Descrizione
generale
Il pizzo del Becco è sicuramente la più attraente e interessante montagna di questa pittoresca zona delle Alpi Orobie costellata da una miriade di bellissimi laghetti. Sicuramente frequentata molto più da escursionisti che non da arrampicatori nasconde, tra le pieghe delle sue pareti
sud e nord, alcuni itinerari meritevoli di essere conosciuti e ripetuti.
La via Camilla è uno di questi. Aperta da Patrick
Carminati ed Eliano Milesi nell'ottobre del 2011 e successivamente attrezzata dallo stesso Patrick
Carminati con Cristian Trovesi e Davide Bonfanti il 30 agosto 2014.
I chiodi in via sono pochi, tutte le soste sono attrezzate.
Arrampicata varia attraverso caminetti, diedrini e placchette.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere Roncobello (BG) e seguire la strada fino Capovalle: la frazione più alta del comune. Da qui è possibile continuare in auto per altri 6 chilometri fino alle Baite di Mezzeno dove termina la strada e si può comodamente parcheggiare. Questo ultimo tratto però è soggetto al pagamento di un ticket giornaliero di € 2.00 acquistabile mediante biglietteria automatica posta in loco. Dalle Baite di Mezzeno si sale, seguendo il sentiero n. 215, fino al Passo di Mezzeno (2144 Mt.) per poi scendere, sul versante opposto, fino al rifugio Laghi Gemelli (1968 Mt., segnavia n. 216). Si attraversa la diga e poi si piega a sinistra imboccando il sentiero n. 214 fino alla diga del Lago Colombo. Si attraversa anche questa e si riprende il sentiero facendo attenzione al bivio che sale in direzione del Pizzo de Becco. Giunti di fronte alla parete sud si va a sinistra rispetto alla ferrata. Individuare un pilastro posto a metà parete che segna la direttiva della salita. Si attacca sotto la verticale di questo pilastro nel punto più basso della parete.
1° tiro:
salire il muretto gradinato e poi, su erba e detriti, portarsi a destra di un caminetto dove si sosta (masso incastrato con cordone).
35 Mt., III+, 1 chiodo con cordino.
2° tiro:
salire il caminetto sulla sinistra per pochi metri, quindi spostarsi a destra e risalire il diedro erboso o la bella placca alla sua destra. Si sosta (2 chiodi+cordone) sotto la verticale di un diedro. 30 Mt., IV+, 1 chiodo.
3° tiro:
salire per rocce rotte, e un po' instabili, leggermente sulla destra e poi ritornare a sinistra entrando nell'impegnativo diedro. Al suo termine si sosta (1 chiodo) su comodo terrazzino. 20 Mt., II, IV-, VI.
4° tiro:
a destra inizialmente per un vago canalino e poi per rocce rotte fino a sbucare su una terrazza erbosa. Portarsi alla base della parete successiva dove si sosta (massi incastrati con cordone) tra due evidenti diedri. Probabilmente l'itinerario corretto sale sulle placche sopra la sosta ma al nostro passaggio erano bagnate ed abbiamo preferito evitarle. 45 Mt., III+.
5° tiro:
salire il bel diedro di sinistra. Al suo termine obliquare a destra fino a raggiungere lo spigolo che si segue fino alla sosta (2 chiodi).
Alla fine del diedro possibile salire direttamente verso lo spigolo superando uno strapiombino. Difficoltà analoghe ma richiede decisione.
45 Mt., V-, V, 3 chiodi.
6° tiro:
seguire ancora lo spigolo fino una zona giallastra quindi attraversare decisamente a destra (passo delicato, chiodo visibile). Poi si risale tra grossi massi fino un intaglio dove si sosta (spuntone con fettuccia). 30 Mt., IV+, V, III+, 1 chiodo con cordino.
7° tiro:
si raggiunge la parete di fronte e si traversa a sinistra fino a raggiungere il canale. La sosta (2 chiodi+cordino) è sul lato sinistro del canale. 45 Mt., III, V, 3 chiodi.
8° tiro:
seguire il canale stando sulla sinistra fino a che si riesce ad imboccare un breve diedrino (chiodo). Appena oltre si sale per roccette fino sotto degli strapiombi giallastri dove dovrebbe esserci la sosta. Noi non l'abbiamo trovata e ci siamo spostati nel canalino sulla sinistra dove prosegue la via con la lunghezza successiva. Sosta da attrezzare (spuntone). 45 Mt., III, IV, III, 1 chiodo.
9° tiro:
alzarsi nel canalino che poi diviene un bel diedro fessurato che si segue fino al suo termine. Si traversa in direzione della parete, si supera un piccolo intaglio e si sosta (spuntone con cordone). 30 Mt., III, V+, IV-.
10° tiro:
alzarsi sopra la sosta, spostarsi a destra e seguire il camino fino al suo termine dove si attrezza una sosta (spuntoni). 50 Mt., IV+, 1 chiodo con cordino.
Da qui si procede facilmente fino in vetta passando a sinistra degli evidenti diedrini quasi paralleli. Circa
50 Mt. facili.
Discesa
Seguire la cresta verso est fino ad una forcella (breve tratto con catena). Da qui scendere verso destra seguendo il sentiero attrezzato sul versante sud fino a giungere alla base della parete. Poi si ritorna alla macchina seguendo al contrario il tragitto dell'avvicinamento.
E' anche possibile, compiendo un giro più lungo, dalla forcella continuare lungo il sentiero in quota seguendo gli ometti che conducono al passo di Sardegnana per poi scendere verso
destra poco oltre il lago Colombo. Da qui si ritorna al rifugio Laghi Gemelli e successivamente alla macchina. |