fitto bosco e portarsi sotto una curiosa formazione rocciosa chiamata la Cresta del Gallo. Saliamo con una certa fatica fino ad incontrare il sentiero che sale dal versante opposto al nostro (freccia gialla che indica il sentiero per il Pian della Palla, dove si trova l’ex albergo) e scende nell’ampio vallone dove una volta si trovavano gli impianti di risalita della pista da sci. Noi andiamo a destra, proseguendo lungo una specie di dorsale tra i due versanti. Poco più avanti notiamo su di una roccia, una targa a memoria di un ragazzo di 17 anni morto nel lontano 1954. Voltandoci possiamo ben vedere la formazione rocciosa detta Cresta del Gallo e domandarci se veramente assomiglia a qualcosa del genere… Continuiamo la faticosa salita. Alla nostra sinistra si l’ampio vallone nel quale sono presenti ancora dei vecchissimi paravalanghe e sulle sue pareti si nota una grande frana staccatasi nel 2008. Man mano saliamo, ci avviciniamo al vallone. Una volta entrati in esso, la salita diviene man mano più ripida e su fondo sassoso ed instabile. Occorre fare un minimo di attenzione per evitare di smuovere sassi e blocchi di terra. Qui sono presenti alcuni bolli rossi che ci aiutano nella scelta del percorso. Inizialmente restiamo sul lato destro (per chi sale) del vallone. Man mano saliamo ci spostiamo al suo centro per uscire di nuovo sulla destra. Al termine del vallone eccoci su una ampia sella pietrosa posta tra la Cima della Spada a destra e la Cima della Croce a sinistra. Per salire alla prima delle due, andiamo a destra, spostandoci con molta attenzione tra grossi blocchi calcarei ricchi di scanalature e creste molto taglienti. Tra i blocchi si annidano profondi buchi, spesso celati da mughi e ciuffi d’erba ed occorre fare molta attenzione dove si mettono i piedi per evitare spiacevoli incidenti. Inizialmente camminiamo in falsopiano, senza alzarci, ma anzi, perdendo qualche metro di quota; poi, una volta arrivati alla larga crestona rocciosa, la risaliamo con percorso non obbligato, liberi di dare sfogo al nostro intuito e alle nostre preferenze: possiamo divertirci arrampicando da un grosso blocco all’altro cercando bei passaggi su roccia, oppure zigzagare fra di essi evitando i punti più impegnativi. Unica raccomandazione è quella di non discostarsi troppo dalla linea della cresta per evitare di complicarsi troppo la vita. In alcuni punti è possibile spostarsi sull’erboso e ripidi pendio alla nostra destra, ma cercando sempre di tornare sul filo di cresta il prima possibile. Dopo un primo tratto di salita, eccoci ad una zona pianeggiante. A questa segue una seconda ripida salita, ricca di grandi blocchi calcarei molto divertenti e che presentano anche passaggi impegnativi ma mai obbligati. Più in alto la cresta si spiana e diviene meno rocciosa e con maggiori tratti erbosi, fino al piccolo ometto sulla tondeggiante vetta. Scendiamo ora lungo il medesimo percorso, anche se sarà difficile ripercorrerlo, senza dover effettuare variazioni più o meno volute. Una volta tornati alla sella tra le due cime, non dobbiamo fare altro che proseguire verso al Cima della Croce lungo il lato opposto della sella. Qui l’itinerario è ben segnato da abbondanti bolli rossi. Anche questa salita ci regala piacevoli tratti con elementari passaggi rocciosi. Salendo ignoriamo le indicazioni per il Passo del Saplì o le frecce del percorso del Trofeo M.A.G.A. (famosa corsa in montagna che concatena le vette di Menna, Alben, Grem e Arera). Pochi minuti di salita sul piacevole sentierino ed eccoci al cospetto della grande croce in ferro della Cima della Croce con libro di vetta ben nascosto. Bellissimo il panorama sull’Alben.
Discesa
Un evidente sentierino prosegue lungo il versante opposto a quello di salita e ci permette di scendere verso il Passo della Forca in meno di 15 minuti, camminando lungo una serpeggiante e semplice traccia ben marcata e segnata tra blocchi rocciosi e balze pietrose. Pochi metri prima del passo ecco il mimetizzato tra le rocce bivacco del Gioan, sempre meritevole di una visita per firmare il libro del rifugetto. A passo si trova una palina (quota 1848 metri) che riporta la direzione da seguire verso sinistra per il Passo di Zambla ed il Passo della Crocetta presso cui abbiamo lasciato l’auto con tempo stimato per quest’ultimo di circa 1 ora. Scendiamo così nel vallone alla nostra sinistra. Alcuni gradini facilitano i primi ripidi metri di discesa. Poco oltre incontriamo un sentierino che si inoltra pianeggiante verso destra e conduce al Bivacco Nembrini sopra il quale si erge magnifico il torrione – lungo il quale si sviluppano alcune brevi ma toste vie di roccia. Ignorando il bivio proseguiamo la facile e veloce discesa su comodo sentierino a mezzacosta con ampissima vista sul gruppo roccioso dell’Alben alle nostre spalle. Giunti ad una targa in marmo posta su una roccia, ignoriamo un sentierino che prosegue dritto e pianeggiante verso alcune creste davanti a noi. Restiamo invece sul sentiero principale che continua la discesa, ora più marcata e su fondo pietroso con vari tornatini. Transitiamo ai piedi di una piccola falesia (la Falesia del Piero) e poco dopo rientriamo gradualmente nel bosco sotto di noi. Prima camminiamo tra sassi, poi tra mughi, ecco i primi cespugli ed infine, nei pressi dell’ennesima targa commemorativa di un ragazzo, eccoci nel fitto del bosco misto. Pochi minuti ed eccoci passare sotto ad un imponente faggio. Sempre seguendo il bel sentiero segnato sbucheremo in meno di 10 minuti sull’ampia sterrata percorsa alla partenza. Da qui non ci resta che andare verso destra ed in altri 5 minuti arrivare all’auto.

Note
Come accennato, sulle pendici settentrionali dalla Cima della Croce (su alcune carte riportata semplicemente come La Croce), nel 2013 è stata aperta la bella ferrata Maurizio; essa si sviluppa in un bell’ambiente, selvaggio e dal carattere quasi dolomitico, con difficoltà medie ed una lunghezza di circa 900 metri di cui 700 attrezzati. Per questa salita, vedi la relazione del 13/07/2019.
Commenti vari
Durante la discesa, poco dopo il Passo della Forca, ho avuto l’onore di incontrare il signor Gioan, proprietario, e gestore dell’omonimo bivacco posto poco sopra il passo stesso. Scambiando due parole con lui, ho potuto capire l’amore e la passione che lo spinge a curare in modo amorevole e disinteressato questo piccolo riparo tra le rocce, nonché la sua grande fiducia verso gente che lo frequenta. Di questi tempi, in cui nessuno fa niente per niente, persone come il Gioan, sono rarissime da incontrare e da loro avremmo tantissimo da imparare.
   

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Cima della Croce al centro e Cima della Spada a destra

Lungo il canale che sale alla sella tra le due cime

   

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La cima della Spada

Il terreno roccioso lungo la salita

   

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Omar nei pressi dell'ometto della Cima della Spada

Cima della Croce vista scendendo dalla Spada

   

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La croce della Cima della Croce

La bella zona del bivacco Nembrini