Descrizione generale Il
Monte Bassetta si trova all'ingresso della Valtellina, a formare un
punto d'incontro con la Valchiavenna. Proprio questa privilegiata
posizione, rende il Bassetta un luogo panoramico eccezionale sulla
media Valtellina, sulle Orobie bergamasche nonché sulle cime della
Valchiavenna. Facile da raggiungere e privo di pericoli anche nel
periodo invernale, consente remunerative passeggiate fin sulla sua
tondeggiante sommità in qualunque stagione dell'anno. La Cima Brusanda,
invece, richiede qualche sforzo in più per essere raggiunta e necessità
di un minimo di attenzione lungo la facile cresta che si sviluppa
proprio dal Monte Bassetta e ne raggiunge la cima tra radi boschi di
larici ed abeti, ripidi tratti e balze erbose e qualche blocco roccioso
da risalire con un poco di cura. Panorama altrettanto bello anche da
questa seconda vetta. Nel complesso si tratta di un'escursione facile
ma piuttosto lunga e con un dislivello importante: insomma un'uscita adatta a tutti purché ben allenati.
Descrizione percorso
Percorriamo
la strada statale che da Lecco sale verso Colico. Proseguiamo verso la
Valtellina evitando la superstrada che porta a Morbegno e poi Sondrio;
restiamo invece sulla vecchia strada di fondovalle. Giunti a Rogolo,
saliamo verso Mantello e poi a Cino. Superiamo la chiesa di San Giorgio
e proseguiamo fino al termine della strada nei pressi del piccolo
Centro Sportivo (indicazioni nei pressi della chiesa). Lasciamo l'auto
nei numerosi parcheggi in salita. Iniziamo la camminata superando una
bella fontana alla nostra destra e prendiamo la ripida strada asfaltata
che poco oltre si divide in due. Andiamo verso sinistra seguendo le
indicazioni per il "Sentieri, Prati dell'O". Dopo un ripido tratto
asfaltato ed uno cementato, una palina ci segnala di andare a destra
per Nestrelli, Bassetta (dato a 2 ore e 15') ed il Sentiero Bonatti.
Entriamo così in un ripido sentierino nel bosco, tra ginestre e
castagni. La pendenza è sostenuta, ma il fresco delle piante ci allevia
la fatica. Dopo circa 45 minuti sbuchiamo su una strada sterrata che
seguiamo verso sinistra per la località Nestrelli. Superiamo una fascia
rocciosa alla nostra sinistra a fianco della sterrata. Poco oltre la
strada perde pendenza. Beviamo ad una fontana sulla nostra sinistra.
Bella la vista sulla bassa Valtellina e sul Legnone. Superiamo una
vasca per la raccolta dell'acqua da usare in caso di incendi e poi
arriviamo in località Parti dell'O. Qui vediamo una piazzola
d'atterraggio per elicotteri. Diamo uno sguardo al panorama sotto di
noi e poi saliamo i ripidi prati sopra di noi verso le vicine case dei
Prati dell'O (1150 Mt.; 1 ora e mezza circa dalla partenza).
Dopo un breve tratto tra le antiche baite della località, usciamo
sempre tra prati che tagliamo a mezzacosta per poi rientrare nel bosco
misto davanti a noi. Poco oltre ecco una palina che ci invita verso il
Monte Bassetta (dato ad 1 ora di cammino). Saliamo ripidi con vari
tornantini nel bosco per uscirne mezz'ora dopo nei pressi di alcuni
ruderi ed accumuli di massi. Davanti a noi vediamo alcuni abeti
solitari. Pieghiamo verso destra lungo un evidente sentiero a
mezzacosta nei pascoli in leggera salita. Eccoci ad una grande baita di
pastori (Alpe Bassetta; 1720 Mt.) dalla quale pieghiamo
verso sinistra ed in breve eccoci ad una panoramicissima panchina di
legno costruita con un tronco di abete. Da questo poggio possiamo
ammirare una vista sulla Valtellina e sulla Valchiavenna, nonchè, sulla
nostra successiva meta: il Monte Bruciata in direzione Est. Dalla
panca, proseguiamo verso Est e saliamo il dosso erboso sopra la baita
dei pastori: questo dovrebbe essere il culmine del Monte Bassetta.
Scendiamo leggermente lungo l'ampio crinale, sempre verso Est.
Superiamo un ricovero sotto enormi massi, posto sotto a un saltino
erboso. Scendiamo ancora qualche metro per giungere ad un'ampia sella
tra ebeti e prati: il Passo Culmine a 1800 metri circa (quota dubbia).
Una palina, tra le varie indicazioni, ci segnala il Sentiero Bonatti,
che seguiamo con numerosi bolli, anche se non sempre visibili.
Abbandoniamo poi tale sentiero per seguire il filo della dorsale.
Saliamo tra massi sparsi nel bosco di larici. I bolli spariscono, ma la
traccia è visibile. Cercando di non scostarci mai dalla linea del
crinale, a tratti sottile, ma mai impegnativa, proseguiamo la salita
tra punti ripidi e qualche punto in cui ci lascia respirare. Terminati
gli ultimi larici, proseguiamo sulla crestina, ora più esposta, sempre
tra saltelli e balze erbose. Qualche larice seccato ci ricorda che qui
i fulmini possono colpire duro, in caso di temporale. Nei punti più
ripidi ed esposti, possiamo appoggiarci sul versante valtellinese,
cercando sempre il tracciato più agevole. Facciamo comunque attenzione
alla forte pendenza dei prati alla nostra destra. Giunti ad un punto
maggiormente roccioso, fatto da placche, massi e gradoni rocciosi,
siamo ormai in vista del grande ometto di vetta. Zigzagando tra massi e
placchette, senza alcuna difficoltà, eccoci sulla sommità del Monte
Brusada, con ampi panorami.
Discesa A ritroso lungo la via di salita.
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