Zona montuosa |
Alpi Graie |
Località di partenza |
Loc. Bonzo - Groscavallo (TO) |
Quota partenza |
1100 Mt. circa |
Quota di arrivo |
1546 Mt. (la vetta - cuspide)
1400 Mt. circa (termine della via)
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Dislivello totale |
+190 Mt. per l'attacco
+110 Mt. la via (160 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
n. 322, 322A |
Ore di salita |
40' per l'attacco
4 h. 30' la via |
Ore di discesa |
20' le doppie
25' fino al parcheggio |
Esposizione |
Sud |
Giudizio sull'ascensione |
Molto bella |
Data di uscita |
24/08/2014 |
Difficoltà |
VII+/V+, A1 |
Sass Balòss presenti |
Luca, Bertoldo. |
Amici presenti |
Alessandro, Paolo. |
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia |
Giornata serena con temperature gradevoli.
Il sentiero di avvicinamento/discesa percorre tracce evidenti e ben segnalate. La roccia in via è ottima, un po' lichenosa in un breve tratto della prima lunghezza. |
Eventuali pericoli |
Soliti da arrampicata in ambiente. |
Presenza di acqua |
No. |
Punti di appoggio |
L'abitato di Bonzo dove si parcheggia. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Solito da arrampicata. Indispensabile una serie completa di friend (utile raddoppiare n. 0.75, 1, 2 e 3 Camalot).
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Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione generale
"Il Bec di Mea con i suoi 'soli' 1546 metri di altitudine, rappresenta un po' il simbolo del Nuovo Mattino in Val Grande di Lanzo".
Con queste parole Marco Blatto, Andrea Bosticco e Marco Rosa nella loro guida "Tra il classico e il moderno" introducono la struttura. Nel libro simbolo del nuovo mattino scritto da Alessandro Gogna, l'unica via del Bec di Mea presente è la via del Gran Diedro. All'interno della relazione però vi è un richiamo alla Via del Naso che viene descritta con un'unica parola: stupenda.
La via effettivamente è molto bella, specie nella parte centrale, e fu salita da Gian Carlo Grassi e Gian Piero Motti nel gennaio del 1969. Si tratta di un itinerario in diversi punti molto atletico ed esposto. Nel 1996 Claudio Bernardi, Giulio Beuchod, Oreste Piotto e Giuseppe Giacomelli attrezzarono con degli spit l'itinerario ma lasciando l'obbligo d'integrare le fessure.
Attacco, descrizione della via
Percorrere la Valle Centrale di Lanzo e dopo aver superato il paese di Pessinetto seguire le indicazioni dapprima per Cantoira e in seguito per Chialamberto.
Risalendo la valle si arriverà alla frazione di Bonzo (appartenente al comune di Groscavallo). Poco prima di entrare nell'abitato seguire
una stradina sulla destra che sale sino al termine delle case (indicazioni per un agriturismo). Poco prima di raggiungere il ristoro sulla destra vi è uno spiazzo d'erba dov'è possibile parcheggiare e da dove parte il sentiero d'avvicinamento (presente una palina CAI).
Imboccare il sentiero n. 322 e poco dopo il n. 322A. In breve si transita accanto all'acquedotto e poi ci si addentra nel bosco con un sistema di tornanti. Lungo tutto l'avvicinamento sono presenti
dei piccoli segnavia che indicano il Bec di Mea. In corrispondenza di un tornante è presente un bivio. Qui abbandonare il sentiero principale e seguire la traccia verso sinistra (indicazioni "parete sud") fino ad arrivare al cospetto della parete.
L'attacco è posto sotto la verticale del grande tetto che costituisce di fatto il "naso" del Bec di Mea (visibile più in alto, sullo spigolino, una linea di spit).
1° tiro:
salire le rocce sino a raggiungere una spaccatura che si supera con decisione (1 spit).
Anziché proseguire in verticale lungo la placca traversare a destra e raggiungere un diedrino. Superarlo uscendo a sinistra mediante una lama (roccia molto sporca di licheni) oppure in verticale. La sosta (2 spit con anelli) è sulla larga cengia sovrastante.
20 Mt., V, VI+, V, 1 spit.
2° tiro:
spostarsi a destra e salire sfruttando le due fessure fessure parallele (inizialmente quella di destra e poi quella di sinistra). Alla fine una strozzatura atletica conduce ad una placchetta oltre la quale si sosta (2 spit con anelli). 30 Mt., V+, VI, 3 spit, 1 chiodo.
3° tiro:
lunghezza breve ma impegnativa. Alzarsi sopra la sosta e portarsi in direzione del caminetto; superarlo con difficoltà e sostare (2 spit con anelli). 10 Mt., V+, VI+, 2 spit.
4° tiro:
estetico ed espostissimo traverso verso sinistra. Gli ultimi metri sono quelli più impegnativi. Sostare sotto una fessura verticale (2 spit+catena+anello).
10 Mt., V, VI, 3 spit.
5° tiro:
salire la fessura verticale e strapiombante. Al suo termine si obliqua a sinistra su placca compatta raggiungendo la sosta (2 spit con anelli). 25 Mt., V+, VI, VII+ oppure V+ e A1, 5 spit, 1 chiodo, 3 chiodi a pressione.
6° tiro:
primi metri in fessura impegnativa poi una placca appoggiata conduce alla sosta (2 spit+catena+anello). 15 Mt., VI+, IV, 1 spit.
7° tiro:
salire il muretto verticale sopra la sosta e successivamente spostarsi a destra raggiungendo una fessura che conduce ad un muro giallo. Traversare verso destra sino a raggiungere la sosta (2 spit con anelli). 35 Mt., V+, VI, 3 spit.
8° tiro:
lunghezza in comune con la via del Gran Diedro. Traversare a destra ed entrare in una nicchia. Una fessura consente di obliquare verso sinistra e raggiungere una grande terrazza erbosa. La sosta (2 spit+catena+ anello) si trova a sinistra in corrispondenza di una placca.
15 Mt., VII+ oppure A0,
5 spit.
Discesa
E' possibile scendere tramite il sentiero ma risulta più comodo calarsi in corda doppia sfruttando le soste attrezzate con 2 spit, catena ed anello:
1a. calata: 25 Mt. dalla S8 alla S6;
2a. calata: 30 Mt. dalla S6 alla S4;
3a. calata: 55 Mt. dalla S4 a terra.
Da qui mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento tornare alla macchina. |
Commenti vari |
La quota di 1546 metri fa riferimento alla sommità della cuspide. Volendo, dal termine della via, in circa 10 minuti a piedi se ne può raggiungere la base e salire uno dei numerosi itinerari presenti (V+, VI). Giunti sulla sommità si torna alla base della cuspide seguendo la via Normale e poi per sentiero si torna alla macchina. |
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Le fessure parallele della seconda lunghezza |
Strozzatura al termine del secondo tiro |
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Luca e Matteo sulla prima lunghezza |
Il camino del terzo tiro |
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L'estetico ed espostissimo traverso del quarto tiro |
La fessurina che incide quasi tutta la quinta lunghezza |
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Ale assicura Paolino sul quinto tiro |
La placca appoggiata della sesta lunghezza |
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L'ultima lunghezza, in libera, è breve ma molto fisica |
Il Bec di Mea con il tracciato della via del Naso |
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