Monte Cevedale - Via Normale

 
Zona montuosa Ortles - Cevedale Località di partenza Santa Caterina Valfurva (SO)
Quota partenza 2150 Mt. Quota di arrivo 3769 Mt.
Dislivello totale +556 Mt. dal parcheggio al rifugio Pizzini
+563 Mt. dal rifugio Pizzini al rifugio Casati
+500 Mt. dal rifugio Casati alla vetta
Sentieri utilizzati n. 28b
Ore di salita 1 h. 30' dal parcheggio al rifugio Pizzini
1 h. 30' dal rifugio Pizzini al rifugio Casati
3 h. dal rifugio Casati alla vetta
Ore di discesa 2 h. 40' fino al rifugio Pizzini
1 h. dal rifugio al parcheggio
Esposizione Nord-ovest, nord-est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita

09-10/06/2018

Difficoltà F
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Allievi ed istruttori del Corso di Alpinismo Base 2018 della Scuola Valle Seriana.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della neve

Giornata bella ma con temperature abbastanza alte tant'è che durante il rientro la neve ha ceduto parecchio. Sentiero comodissimo (strada sterrata) fino al rifugio Pizzini, poi sentiero su morena fino al rifugio Casati. Ghiacciaio in buono stato (anche la terminale).

Eventuali pericoli
Il Ghiacciaio del Cedèc (che abbiamo percorso in discesa) è di solito molto crepacciato.
Presenza di acqua
Sorgente freschissima lungo il sentiero che porta al rif. Pizzini, poi fontana al rifugio stesso (con la scritta “non potabile”).
Punti di appoggio
Rifugio Ghiacciaio dei Forni (partenza), rifugio Pizzini-Frattola (2706 Mt.), rifugio Casati (3269 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Corda, imbraco, caschetto, ramponi, ghette, piccozza, occhiali da sole. Utili delle viti da ghiaccio in caso di ghiaccio vivo.
Descrizione dell'ascensione

Descrizione generale
Dalla guida "Ortles Cevedale" di Gino Buscaini:
"Il Monte Cevedale è una maestosa montagna di ghiaccio, all'unione delle tre valli Martello, di Pejo e Valfurva, forma il vero centro del gruppo in quanto da essa si diramano le tre costiere principali che lo costituiscono.
Culmina con due punte: a SO con la 3769 Mt., cima vera e propria del Monte Cevedale, e a NE con la 3757 Mt. nel suo punto più basso. Un'altra sommità, 3700 Mt., si protende come spalla a N della punta NE, ma non è da considerarsi come terza cima.
Il nome Cevedale è di origine incerta. Il toponimo tedesco Zufàll, col quale in Val Martello viene chiamato il Monte Cevedale, non è ancora chiaro a quale delle cime possa essere attribuito. Il Monte Cevedale ha tutti i fianchi coperti da ghiacciai, salvo in una porzione rocciosa della parete SO. I suoi itinerari sono in genere piuttosto facili (a parte i crepacci) e di soddisfazione, specialmente lungo le creste, anche brevi ma dalle linee eleganti.
[...] Il panorama è uno dei più belli del gruppo e particolarmente esteso: oltre tutt'intorno le cime del gruppo, dominate dalla piramide del Gran Zebrù, sono visibili le catene nevose di confine come l'Austria, le Dolomiti, i gruppi di Brenta, Presanella, Adamello, Bernina e persino il Monte Rosa. Per questo motivo, oltre che per la sua facilità d'accesso, il Monte Cevedale è una delle alte cime più frequentate delle Alpi Centrali, anche nella stagione primaverile"
.
La prima salita venne compiuta il 7 settembre 1865 da Julius Payer con Johann Pinggera e Josef Reinstadler.
E' possibile (e conveniente) compiere la salita in due giorni pernottando al rifugio Pizzini o al rifugio Casati. Se le condizioni meteo fossero incerte è possibile salire, con tempistiche più contenute, il Monte Pasquale.
Descrizione percorso
Da Santa Caterina Valfurva imboccare la strada che, dopo 6 chilometri (limitazioni alla transitabilità delle automobili - necessario pagare un pedaggio), conduce all’ampio parcheggio (2150 Mt.) posto nei pressi del rifugio Ghiacciaio dei Forni. Da qui seguire la stradina che, dopo due ripidi tornanti, s'inoltra nella Valle di Cedèc e in circa un'ora e mezza, conduce al rifugio Pizzini.
La parete Sud del Gran Zebrù è ben visibile e con essa quasi tutta la linea della sua via Normale
; verso Est invece il Monte Pasquale con la tormentata vedretta del Cedèc.
Dal rifugio continuare lungo la strada sterrata che conduce alla base della teleferica del rifugio Casati e da qui proseguire lungo un sentiero di pietrame fino a uscire presso una cabina elettrica al Passo del Cevedale (3260 Mt.) e al vicino rifugio Casati (3254 Mt.).
Continuare verso destra lungo il ghiacciaio salendo l'ampio pendio nevoso e mirando alla cresta che collega la punta NE alla vetta vera e propria. Dopo aver raggiunto la cresta continuare verso destra sino alla sommità.
Discesa
La discesa avviene percorrendo a ritroso la traccia di salita e la strada di avvicinamento al rifugio Pizzini. Noi, appena ridiscesi dalla cresta che divide le due vette, abbiamo piegato a sinistra e valutate le condizioni, ci siamo abbassati lungo il ghiacciaio del Cedèc. Raggiunta la morena, per tracce siamo rientrati al Pizzini e quindi al parcheggio.

Commenti vari
La salita fa parte delle uscite del Corso di Alpinismo Base della Scuola di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata Libera Valle Seriana.
   

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Lungo la via normale. Visibili il rifugio Casati e il Gran Zebrù

Il tratto più ripido della salita, con la crepacciata terminale

   

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Will con Roberta e Valentina in vetta al Cevedale

   

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Il Gran Zebrù visto dalla base del ghiacciaio del Cedèc

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