Descrizione generale
Il Bergseeschijen è una struttura di granito che sorge sopra la diga del lago di Göscheneralp. L'avvicinamento comodo e non
eccessivamente lungo, unito a numerose vie d'arrampicata molto belle
e con uno sviluppo contenuto, rendono questa struttura accessibile in giornata dall'Italia.
La Cresta Sud è stata salita nel 1949 da Bruno Boller e Alois Regli; nel 1994 Toni Fullin l'ha riattrezzata raddrizzandola in alcuni punti.
L'itinerario è molto frequentato e nelle belle giornate quasi certamente dovrete pazientare all'attacco o lungo le soste di via che sono tutte attrezzate con un anello cementato (a volte, a fianco, si trova la vecchia sosta).
Attacco, descrizione della via
Dall'Italia imboccare l'autostrada svizzera A2 che collega Chiasso con Basilea. Attraversare tutto il Canton Ticino e imboccare il tunnel del San Gottardo. Appena usciti dal tunnel prendere la prima uscita (indicazioni Göschenen - Andermatt) e raggiungere il paese di Göschenen. Da qui seguire le indicazioni per la Goscheneralptal e dopo averla imboccata percorrerla sino a raggiungere la grande diga. Qui è possibile parcheggiare l'auto (8 franchi al giorno).
Imboccare il sentiero, sulla sinistra orografica della valle, che sale
al rifugio Bergsee. La prima parte di sentiero è molto comoda, la seconda
è decisamente ripida
e con alti gradini che mettono a dura prova i quadricipiti.
Finalmente si giunge nei pressi di una croce su una specie di
altopiano: a sinistra sorge il rifugio Bergsee (raggiungibile in
pochi minuti), di fronte a noi invece si trova il Bergseeschijen. Da
qui ora si riesce a distinguere, proprio di fronte alla cresta sud, un avancorpo sulle cui rocce corre una ferrata
(Krokodil) e dovrebbe esserci anche una falesia. L'attacco della
cresta si trova esattamente al colle tra l'avancorpo e la montagna
vera e propria e lo si può raggiungere aggirando indifferentemente
l'avancorpo sia a destra che a sinistra: noi siamo passati da
destra.
Dalla croce conviene continuare dritti tra erba e sassi, in
direzione dell'avancorpo, fino a raggiungere il sentiero che dal
rifugio porta alla ferrata. Seguirlo verso destra,
oltrepassare l'attacco della ferrata, ed iniziare a salire fino al canale
che divide l'avancorpo dalla parete. Risalire tutto il canale fino
al colle.
1° tiro:
salire la placca in verticale fino una zona più compatta. Dopo una sequenza di passi delicati in aderenza
obliquare leggermente a sinistra fino alla sosta (anello cementato). 55 Mt., IV, V, 8/9 fix.
2° tiro:
durante la riattrezzatura, questa lunghezza è stata raddrizzata. Noi abbiamo seguito il percorso originale. Alzarsi sopra la sosta e dopo aver rinviato due fix traversare a destra
(visibile chiodo) guadagnando un diedro poco visibile. Salirlo sino alla sosta (anello cementato). Con difficoltà maggiori è possibile evitare il traverso seguire la linea dei fix. 45 Mt., V, IV+, 2 fix, 3 chiodi.
3° tiro:
alzarsi e spostarsi subito a destra. Superare una placchetta delicata e
poi proseguire facilmente fino alla sosta (anello cementato).
30 Mt., V+, V, 4 fix, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (1 chiodo+1 chiodo a espansione).
4° tiro:
stare appena a destra del vago spigolo arrotondato. Seguendo
lamette e fessurine si sale in verticale fino alla sosta (anello
cementato) su comodo terrazzino. E' possibile evitare gli ultimi
metri più impegnativi (nessun fix) aggirandoli più facilmente verso
sinistra.
20 Mt., IV+,
2/3 fix.
5° tiro:
salire in verticale per rocce più semplici e guadagnare il filo di cresta; proseguire sino alla sosta (anello cementato). 50 Mt., IV, III, 1 fix.
6° tiro:
seguire il filo di cresta, sfruttando lame e diversi spuntoni presenti, fino alla sosta (anello cementato). Tiro facile ma estetico.
30 Mt, III, 1 fix, 1 chiodo.
7° tiro:
proseguire lungo il filo di cresta superando alcuni facili salti fino alla sosta (anello cementato). 30 Mt., II, III.
8° tiro:
salire per facili rocce spostandosi a destra a riprendere lo
spigolo. Superare un breve tratto esposto e verticale poi, per terreno via via più semplice,
continuare sino alla base di una placchetta dove si sosta (anello cementato). 30 Mt., IV+, IV, 2 fix, 1 chiodo.
9° tiro:
superare la placchetta sfruttando la fessura e poi traversare un
paio di metri a destra su comoda cornice. Salire il diedrino e,
senza raggiungere la cima del torrione, aggirarlo a destra. Superare un secondo muretto
poi, per rocce più semplici, raggiungere la sosta (anello cementato). 30 Mt., V+, 1 fix, 1 chiodo a espansione.
10° tiro:
raggiungere la fessura con passo iniziale delicato in placca. Proseguire poi
facilmente, sfruttando delle fessure e delle lame, sino a raggiungere la sosta (anello cementato). 40 Mt., V+, V, IV+, 1 fix.
Per terreno elementare ma esposto (eventualmente procedere in
conserva) si prosegue verso sinistra in direzione della croce di vetta.
100 Mt. circa, II, I.
Discesa
La discesa avviene lungo la via Normale, che si snoda inizialmente
sul versante Nord. Dalla vetta abbassarsi sul versante opposto a quello di salita (bolli bianco/blu) sfruttando ad un certo punto un cavo metallico.
Attenzione a non abbassarsi troppo sul versante Nord (i bolli
bianco/blu si vedono anche più in basso e vanno verso il Voralp
hütte) ma identificare un colletto sulla destra (palina metallica
con indicazioni). Valicare il colletto riportandosi sul versante Sud
del Bergseeschijen. Seguendo questo sentiero (tratto iniziale attrezzato)
si ritorna alla croce nei pressi del rifugio e di seguito al
parcheggio. |