Bivacco Zamboni

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Rifugio Madonna delle Nevi - Loc. Riva - Mezzoldo (BG)
Quota partenza 1340 Mt. Quota di arrivo 2000 Mt. circa
Dislivello totale 700 Mt. circa
Sentieri utilizzati n. 124
Ore di salita 3 h.
Ore di discesa 1 h. 30'
Data di uscita 21/01/2023 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri

Freddo e vento boreali! Raramente mi capita di avere i piedi ghiacciati e questa è stata una di quelle poche volte, per non parlare delle mani. Un vento teso e freddo ha creato le condizioni per rendere questa camminata piuttosto impegnativa sotto l'aspetto climatico; la neve non pestata e molto farinosa ha reso impegnativo anche da un punto di vista fisico la giornata. Ne è uscita un'escursione inaspettatamente piuttosto faticosa e impegnativa, ovviamente non per le caratteristiche della mèta, ma per le suddette condizioni incontrate. Il manto nevoso, abbondantemente spostato dal vento, superava spesso e volentieri le ginocchia. Le impronte lasciate all'andata sono state coperte dalla neve mossa dal vento già durante il ritorno. Sentieri comunque ben segnati, ma in caso di neve fate attenzione ad alcune possibili varianti non ben indicate.

Eventuali pericoli
La presenza di neve ventata ha creato qualche presupposto per possibili distacchi. In questo caso fare molta attenzione ad attraversare alcuni tratti ripidi.
Presenza di acqua
Poco sotto il bivacco Zamboni si trova il rifugio Balicco (normalmente chiuso in inverno) il quale, nel caso risultasse aperto, consente di rifornirsi di acqua.
Punti di appoggio
Durante la salita transitiamo presso alcune baite e casere. Giunti al bivacco Zamboni possiamo trovare riparo, essendo esso sempre aperto, anche se decisamente spartano. Il bivacco offre 3 o 4 posti letto; mancano i materassi e le coperte; all'interno ci sono un tavolo, alcune panche ed un armadio con poche scorte; la struttura è di proprietà del CAI sezione Alta Val Brembana; numero di telefono 0345-82244.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Io non avevo le ciaspole, ma mi sarebbero state molto utili, anche perchè il percorso si presta bene al loro utilizzo.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Normalmente il bivacco Zamboni, posto sotto la bocchetta di Budria, in alta Val Brembana, nei pressi del confine con la Valtellina, è facilmente raggiungibile con una semplice e veloce camminata tra boschi e prati, gratificando l'escursionista con piacevoli paesaggi e belle viste. Nel caso di terreno innevato, l'escursione, pur restando facile e priva di ogni difficoltà, diviene decisamente più faticosa, viste le pendenze spesso sostenute del tracciato, ma anche più interessante e remunerativa, sia per gli scenari innevati che per i panorami incantati.
Descrizione percorso
Con l'auto saliamo fino al pease di Mezzoldo, in Valle Brembana, proseguiamo fino all'inizio della salita per il Passo San Marco e parcheggiamo nei pressi del rifugio Madonna delle Nevi. In inverno la strada per il passo non viene pulita dalla neve e una sbarra chiude l'accesso al valico, proprio nelle vicinanze del suddetto rifugio. A piedi seguiamo la strada asfaltata, se dovesse risultare innevata, e proseguiamo fino al tornante n. 5 (1451 Mt.). Da qui andiamo a destra e saliamo lungo un ampio prato verso un paio di baite ben visibili sopra di noi, sul lato destro della radura erbosa. Passiamo tra alcune baite (Baite Pigolotta, 1524 Mt.) e continuiamo con pendenza più tranquilla e poi in leggera discesa in un boschetto di abeti. Scendiamo fino ad attraversare un torrentello. Risaliamo dolcemente sul versante opposto della valletta. Poco dopo iniziamo una ben più ripida salita con numerosi ampi tornati. Passiamo nelle vicinanze di un baitello sulla destra, poco discosto dalla nostra traccia. Arrivati ad una palina, troviamo le indicazioni per il bivacco Zamboni ed il sentiero n. 124A verso destra. Andando invece verso sinistra, tornerebbe alla strada che sale al Passo San Marco, in corrispondenza del tornante n. 9 (in estate è possibile parcheggiare presso tale tornante ed accorciare ulteriormente la salita). In breve arriviamo ad un'ampia radura tra abeti. Qui riprendiamo una ripida e costante salita con piacevole vista sulla zona del Monte Fiorano, e la dorsale che fa da confine con la Valtellina. Camminiamo tra radure ed abeti isolati, fino ad arrivare ad un incrocio con il "sentiero delle casere". Qui una palina ci indica di seguire il sentiero n. 124 per il rifugio Balicco ed il nostro bivacco. Siamo su una costa che scende dall'alto. Andiamo a sinistra e rimontiamo la costa. Poco distante da noi vediamo la Casera Azzaredo, nelle vicinanze del sentiero sulla sinistra. Ora la vista, non più chiusa dalla vallata, si apre sul Monte Fiorano e sul resto della costiera di confine, verso Sud, invece la vista spazia sulla zona del Dosso Gambetta e poi verso i monti della bassa valle Brembana. Saliamo fino a superare la baita Arletto (1860 metri). Da qui il panorama e l'ambiente si fanno molto piacevoli. Possiamo facilmente riconoscere alle nostre spalle la zona del Monte Avaro, con il Triomen, il Tribortoi ed il Monte Valletto. Proseguiamo oltre la baita entrando in una piccola valletta punteggiata di abeti. Poco dopo pieghiamo verso sinistra. Ad un certo punto, il sentiero per il rifugio Balicco taglia un evidente pendio verso destra, transitando sopra la Baita dell'Orso, ma le condizioni di neve instabile, hanno suggerito di rimanere sulla sinistra e compiere un giro in senso orario, più lungo, ma decisamente più sicuro. Tale giro ci porta fino ad un grande ometto di sassi, alto circa 2 metri, posto più di lato rispetto al bivacco da raggiungere. In alto è ben evidente la Bocchetta di Budria, raggiungibile lungo un facile canale grazia ad una serie di stretti tornantini. Dall'ometto, scendiamo verso una conca semipianeggiamte e poi tendendo verso sinistra, in un valloncello fino ad intravedere il bivacco sulla sinistra.
Discesa
Ripercorrere il tracciato della salita, anche per sfruttare la traccia creata. È però possibile compiere alcune varianti che durante il ritorno ci possono portare a visitare altre zone limitrofe e tornare comunque al punto di partenza. Per esempio è possibile scendere verso il rifugio Madona delle Nevi, passando dalla Baita Casù, oppure dal bivacco dell'Orso.

Note
Il tempo di salita, 3 ore, è dato dalle condizioni ambientali incontrate; normalmente ne bastano meno di 2. La quota del bivacco Zamboni è come l'estrazione dei numeri della tombola: ognuno dice la sua… chi 1995 metri, chi 2007 metri, altri 2023 metri, o anche 2028 metri. Boh! Facciamo che siamo di poco oltre i 2000 metri che tanto non cambia nulla!
Commenti vari
Era mia intenzione proseguire oltre il bivacco, salire alla bocchetta di Budria e da lì salire il vicino Pizzo del Vento, caratterizzato da una breve ma sottile cresta; le condizioni incontrare del manto nevoso, mi hanno fatto desistere. Tanti saluti a Stefano di Brignano, che ho incontrato poco dopo la Baita Arletto e col quale abbiamo battuto la traccia (quasi tutta lui a dire il vero…) fino al bivacco Zamboni e senza il quale avrei impiegato molto più tempo per raggiungere la mia mèta odierna. Alcune fotografie che vedete qui sotto sono state fatte da lui. Grazie anche di questo. Alla prossima!
   

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Baita Arletto dove ho incontrato Stefano

Prime raffiche di vento

   

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Il vento aumenta e solleva nubi di neve

Omar all'“omone” poco sopra il bivacco Zamboni

   

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Stefano annaspa nella neve, ormai alla mèta

Omar in discesa