Descrizione
generale
Via alpinistica che si sviluppa tra diverse vie sportive. Ad aprirla ci hanno pensato L. Reiser e H. Enthofer nel 1981. La guida di Filippi assegna ben 5 stelle a questa salita e 'probabilmente' la parte superiore merita certamente delle esaltazioni. Utilizziamo 'probabilmente'
perché... ahimè non siamo stati in grado di confrontarci con quelle lunghezze. Il breve testo che accompagna la relazione dice: "La soddisfazione in questa salita sta proprio nel trovare, metro dopo metro, la naturale sequenza dei tratti deboli che permettono la progressione"... e infatti dopo qualche lunghezza di corda non siamo più stati in grado di identificare la linea di salita. Abbiamo quindi continuato per la spittata "La Luna e i Falò" sino a raggiungere la sommità dello "Scudo".
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca. Superare Ceniga ed entrare in Dro, poi raggiungere il campo sportivo in località Oltra e parcheggiare. Incamminarsi lungo l'evidente strada forestale ed in breve raggiungere un bivio al quale si svolta a destra in direzione di Pietramurata. Camminare per circa 10 minuti, superando una sbarra, fino ad un colletto con dei grossi massi sulla destra. La strada ora perde quota, fare attenzione che pochi metri dopo il colletto, sulla sinistra inizia un sentiero che sale nel bosco (masso con scritto in vernice nera "C.A. COSTE"). -Era possibile giungere in questo punto parcheggiando al "lago Bagattoli" ma ormai i parcheggi liberi sono 3 o 4 e fuori da questi spazi si rischia la rimozione. E' possibile, chiedendo al gestore Diego, parcheggiare nella stazione di servizio sulla SS45 accanto allo svincolo per il lago Bagattoli.- Proseguire ora
per questa traccia che s'appresta a guadagnare repentinamente quota
(ometti). Ad un certo punto il sentiero costeggia un canalone oltre il quale si notano delle stupende placche appoggiate. Attraversare il canalone e risalire le facili placche (qualche ometto lungo il percorso) sino ad uscire alla base della parete dello "Scudo". Costeggiare la parete verso destra (viso a monte) sino a giungere a circa 70-100 prima dal grande diedro (Diedro Martini). L'attacco è in corrispondenza di un diedro poco marcato alla base del quale c'è incisa una "Z".
1° tiro:
salire lungo il diedro, al termine del quale si traversa verso destra sino a raggiungere un'ampia terrazza ove si sosta.
40 Mt., IV+, III, 1 chiodo.
2° tiro:
a destra della sosta c'è un diedro erboso oltre il quale si trova una stupenda placca lavorata. Rimontarla e seguire le rocce facili sino ad una cengia. Qui si punta ad uno strapiombo, lo si evita
aggirandolo a sinistra per poi salire alcuni metri in una fessura
fino alla sosta.
45 Mt., III, IV, III, IV, 2 chiodi.
3° tiro:
traversare a destra seguendo una cengetta. Giunti al di sotto di una placca rimontarla. Una volta usciti sulla cengia
dovrebbe esserci una sosta su chiodi. Noi abbiamo 'perlustrato' le due cenge ma non abbiamo trovato nessuna sosta a chiodi... abbiamo quindi sostato sulla seconda cengia attrezzando una sosta su friend. La seconda cordata
ha invece traversato a destra raggiungendo la sosta spittata di "La Luna e i Falò"
(un'altra relazione che abbiamo trovato in rete qualche giorno dopo
comunque indica giustamente questa sosta come da attrezzare e non su
chiodi). 35 Mt., IV+, 1 chiodo.
4° tiro:
se avete optato per la sosta spittata non dovrete far altro che seguire gli spit
obliquando, in alto, a sinistra, sino alla sosta successiva... se
invece decidete di attrezzare la sosta su friend ora vi aspetta una lunghezza avventurosa ed esplorativa. Dalla sosta si sale verticalmente lungo una spaccatura poco marcata sino a quando la parete s'impenna verticale
e si supera uno strapiombino (lunghezza quasi completamente sprotetta e pochissimo proteggibile
nonché friabile). Qui spostarsi a destra e sostare su 2 fix alla base di una placca verticale.
(La sosta corretta sarebbe su chiodi prima dello strapiombino e col
tiro successivo si procederebbe verso sinistra).
40 Mt., V+, 1 chiodo, 1 fix.
5° tiro:
da qui abbiamo proseguito lungo la via "La Luna e i Falò".
Rimontare la placca e giungere sotto un muretto verticale. Vincerlo con fatica e
obliquare a destra raggiungendo così la sosta. Lunghezza breve ma intensa. 15 Mt., VI+ oppure VI e A0, 5 fix,
2 chiodi.
6° tiro:
salire verticalmente sin sotto ad un altro muretto verticale. Lunghezza non continua ma con passi decisamente impegnativi.
25 Mt., VII oppure VI e A0, 3 fix.
7° tiro:
proseguire ancora lungo una direttiva evidente alternando arrampicata in placca a muretti verticali molto tecnici.
30 Mt., VI, 3 fix, 1 chiodo.
8° tiro:
salire la placca nera sino a quando diviene molto verticale. Qui uscire a destra (alberello) e continuare sino alla sosta.
40 Mt., VII oppure VI e A0, 4 fix, 1 chiodo.
9° tiro:
vincere la breve placchetta. Continuare per risalti erbosi sino ad una piccola traccia di sentiero; seguirla verso sinistra sino a raggiungere una sosta attrezzata. 20 Mt., VI, III, I, 2 fix, 1 chiodo.
Discesa
La discesa avviene in corda doppia lungo la via "La Luna e i Falò". Si effettuano calate fino alla sosta n. 4; da qui anche senza conoscere la dislocazione delle successive si prosegue individuandole facilmente sino a raggiungere terra (pochi metri più a destra, viso a monte, dell'attacco).
Dal termine delle calate seguire la traccia di sentiero verso destra (viso a valle) che riporta all'attacco e da qui al parcheggio. |