Cima del Fop - Via Normale

 
Zona montuosa Alpi Orobie - Sottogruppo dell'Arera Località di partenza Valcanale (BG)
Quota partenza 1100 Mt. Quota di arrivo 2323 Mt.
Dislivello totale 1300 Mt. circa con i saliscendi Data di uscita 20/09/2014
Ore di salita 3 h. 30' Ore di discesa 3 h.
Sentieri utilizzati n. 243 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà EE; alcuni passaggi di II esposti
Condizioni climatiche e dei sentieri

Cielo nuvoloso fin dalla partenza. Pioggia lungo la cresta dal Passo del Re in poi, con forte acquazzone proprio sulla Cima del Fop. Sentieri ben segnalati o comunque evidenti fino al passo. Da lì in poi si procede su labili tracce non segnalate e percorso in cresta a tratti molto esposto (molto rari gli ometti di sassi). Forti pendenze ed esposizione richiedono a tratti una certa attenzione. La roccia ed il terreno bagnati, nonchè la fitta nebbia, hanno reso tutto un poco più difficile del dovuto.

Eventuali pericoli
Attenzione all'esposizione lungo la cresta. In caso di forte nebbia potreste avere anche delle difficoltà d'orientamento.
Presenza di acqua
Troverete acqua presso la Baita Bassa di Vaghetto (1426 Mt.) dopo circa 1 ora di cammino.
Punti di appoggio
Le due baite di Vaghetto bassa (1426 Mt.) e alta (1446 Mt.), a poca distanza l'una dall'altra.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Affascinante escursione in un ambiente quasi dolomitico, selvaggio e pochissimo frequentato. Questa è la caratteristica saliente della bella cresta che dal Passo del Re porta alla cima. La cresta presenta passaggi molto esposti ma mai difficili, tranne un tratto durante la salita all'antecima del Fop dove occorre prestare la massima attenzione. Impressionante il salto verticale (più di 1000 Mt.) che si ammira verso la Valcanale. Da farsi con buone condizioni climatiche e di visibilità.
Descrizione percorso
Lungo la strada della Valseriana, poco prima di Clusone, si prende la direzione Valbondione. In prossimità di un ponticello, la strada piega a destra, noi invece prendiamo la strada verso sinistra che conduce a Valcanale. seguiamo la strada fino al termine
. Qui si parcheggia (si tratta dello stesso parcheggio per chi deve andare al rifugio Alpe Corte) e si inizia a camminare seguendo la strada asfaltata, chiusa da una sbarra, verso sinistra e che in circa 20-30' ci porta al vecchio albergo Sempreneve abbandonato. Qui, una volta, partivano gli impianti di risalita della bellissima pista da sci di Valcanale. Seguiamo ora il sedime della pista da sci che sale superando il greto di un torrente e poi, immergendosi tra abeti, sale velocemente verso la Baita bassa di Vaghetto. Qui arrivati una palina ci invita a proseguire verso sinistra. Entriamo ora in un rado boschetto misto e, camminando su morbido prato, in breve e quasi in falsopiano arriviamo alla Baita alta di Vaghetto (10' dalla baita bassa). Passiamo dietro la baita e, facendo attenzione ai bolli poco evidenti, ci dirigiamo verso un secondo boschetto misto al termine del quale scendiamo in un ampio vallone detritico. Superiamo un torrentello e risaliamo tra mughi e rododendri. Ci portiamo così all'inizio di un grande vallone che scende direttamente dal Passo del Re, chiuso a destra dall'imponente Cima di Valmora e a sinistra dalla catena che dalla Cima del Fop prosegue verso il Monte Secco. La salita è ripida e l'ambiente imponente. Inizialmente camminiamo verso destra fino a portarci a poca distanza dall'incombente parete della cima di Valmora. A metà percorso iniziamo a traversare il vallone verso il suo centro. Il terreno è un poco friabile e la forte pendenza del sassoso sentiero si fa sentire nelle gambe. Dopo un breve tratto in falsopiano verso sinistra, si aggira un costone roccioso e si riprende a salire verso il passo. Ora affrontiamo qualche facile salto roccioso, facendo attenzione a non smuovere i sassi instabili. Arrivati ai piedi dell'ultimo tratto di salita, dobbiamo risalire uno stretto canale ghiaioso particolarmente sdrucciolevole. Cerchiamo di rimanerne sul lato destro, dove le rocce sono più stabili. Un paio di gradoni rocciosi ed in fine un ripidissimo tratto nel ghiaioncello finale ci conducono all'intaglio del Passo del Re (1997 Mt., 2 ore dall'auto). Da qui si prende a seguire verso sinistra, senza bolli nè segnali se non una labile traccia, la ripida costa erbosa che rappresenta l'inizio della lunga e tortuosa cresta che ci condurrà alla Cima del Fop. Dopo i primi minuti su ripida erba si arriva alla cresta vera e propria. La si segue fedelmente tra alcuni facili passaggi rocciosi alternati a punti in cui ci si può rilassare su comoda erba. Giunti sotto l'antecima del Fop, inizia il tratto più impegnativo del percorso. Qui, una traccia si stacca verso destra in discesa, ma noi proseguiamo dritti lungo esposti passaggi su roccia (max II grado) a seguire il filo di cresta. Dopo un primo tratto ripido, ne segue uno pianeggiante ma molto affilato, tanto da doverlo superare procedendo a cavalcioni con una gamba da un lato e l'altra dall'altro. Dopo questo spettacolare punto, la cresta torna ad impennarsi e, contemporaneamente, aumentano le difficoltà (sempre contenute entro il II grado, seppure esposto). È possibile rimanere un poco al di sotto di questo tratto affilato, ma la notevole inclinazione delle placche di roccia su cui si deve transitare e la scarsità di appigli comodi rendono comunque il passaggio un poco impegnativo, se non altro psicologicamente. Usciti da questo punto, si arriva sull'antecima del Fop. Da qui si scende ripidissimamente ad un'ampia sella erbosa per poi tornare a salire su facile terreno in parte roccioso ed in parte erboso fino ad una più piccola ed alta selleta dalla quale in poche decine di facili metri si arriva al mucchio di sassi indicante la Cima del Fop.
Discesa
Ripercorrere il sentiero fatto in salita. Esiste la possibilità di aggirare il tratto più esposto ed impegnativo della cresta scendendo verso sinistra in un valloncello erboso molto ripido poco prima di questo punto. Attraversare il valloncello e risalire in cresta a valle dei passaggi più difficili ed esposti in coincidenza con l'evidente traccia che in salita abbiamo ignorato e che scendeva verso destra. Prestare comunque attenzione alla discesa nel valloncello poiché le pendenze ed il terreno sono piuttosto impegnativi.

Note
Dalla Cima del Fop la cresta prosegue, meno difficile, ma comunque impegnativa e spettacolare, fino al Monte Secco e da lì al Monte Vaccaro. Già nel lontano 19 maggio 2002, avevamo tentato questa salita ma anche quella volta un violento temporale con grandine e fulmini ci aveva respinti.
Commenti vari

Come detto, la cresta prosegue oltre la Cima del Fop fino al Monte Vaccaro, passando per il Monte Secco, ed era nostra intenzione percorrerla integralmente per poi passare, tramite il sentiero 240, al rifugio Leten e da lì risalire al Passo del Re: le avverse condizioni meteo (pioggia e nebbia, che oltretutto non ci faceva godere dello splendido scenario in cui ci si muoveva), le pessime condizioni del percorso (roccia bagnata e scivolosa), ma soprattutto la precaria condizione atletica del Guly ci hanno fatto desistere da quella che sarebbe stata una fantastica cavalcata in cresta ed un bellissimo anello escursionistico in un ambiente severo e solitario. Ci torneremo sicuramente per completare ciò che abbiamo lasciato a metà.

La lunghezza totale del nostro percorso è stata di circa 12,74 Km. La nostra velocità media - comprese le soste - 1,9 km/h.

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Guly con il Passo del Re alle spalle

Omar lungo il ghiaione verso il Passo del Re

   

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Primi tratti di cresta

Guly lungo la cresta verso l'antecima

   

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Itinerario di salita all'antecima del Fop

In discesa dall'antecima con alle spalle la Cima del Fop

   

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L'antecima del Fop

Omar sulla Cima del Fop sotto la pioggia

   

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Rilievi GPS

 

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