Bergseeschijen - Cresta Sud  
Zona montuosa Alpi Urane Località di partenza Loc. Schwarze Wand - Göschenen
(Canton Uri - Svizzera)
Quota partenza 1797 Mt. Quota di arrivo 2819 Mt.
Dislivello totale

+752 Mt. per l'attacco
+270 Mt. la via (360 lo sviluppo +100 di roccette)

Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 1 h. 45' per l'attacco
4 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. 45'
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 12/07/2020 Difficoltà V, V+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il meteo durante la giornata è stato ottimo.
Il sentiero per il rifugio è evidente e ottimamente segnalato; la traccia che porta all'attacco è ben battuta dato che per buona parte è in comune con l'accesso a una via ferrata molto frequentata. Dalla ferrata all'attacco della via, che si trova in corrispondenza di un colle tra l'avancorpo e il Bergseeschijen vero e proprio, si sale un canale con sfasciumi. Lungo la discesa sono presenti alcuni tratti attrezzati con cavo metallico. La roccia è ottima lungo tutto il percorso.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata.
Presenza di acqua
Non siamo passati dal rifugio, ma dovrebbe esserci una fontana.
Nei pressi della croce che si trova di fronte al Bergseeschijen, tra le rocce scorre un torrente. 
Punti di appoggio
Bergsee Hütte (2370 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito da arrampicata. Lungo la via si trovano dei fix di protezione e qualche vecchio chiodo ma occorre integrare con protezioni veloci. Portare quindi friend, dadi e cordini. Tutte le soste sono ottimamente attrezzate con un anello cementato.
La discesa avviene in parte lungo il versante Nord che, in base alla stagione, potrebbe presentare tratti innevati.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Bergseeschijen è una struttura di granito che sorge sopra la diga del lago di Göscheneralp. L'avvicinamento comodo e non eccessivamente lungo, unito a numerose vie d'arrampicata molto belle e con uno sviluppo contenuto, rendono questa struttura accessibile in giornata dall'Italia.
La Cresta Sud è stata salita nel 1949 da Bruno Boller e Alois Regli; nel 1994 Toni Fullin l'ha riattrezzata raddrizzandola in alcuni punti.
L'itinerario è molto frequentato e nelle belle giornate quasi certamente dovrete pazientare all'attacco o lungo le soste di via che sono tutte attrezzate con un anello cementato (a volte, a fianco, si trova la vecchia sosta).
Attacco, descrizione della via
Dall'Italia imboccare l'autostrada svizzera A2 che collega Chiasso con Basilea. Attraversare tutto il Canton Ticino e imboccare il tunnel del San Gottardo. Appena usciti dal tunnel prendere la prima uscita (indicazioni Göschenen - Andermatt) e raggiungere il paese di Göschenen. Da qui seguire le indicazioni per la Goscheneralptal e dopo averla imboccata percorrerla sino a raggiungere la grande diga. Qui è possibile parcheggiare l'auto (8 franchi al giorno).
Imboccare il sentiero, sulla sinistra orografica della valle, che sale al rifugio Bergsee. La prima parte di sentiero è molto comoda, la seconda è decisamente ripida e con alti gradini che mettono a dura prova i quadricipiti. Finalmente si giunge nei pressi di una croce su una specie di altopiano: a sinistra sorge il rifugio Bergsee (raggiungibile in pochi minuti), di fronte a noi invece si trova il Bergseeschijen. Da qui ora si riesce a distinguere, proprio di fronte alla cresta sud, un avancorpo sulle cui rocce corre una ferrata (Krokodil) e dovrebbe esserci anche una falesia. L'attacco della cresta si trova esattamente al colle tra l'avancorpo e la montagna vera e propria e lo si può raggiungere aggirando indifferentemente l'avancorpo sia a destra che a sinistra: noi siamo passati da destra.
Dalla croce conviene continuare dritti tra erba e sassi, in direzione dell'avancorpo, fino a raggiungere il sentiero che dal rifugio porta alla ferrata. Seguirlo verso destra, oltrepassare l'attacco della ferrata, ed iniziare a salire fino al canale che divide l'avancorpo dalla parete. Risalire tutto il canale fino al colle.

1° tiro:
salire la placca in verticale fino una zona più compatta. Dopo una sequenza di passi delicati in aderenza obliquare leggermente a sinistra fino alla sosta (anello cementato). 55 Mt., IV, V, 8/9 fix.

2° tiro:
durante la riattrezzatura, questa lunghezza è stata raddrizzata. Noi abbiamo seguito il percorso originale. Alzarsi sopra la sosta e dopo aver rinviato due fix traversare a destra (visibile chiodo) guadagnando un diedro poco visibile. Salirlo sino alla sosta (anello cementato). Con difficoltà maggiori è possibile evitare il traverso seguire la linea dei fix. 45 Mt., V, IV+, 2 fix, 3 chiodi.

3° tiro:
alzarsi e spostarsi subito a destra. Superare una placchetta delicata e poi proseguire facilmente fino alla sosta (anello cementato).
30 Mt., V+, V, 4 fix, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (1 chiodo+1 chiodo a espansione).

4° tiro:
stare appena a destra del vago spigolo arrotondato. Seguendo lamette e fessurine si sale in verticale fino alla sosta (anello cementato) su comodo terrazzino. E' possibile evitare gli ultimi metri più impegnativi (nessun fix) aggirandoli più facilmente verso sinistra.
20 Mt., IV+, 2/3 fix.

5° tiro:
salire in verticale per rocce più semplici e guadagnare il filo di cresta; proseguire sino alla sosta (anello cementato). 50 Mt., IV, III, 1 fix.

6° tiro:
seguire il filo di cresta, sfruttando lame e diversi spuntoni presenti, fino alla sosta (anello cementato). Tiro facile ma estetico.
30 Mt, III, 1 fix, 1 chiodo.

7° tiro:
proseguire lungo il filo di cresta superando alcuni facili salti fino alla sosta (anello cementato). 30 Mt., II, III.

8° tiro:
salire per facili rocce spostandosi a destra a riprendere lo spigolo. Superare un breve tratto esposto e verticale poi, per terreno via via più semplice, continuare sino alla base di una placchetta dove si sosta (anello cementato). 30 Mt., IV+, IV, 2 fix, 1 chiodo.

9° tiro:
superare la placchetta sfruttando la fessura e poi traversare un paio di metri a destra su comoda cornice. Salire il diedrino e, senza raggiungere la cima del torrione, aggirarlo a destra. Superare un secondo muretto poi, per rocce più semplici, raggiungere la sosta (anello cementato). 30 Mt., V+, 1 fix, 1 chiodo a espansione.

10° tiro:
raggiungere la fessura con passo iniziale delicato in placca. Proseguire poi facilmente, sfruttando delle fessure e delle lame, sino a raggiungere la sosta (anello cementato). 40 Mt., V+, V, IV+, 1 fix.

Per terreno elementare ma esposto (eventualmente procedere in conserva) si prosegue verso sinistra in direzione della croce di vetta.
100 Mt. circa, II, I.
Discesa
La discesa avviene lungo la via Normale, che si snoda inizialmente sul versante Nord. Dalla vetta abbassarsi sul versante opposto a quello di salita (bolli bianco/blu) sfruttando ad un certo punto un cavo metallico. Attenzione a non abbassarsi troppo sul versante Nord (i bolli bianco/blu si vedono anche più in basso e vanno verso il Voralp hütte) ma identificare un colletto sulla destra (palina metallica con indicazioni). Valicare il colletto riportandosi sul versante Sud del Bergseeschijen. Seguendo questo sentiero (tratto iniziale attrezzato) si ritorna alla croce nei pressi del rifugio e di seguito al parcheggio.

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Luca sui primi metri di L1

Bertoldo a poca distanza dalla S1

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Matteo sul secondo tiro

La partenza delicata della terza lunghezza

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Matteo sta per raggiungere la S4

Luca sul quinto tiro

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Luca lungo il caratteristico sesto tiro

Sull'aereo spigolo in L8

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Luca all'inizio di L9

Decimo tiro

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Will al termine della via

Luca e Matteo in vetta

   
Ingrandisci
Il Bergseeschijen con il tracciato della Cresta Sud