E' possibile trovare acqua nei pressi del parcheggio
di Vallesinella, ai rifugi Casinei, Brentei
e Pedrotti. Sul sentiero 318, poco prima del rifugio Brentei, un cartello indica una sorgente.
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Descrizione
generale
La Brenta Bassa (anticamente conosciuta con il nome di Brentolina) è una cima rocciosa che si eleva a ridosso del rifugio Pedrotti ed è situata tra la Bocca di Brenta e la Cima Margherita.
Venne conquistata il 21 luglio del 1882 da A. De Falkner, E. T. Compton, M. Nicolussi e A. Dellagiacoma i quali salirono dalla Bocca di Brenta sino alla vetta superando varie terrazze detritiche e facili canalini rocciosi.
Il fianco Ovest della Brenta Bassa è caratterizzato da un evidente spigolo tagliato da due terrazze detritiche.
Lo "Spigolo Fabbro" venne salito in solitaria nell'agosto del 1913 da Vittorio Emanuele Fabbro il quale, dopo aver superato i primi due risalti, raggiunse la vetta tramite la comoda cengia che taglia tutto il fianco sud. Il terzo salto venne superato da M. Bianchini e M. Friederichsen il 16 agosto del 1940 e tutt'oggi questa variante costituisce il naturale proseguimento della via (V massimo). Percorrendo questa variante si raggiunge l'anticima
che è separata dalla cima da un profondo intaglio (una calata in corda doppia consente di riallacciarsi alla via
Normale).
Durante la nostra ripetizione ci siamo limitati a ripercorrere la via di Fabbro tralasciando la variante Bianchini.
Attacco, descrizione della via
Da Madonna di Campiglio (TN) seguire le indicazioni per Vallesinella
dove vi è anche l'omonimo rifugio (1513 Mt.); qui parcheggiare. Imboccare il sentiero n. 317 che in circa 40 minuti conduce al rifugio Casinei (1850 Mt.). Dal rifugio prendere il sentiero n. 318 che dopo aver guadagnato repentinamente quota si porta nella Val Brenta e sale più dolcemente verso il rifugio Brentei (2175 Mt.) dal quale si seguono le indicazioni per la Bocca di Brenta (qualche breve tratto attrezzato). Da qui si è in breve al rifugio Pedrotti (2491 Mt.). Proseguire lungo il sentiero 358 (Sentiero dei Brentari) che costeggia tutta la parete sud della Brenta Bassa. Al bivio tenere la destra e terminata la fascia di strapiombi si è in prossimità di un ghiaione. Abbandonare il sentiero e risalire il ghiaione seguendo delle deboli tracce e qualche raro ometto, puntando direttamente alla forcella tra la Brenta Bassa e la Cima Margherita. Il tratto finale richiede dei brevi passi d'arrampicata.
1° tiro:
salire la paretina a sinistra dello spigolo sfruttandone i punti deboli. Riportarsi poi verso destra in direzione dello spigolo stesso dove si trova la sosta (2 chiodi). 40 Mt., IV, III, 4 chiodi.
2° tiro:
traversare pochi metri a sinistra e rimontare la paretina. Raggiunta una cengia spostarsi a destra e superare un intaglio. Proseguire lungo dei canalini fino a raggiungere l'ampio terrazzo (ometto) dove si sosta (1 chiodo). Allungare bene le protezioni. 58 Mt., III, III+, IV.
3° tiro:
salire le facili rocce sopra la sosta e proseguire lungo una bella placca sfruttando i punti più deboli (inizialmente si obliqua a destra e poi si rientra a sinistra). Mediante terreno meno impegnativo si guadagna la sosta (2 chiodi+cordino+maglia rapida). 30 Mt., IV, 2 chiodi.
4° tiro:
rimontare la parete a sinistra della sosta e raggiunta la cresta, seguirla. Superare un breve intaglio e poco dopo sostare (1 chiodo).
25 Mt., III+, III.
5° tiro:
spostarsi a sinistra sfruttando una facile cengia e al suo termine rimontare lo spigolo. Sostare poco sotto la grande terrazza (clessidra).
30 Mt., III.
6° tiro:
uscire sulla terrazza e portarsi alla base del salto successivo. Sostare su di una clessidra poco visibile a destra dello spigolo, nei pressi di un posto da bivacco. 20 Mt., II, I.
Qui termina la via di Fabbro. Se non si percorre la variante descritta nell'introduzione, seguire lungamente la cengia verso destra sino al suo termine; rimontare le facili rocce per poi seguire un sistema di risalti e terrazze che porta verso destra in direzione dell'evidente camino/canale che divide l'anticima dalla cima. Attrezzare una sosta alla base del canale. 250 Mt., I, II, qualche breve passaggio di III.
7° tiro.
salire lungo il camino/canale facendo attenzione ad alcune rocce delicate sino a raggiungere l'intaglio tra le due vette. Proseguire lungo il diedro di destra e sostare (spuntone+cordone+maglia rapida) in vetta
alla Brenta Bassa. Raggiunto l'intaglio è anche possibile evitare di raggiungere la vetta spostandosi a sinistra e agganciandosi così alla sosta di calata. 40 Mt., IV, IV+.
Discesa
La discesa segue la via Normale; facili passi d'arrampicata si alternano a calate in corda doppia.
Dalla vetta occorre raggiungere nuovamente l'intaglio tra la
cima e l'anticima (II, passi di III - esposto - alcuni ometti). Il diedro salito dall'intaglio alla cima non fa parte della via
Normale (che resta più a sinistra - viso a monte). In alternativa, dalla vetta, è possibile calarsi in doppia utilizzando la sosta di fine via (20 Mt. - utilizzare una sola corda).
La calata successiva (55 Mt.) avviene sfruttando la sosta posta pochi metri a sinistra dall'intaglio (viso a valle - versante nord).
Proseguire ora seguendo gli ometti ed abbassandosi, mediante un facile canale, alla grande terrazza detritica. Qui ci si sposta a sinistra (viso a valle) seguendo i pochi ometti sino a guadagnare una sosta (clessidra+cordoni+maglia rapida). Abbassarsi in corda doppia per 30 metri e per un sistema di cenge verso sinistra raggiungere la Bocca di Brenta.
Seguire il sentiero 318 che scende verso il rifugio Brentei e successivamente al parcheggio. |