Zuccone dei Campelli - Canale dei Camosci
Zucco di Pesciola - Canale della Madonnina
traversata tra Zuccone dei Campelli e Zucco Pesciola

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Ceresola - Valtorta (BG)
Quota partenza 1340 Mt. Quota di arrivo 2092 Mt. Lo Zucco Pesciola
2161 Mt. Lo Zuccone dei Campelli
Dislivello totale 1000 Mt. circa con i saliscendi
Sentieri utilizzati senza numero
Ore di salita 1h 30' per l'attacco del Canale della Madonnina
20' per il canale
10' per lo Zucco Pesciola
altri 15' per l'attacco del Canale dei Camosci e 30' il Canale
15' per lo Zuccone dei Campelli
30' per la traversata.
Ore di discesa 2 h.
Data di uscita 14/01/2022 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà F- i canali, F+ la traversata
Condizioni climatiche e dei sentieri

Bellissima giornata di sole e temperature ideali. Neve in modesta quantità, non trasformata, ma comunque abbastanza buona. La presenza di neve anche lungo la cresta tra lo Zuccone dei Campelli e lo Zucco Pesciola ha creato qualche problema nel salto roccioso attrezzato in discesa che precede lo Zucco Pesciola: le catene erano completamente sepolte dalla neve e parzialmente coperte da un sottile strato di ghiaccio. Per il resto sentieri coperti di neve ma facilmente praticabili. Parte del percorso, fino al rifugio Lecco, si svolge ai bordi delle piste da sci.

Eventuali pericoli
I due canali sono molto facili e non presentano particolari difficoltà se in buone condizioni. Attenzione lungo la traversata tra le due cime in caso di neve, soprattutto nel tratto attrezzato (vi è un salto verticale di 20 metri da non sottovalutare) in discesa che precede la salitella finale allo Zucco Pesciola: qui sono presenti alcune catene che potrebbero essere sepolte sotto la neve o comunque coperte da un pericoloso strato di ghiaccio che impedisce una buona presa. Molta attenzione nei tratti di percorso nei pressi delle piste da sci.
Presenza di acqua
Ai piani di Bobbio abbondano rifugi e ristori.
Punti di appoggio
Stesso discorso dell'acqua.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Ramponi e una piccozza. Imbrago e casco. Utile uno spezzone di corda da almeno 25 metri per eventuale calata nel salto verticale prima dello Zucco Pesciola, con relativi moschettoni, cordini e discensore.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Lo Zuccone dei Campelli e lo Zucco di Pesciola fanno parte di quel bellissimo gruppetto montuoso dalle caratteristiche spiccatamente dolomitiche che si sviluppa a ferro di cavallo tra lo Zucco Barbesino e lo Zucco Orscellera, racchiudendo alle sue pendici un ampio vallone detritico dal quale si innalzano prima ripidi ghiaioni e poi verticali pareti, pinnacoli e torri. Tra queste strutture rocciose si sviluppano numerose vie di roccia ed alcuni canali che sbucano sulla lunga ed articolata cresta. Due di questi canali sono quello dei Camosci (forse il più famoso e frequentato), e quello della Madonnina. Entrambi i canali sono molto facili e con modeste pendenze (40 gradi), brevi e di veloce accesso, adatti anche a chi per la prima volta si avvicina a questo tipo di salite. Tra le cime dello Zuccone dei Campelli e dello Zucco Pesciola corre una divertente crestina parzialmente rocciosa, ricca di saliscendi, panoramica e mai difficile, con un unico passaggio delicato, caratterizzato da un profondo salto verticale (15-20 metri circa) di roccia, attrezzato con catene che in caso di neve o ghiaccio può diventare problematico.
Descrizione percorso
Arrivati a Valtorta in alta Valle Brembana, si sale alla località Ceresola dove un ampio parcheggio consente di lasciare comodamente l'auto. Da qui continuare a piedi lungo la strada asfaltata (chiusa al traffico) che porta in circa 40' ai Piani di Bobbio. Nel periodo invernale, tale stada è trasformata in pista da sci per cui occorre percorrerla stando ai suoi margini ed avendo attenzione di non attraversarla. Dai Piani si prosegue su strada sterrata, ampia e serpeggiante, fino al vicino rifugio Lecco (1779 Mt., 20 minuti). Sempre in inverno, questo tratto è percorso su piste da sci, piuttosto affollate ed ampie, per cui massima attenzione e restate ai margini. Dal rifugio entriamo nell'evidente vallone chiuso dal semicerchio di pareti e torrioni dolomitici, stando su evidente stradina, lasciando alla nostra sinistra l'ennesima pista di discesa. Ad un certo punto la stradina perde pendenza e ci permette di scendere nel vallone detritico sottostante. Da qui risaliamo l'evidente ghiaione che porta all'attacco del Canalone dei Camosci, altrettanto evidente durante la salita. Saliamo con una certa fatica. Calziamo ramponi e imbrago, impugnamo la picca e portiamoci nel punto in cui si dividono gli accessi ai due canali: a sinistra quello dei Camosci, a destra quello della Madonnina. Uno sperone di roccia che scende tra i due canali fa da spartiacque. Noi andiamo a destra per il Canale della Madonnina. La salita è agevole, con pendenze inferiori ai 40 gradi. Saliamo dapprima radenti alla parete di destra (per chi sale) del canale, per poi spostarci al suo centro. Senza difficoltà arriviamo al suo termine in meno di 25 minuti di salita e circa 100-150 metri di dislivello. Dall'uscita, andiamo verso destra e risaliamo una ripida ma facile costa sassosa, con tratti erbosi, tornantini a facili balze. In pochi minuti arriviamo al cospetto della Madonnina in bronzo sulla cima dello Zucco di Pesciola. Ridiscendiamo all'uscita del canale appena salito. Proseguendo dritti percorreremmo la cresta che conduce allo Zuccone dei Campelli e dovremmo affrontare subito il ripdido sentierino che porta al salto roccioso attrezzato di 15-20 metri di altezza (da farsi in salita). Invece noi abbandoniamo la cresta e ridiscendiamo il Canale della Madonnina fino al bivio con quello dei Camosci. Quindi saliamo quest'ultimo. Un breve tratto di avvicinamento ed eccoci nel secondo canale della giornata. Questo è più lungo del precedente e ha un dislivello di circa 200 metri o poco più, appare leggermente più ripido (40 gradi), stretto e sicuramente più divertente. Se la neve è ben assestata e la traccia è presente non richiede grande sforzo e non offre grosse difficoltà. Alla sua uscita, andiamo a sinistra, verso la vicina vetta dello Zuccone dei Campelli. Affrontiamo un facile tratto di ampia cresta per poi arrivare sopra ad un salto roccioso di 3-4 metri. Qui, con una certa attenzione e grazie all'aiuto di un paio di tratti di catene, discendiamo il gradino roccioso. Dalla stretta insellatura alla sua base, rimontiamo il successivo gradone pietroso. A questo segue un traverso verso destra su tranquilla cengia (attenzone in caso di abbondante neve) e dopo un ultimo balzo eccoci alla croce di vetta. Ripercorriamo ora il tatto di cresta fino all'uscita del Canale dei Camosci e proseguiamo la nostra traversata verso lo Zucco di Pesciola. La cresta è inizialmente in falsopiano, poi presenta un paio di saliscendi, quindi perde dislivello su traccia ben evidente fino ad una scultura di metallo (Cristo degli Alpini), posta sulla sommità di un dosso erboso a 2141 Mt.. Da qui scendiamo ancora brevemente su terreno facile fino ad una prima catena che agevola un balzo di pochi metri appoggiato. A questo ne segue un secondo che ci conduce sopra al tratto più impegnativio dell'intera escursione. Si tratta di un salto verticale di circa 15 metri o poco meno. La presenza di catene agevola la discesa, ma in caso di neve le difficoltà sono comunque evidenti e da non sottovalutare. Io ho effettuato una doppia con uno spezzone di corda di 30 metri (sono presenti gli ancoraggi delle catene che offrono un punto ideale per approntare la corda doppia). Oltre questo punto verticale, la discesa continua delicata ma meno ripida fino alla base del gradone roccioso. Qui troviamo l'uscita del Canale della Madonnina, salito in precedenza. Possiamo discenderlo velocemente e poi tornare al rifugio Lecco, oppure risalire alla già toccata cime dello Zucco Pesciola. Io, senza ritoccare la Madonnina di vetta, sono tornato sui miei passi, rifacendo la traversata verso lo Zuccone dei Campelli.
Discesa
Rifacciamo in senso opposto la traversata, ora più facile poiché il salto attrezzato viene compiuto in salita (inoltre avevo lasciato la corda doppia per agevolarmi la risalita...). Tornati allo sbocco del Canale dei Camosci, non dobbiamo far altro che discenderlo, facendo attenzione a chi lo sta ancora risalendo, e tornare al rifugio Lecco. Da qui scendiamo nuovamente a Ceresola lungo il percorso fatto all'andata.

Note
Io ho voluto allungare ed incasinare un poco l'escursione salendo e discendendo entrambi i due canali e facendo la traversata in entrambi i sensi, ma la logica prevede di salire uno dei due canali, effettuare la traversata tra le due cime e scendere l'altro canale. In questo caso considerate che il canale più divertente da salire è quello dei Camosci, ma in tal modo dovrete affrontare in discesa il salto roccioso che precede lo Zucco Pesciola. Questo salto in caso di neve risulta più agevole da farsi in salita, per cui salendo prima il Canale della Madonnina. A voi la scelta. L'intera escursione ha una lunghezza di circa 13 km e mezzo.
Commenti vari
Suggerisco di attaccare i canali abbastanza presto la mattina, per evitare l'affollamento che quasi certamente si verifichera verso tarda mattinata.
   

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Alla base dei due canali

Canale della Madonnina

   

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Sullo Zucco di Pesciola

Canale dei Camosci

   

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La prima parte del Canale dei Camosci

Omar lungo il Canale dei Camosci

   

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Lungo la traversata verso lo Zucco di Pesciola

In discesa dopo il Cristo degli Alpini

   

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Sopra il salto attrezzato verso lo Zucco di Pesciola

Il saltino attrezzato prima dello Zuccone dei Campelli

   

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Ultimo tratto di cresta visto quasi dalla cima
dello Zuccone dei Campelli

La croce dello Zuccone dei Campelli