Descrizione generale
Bella escursione panoramica di bassa quota e di breve
percorrenza, adatta a tutti, in tutte le stagioni dell'anno. La
prima parte risale la selvaggia e spettacolare forra di S.
Michele, profondo solco nell'altopiano di Tremosine, con numerosi
interessanti scorci su pareti, cascate e burroni profondi; la
seconda abbastanza monotona in un bosco di lecci e frassini;
infine percorre lungo una cengia sospesa a perpendicolo sulle
acque del lago di Garda la panoramicissima cresta che conduce alla
cima, all'ombra di pini marittimi. Ampissimo il colpo d'occhio sul
Benaco da Torbole alla punta S. Vigilio.
Descrizione del percorso
Raggiungere l'abitato di Campione del Garda, sulla sponda
bresciana del lago di Garda, piccolo e antico paese ex-industriale
(cotonificio) ora in fase di rivisitazione in chiave turistica. Il
paese sorge su una piana alluvionale cinta tutta intorno da pareti
rocciose, nei pressi del centro sfocia il torrente che scende
dalla forra che andremo a percorrere. Dalla
piazza passare sul ponticello sul torrente, e seguire le
indicazioni per Tignale e Tremosine, si inizia a risalire una
lunga serie di gradini in pietra e cemento, che fanno guadagnare
rapidamente quota mentre ci si appresta ad entrare nella forra di
San Michele. Si fiancheggia la condotta forzata che serviva alla
centrale dell'ex cotonificio di Campione, lungo in sentierino,
ripido ma molto panoramico, è stata realizzata una via crucis con
delle piccole crocette in vetro colorato. Ad
un tornantino si nota sulla destra una traccia che scende verso il
torrente, seguendolo, poche decine di metri un po' esposte
permettono di arrivare sotto ad una suggestiva cascata. Sempre
seguendo il sentiero principale si giunge ad un certo punto
all'imbocco di una galleria, lunga non più di 20-30 metri, che
conduce in breve alla presa dell'acqua, posta un centinaio di
metri sopra il fondo della forra, in questo punto davvero
profondissima. Alla
presa dell'acqua, ignorare il sentiero che va a destra (il n. 267,
va verso Tremosine) e proseguire invece su quello di sinistra (n.
266) che sale scavato nella parete di roccia, guadagnando poi
quota con alcuni stretti tornanti, fino a che si sbuca con meno
pendenza in un bosco di lecci e frassini, dopo alcuni ampi
tornanti si giunge al bel prato dove sorge la Cascina Bait. Dalla
cascina proseguire lungo la strada pianeggiante che va verso
destra, poi seguire sempre sulla destra le indicazioni del
sentierino che si stacca per il Monte Cas. Si
risale ora nel bosco molto ripido con tratti in mezzacosta e poi
con numerosi tornantini, sbucando ad un certo punto su un sentiero
più evidente e marcato, che da qui occorre seguire verso
sinistra. Subito
dopo si rinviene un bivio, è opportuno tenere la sinistra in modo
da sbucare all'improvviso ad un inaspettato poggio a precipizio
sul Lago di Garda. Da qui si inizia a seguire una cengia
panoramicissima caratterizzata qua e la da alcune stanze scavate
nella roccia in tempo di guerra, che passa sotto la cresta
boscosa, in pochi minuti si giunge alla croce sulla cima,
costruita sopra un punto di osservazione in cemento sempre del
'15-'18.
Discesa
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