Descrizione generale
Via aperta il 28 agosto del 1989 da G. Pais Becher, R. Capocaccia, B. Vecchi. Si tratta di un itinerario che, a detta di diverse guide, sta per diventare una classica del gruppo (anche per via del fatto che ne risulta essere il più lungo). Noi l'abbiamo trovato un itinerario molto discontinuo, sporco e privo di interesse; sui tredici tiri di sviluppo quelli che vale la pena salire sono solo due.
Inoltre la pessima qualità dell roccia sulle ultime lunghezze lascia un cattivo ricordo in chi ripete la via.
Attacco, descrizione della via
Da Misurina seguire le indicazioni per la stazione della seggiovia che sale al Rifugio Col de Varda e parcheggiare poco prima di raggiungerla in un grande spiazzo sterrato sulla destra. Seguire il sentiero n. 120 (poi n. 116) che conduce al rifugio Città di Carpi (ottime indicazioni lungo il percorso). Dal rifugio imboccare il sentiero n. 118 che sale in direzione della Forcella del Nevaio. Dopo aver superato una selletta scendere sino ad un ghiaione dove si devia a destra per il sentiero "Durissini" (n. 112 Bis). La traccia ad un certo punto si porta vicino alla parete sud-est dei Gemelli dove sono riconoscibili delle placche bianche slavate dall'acqua. Quando il sentiero inizia a salire tra detriti in direzione della Forcella "Cadin Deserto" lo si abbandona (ometto). Salire qualche facile roccetta (II) e percorrere una cengia ghiaiosa verso sinistra sino al suo termine in corrispondenza di un piccolo pendio erboso dove è presente una nicchia gialla e alla sua sinistra un diedro fessurato (piccolo ometto).
1° tiro:
salire il diedro sino ad uscire su di un pendio erboso. Obliquare verso destra sino a raggiungere la sosta (2 chiodi+) alla base di una fessura. 30 Mt., III, II.
2° tiro:
salire la placca appena a destra della sosta per poi
proseguire nella fessura sino ad una cengia. Superare la
placca erbosa soprastante, senza percorso obbligato, puntando
al terrazzino alla base di un marcato diedro dove si sosta (2 chiodi). 50 Mt., IV, III+, 1 clessidra.
3° tiro:
lunghezza chiave della via. Spostarsi a sinistra e risalire il diedro fessurato che pian piano diviene camino sino ad uscire in cima alla torre. Con una spaccata si ritorna sulla parete dei Gemelli e si prosegue verticalmente per una decina di metri sino a raggiungere la sosta (clessidra+spuntone) situata qualche metro sotto una paretina verticale . 50 Mt., IV+, V-, IV+, IV, 1 chiodo, 1 clessidra.
4° tiro:
salire a destra lungo un diedrino poco marcato e, raggiunta una zona erbosa, spostarsi verso destra sino a raggiungere la comoda sosta (2 clessidre). 50 Mt., II, III.
5° tiro:
proseguire per facili rocce lungo un percorso non obbligato puntando all'evidente parete sovrastante solcata a sinistra da un diedro nero
con andamento obliquo verso sinistra. La sosta (2 chiodi) si trova circa
10 metri sotto il diedro. 55 Mt., III.
6° tiro:
raggiungere il diedro e salirlo con elegante
arrampicata in dulfer. Al suo termine si continua fino a
raggiungere una rampa ghiaiosa e si sale ancora pochi metri fino ad
individuare delle buone clessidre su cui sostare. Negli ultimi
metri risulta un po' difficile recuperare le corde.
Eventualmente si può sostare un po' prima della rampa su
spuntoni. 50 Mt., IV+, IV-.
7° tiro:
si scavalca lo spigolo e si entra nel canale che si percorre
fino al suo temine dove si sosta (1 spuntone) sotto ad un
diedro giallastro. Prestare attenzione alla qualità della roccia
veramente scadente. Probabilmente la via originale non percorre questo canale ma esce a destra in parete.
60 Mt., I, IV, II.
8° tiro:
salire il diedro giallastro sin sotto ad un tettino, traversare a destra e proseguire per rocce articolate sino alla sosta
(1 chiodo+1 clessidra) situata sulla destra di un piccolo terrazzino. 45 Mt., IV, IV+, 1 chiodo.
9° tiro:
salire il soprastante diedro e, per rocce via via più semplici, puntare alla cresta dove si sosta (1 spuntone).
50 Mt., III+, III.
10° tiro:
per cresta si raggiunge la vetta. 60 Mt., II.
Discesa
Dalla vetta si punta verso nord in direzione dell'altro Gemello abbassandosi qualche metro sino ad incontrare una sosta con cordino di calata (piccolo ometto). Qui scendere assicurandosi (o eventualmente
calandosi) sino a raggiungere la cengia sottostante. Si
cammina verso destra (viso a monte) sino all'ancoraggio di calata (spuntone con chiodo). Da qui iniziano
le calate:
1a. doppia: 45 Mt. in obliquo verso destra (viso a monte) sino a raggiungere il masso incastrato che divide i due gemelli e quindi il successivo ancoraggio di calata (2 chiodi) posto sul versante ovest dell'altro Gemello
(verso il campanile Dulfer). E' possibile dividere la calata effettuandone una di 10 Mt. e una di
35 Mt.
2a. doppia: 45 Mt. dapprima per rocce verticali poi per canalino appoggiato che piega
leggermente verso destra (viso a monte - sosta su chiodo+clessidra).
3a. doppia:
40 Mt. lungo il canale camino (sosta su chiodo+spuntone).
4a. doppia: 55 Mt. sino a raggiungere le ghiaie che dividono i Gemelli dalla Cima Eötvös.
Scendere qualche metro e traversare verso destra (viso a valle) portandosi così per terreno ghiaioso alla base del Campanile Dulfer. Per traccia marcata raggiungere il sentiero n. 118 proveniente dalla Forcella del Nevaio. Da qui lungo il medesimo sentiero
di salita si raggiunge il rifugio Città di Carpi e successivamente Misurina. |