Torre Brunico - Via Ziglauer

Zona montuosa Dolomiti - Gruppo di Sella
Sottogruppo del Pissadù
Località di partenza Strada per il Passo Gardena - Colfosco (BZ)
Quota partenza 1956 Mt. Quota di arrivo 2495 Mt. (2585 il rifugio)
Dislivello totale +169 Mt. per l'attacco
+370 Mt. la via (440 lo sviluppo)
+60 Mt. di roccette per l'altopiano
Sentieri utilizzati n. 666, 666A, 676
Ore di salita 40' per l'attacco
5 h. 30' la via
Ore di discesa 2 h.
Esposizione Ovest/Nord-ovest Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 13/07/2013 Difficoltà V, V+
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Francesco, Giacomo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

La giornata è stata ottima durante tutta la salita anche se poco prima d'arrivare in vetta è scappata qualche goccia d'acqua. Il sentieri che si percorrono sono evidenti tranne l'ultimo breve tratto che precede l'attacco e che richiede un po' d'intuizione. Se la via viene percorsa ad inizio stagione prestare attenzione alle condizioni d'innevamento del canale di discesa (Val Setus - la prima parte è attrezzata con funi metalliche che potrebbero essere ricoperte di neve). La roccia è ottima lungo tutto il percorso.

Eventuali pericoli

Soliti d'arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Rifugio Cavazza al Pisciadù (2585 Mt).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale dotazione alpinistica. La via è poco chiodata.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione Generale
La Torre Brunico (o Brunecker Turm) deve il proprio nome ai primi salitori i quali vollero rendere omaggio alla loro città natale. La torre non venne conquistata mediante l'itinerario più semplice (oggi utilizzato esclusivamente per la discesa) ma lungo un susseguirsi di fessure e diedri lungo la parete nord ovest da parte di F. Winter e W. von Ziglauer il 6 agosto del 1933.
La via per anni poco ripetuta è stata recentemente riscoperta. L'itinerario si svolge lungo una parete abbastanza fredda e poco soleggiata; è dunque utile evitarne la ripetizione dopo recenti piogge (come abbiamo fatto noi) onde evitare di lottare con lunghezze bagnate e melmose.

Attacco, Descrizione della via
Percorrere la statale che dal Passo Gardena scende verso Colfosco (Val Badia). Parcheggiare nell'ampio parcheggio sterrato posto in corrispondenza di un tornante (indicazioni per la ferrata Tridentina).
Imboccare il sentiero n. 666 che dal parcheggio sale ripido. Fare attenzione a non seguire le indicazioni per la ferrata (verso sinistra).
La Torre Brunico è già visibile sulla sinistra. Il sentiero, dopo aver guadagnato repentinamente quota conduce ad un bivio. Abbandonare il sentiero 666 e seguire il sentiero 666A (verso sinistra - viso a monte) per un breve tratto. Giunti sotto la verticale della torre salire senza percorso obbligato alla base della torre. L'attacco è situato al centro della parete ovest in corrispondenza di alcuni grossi massi (ometto alla base).

1° tiro:
alzarsi per pochi metri e traversare verso sinistra sino ad aggirare lo spigolo nord ovest dove si trova la sosta (spuntone con cordini+1chiodo). Prestare particolare attenzione allo scorrimento delle corde. 40 Mt., IV, III, IV.

2° tiro:
spostarsi per circa 6-8 metri a sinistra su comoda cengia e raggiungere la base del lungo diedro. Salirlo con difficoltà sostenute sino alla sosta, situata in una nicchia sotto al grande tetto giallo (2 chiodi - 1 dei quali molto basso). E' possibile spezzare la lunghezza, favorendo lo scorrimento delle corde, sostando su friend (grossi). 55 Mt., V, IV, IV+, V, 1 chiodo.

3° tiro:
salire in obliquo verso sinistra sfruttando una placchetta e aggirando così lo strapiombo. Continuare lungo un diedro (sovente umido) sino quasi al suo termine; traversare a sinistra lungo una bella placca e sostare comodamente in corrispondenza dello spigolo (2 spit con cordini). 30 Mt., IV-, IV, 1 chiodo con cordino.

4° tiro:
raggiungere il sovrastante terrazzino. Continuare lungo la fessura che poi diviene canale sino alla grande parete gialla dove si trova la sosta (2 spit con cordini). 45 Mt., IV-, III, 1 chiodo con anello, 1 nut incastrato con cordino.

5° tiro:
traversare verso destra e raggiungere il secondo diedro che si supera con arrampicata molto tecnica. Raggiunta una cengia spostarsi a destra e superare uno strapiombino atletico. Obliquare verso desta sino a raggiungere la sosta (2 chiodi).
30 Mt., V, III, V+ oppure A0, 3 chiodi.

6° tiro:
alzarsi in verticale per pochi metri e traversare verso sinistra sino a raggiungere lo spigolo dove si trova la sosta (spuntone con cordino+ clessidra). 30 Mt., IV+.

7° tiro:
salire una fessura e raggiunta una cengia salire lungo una lama verso destra. Al termine della stessa è situata la sosta (2 chiodi+clessidre). 45 Mt., III+, II.

8° tiro:
salire in obliquo verso destra superando dapprima un breve diedrino. Continuare in obliquo verso destra sino alla sosta (clessidra con cordino). 45 Mt., IV-, III.

9° tiro:
salire in verticale lungo la placca sfruttando delle fessure sino alla sosta (1 chiodo+1 clessidra). 35 Mt., IV, IV+, 1 clessidra.

10° tiro:
lunghezza chiave della salita. Dalla sosta alzarsi in verticale sino a raggiungere uno strapiombino giallo. Qui traversare a sinistra per pochi metri e raggiunta una zona più lavorata proseguire in verticale. Riportarsi a destra lungo la placca e sostare (grossa clessidra con cordino). La lunghezza è difficilmente azzerabile. 30 Mt. V+ sostenuto, V, 3 chiodi, 2 clessidre.

11° tiro:
salire lungo una fessura/camino a destra della sosta sino a raggiungere la sommità della torre. Sosta da attrezzare su spuntone.
55 Mt., IV+, IV, III, 1 chiodo, 1 clessidra.

Dalla vetta della torre, procedendo in conserva lungo il filo di cresta, raggiungere il pianoro sommitale. 60 Mt., II.
Discesa
Raggiunto il pianoro, continuare lungo tracce sino a raggiungere il sentiero n. 676 che conduce al rifugio Cavazza. Da qui rientrare al parcheggio mediante il sentiero n. 666 che percorrendo la Val Setus (paline in loco - prima metà attrezzata con corde metalliche, poi ghiaione e sentiero) conduce al passo Gardena. Poco prima di raggiungerlo piegare a destra (viso a valle), costeggiare le pareti e raggiungere il parcheggio.
Terminata la via, e raggiunto l'altopiano è anche possibile scendere lungo la ferrata della Tridentina (percorrendo il sentiero n. 676 verso nord). Tale soluzione è fortemente sconsigliata sia per l'affollamento della ferrata stessa che per la tempistica necessaria.

Commenti vari

La salita è stata effettuata durante il XX° Corso IA (Lombardia).

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Giacomo e Francesco in uscita dal terzo tiro
Francesco sul quinto tiro
   
Giacomo
Ottava lunghezza
   

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Francesco pochi metri sotto la vetta della Torre Brunico

Torre Brunico con la via Ziglauer
 
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