Pizzo Baciamorti

Zona montuosa Orobie Occidentali Località di partenza Località Quindicina - Pizzino (BG)
Quota partenza 1373 Mt. circa Quota di arrivo 2009 Mt.
Dislivello totale 650 Mt. circa Data di uscita 15/04/06
Ore di salita 2 h. 15' Ore di discesa 1 h. 15'
Sentieri utilizzati n. 253 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri
Buona la segnaletica fino alla capanna Baciamorti. Da qui in poi chi ha intenzione di andare al pizzo, deve raggiungere la lunga cresta sopra la capanna e, lungo un esile traccia senza bollini, proseguire fino alla vetta. Purtroppo la nebbia ha limitato panorama e piacere della camminata.
Eventuali pericoli
Nessuno. L'unico problema potrebbe essere l'ampia cornice che si forma sulla cresta, in caso di nebbia che pare qui essere all'ordine del giorno.
Presenza di acqua
Non abbiamo trovato acqua se non lungo la discesa, quando siamo usciti dal percorso segnato e abbiamo disceso un vallone sul cui fondo scorreva un torrentello semi coperto dalla neve, il tutto a poca distanza dalla baita Baciamorti.
Punti di appoggio
La baita Baciamorti a circa metà del percorso e poco sopra questa, una seconda baita.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Ghette.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale

Breve e facile camminata con un dislivello contenuto. Prima parte nel bosco, poi ripidi pratoni e infine, molto bello, lungo tratto in cresta erbosa. Per il resto nulla da segnalare.

Descrizione percorso

Dal bel paesino di Pizzino, in Val Taleggio, si prosegue verso la località Quindicina, seguendo le indicazioni dal paese per il rifugio Gherardi. Oltre Quindicina, si continua fino alla località Foppa. Qui si abbandona l'auto e si prende il sentiero 253. Dopo circa 10', si incontra un bivio in prossimità di un sbarra. Si segue il sentiero di destra e lungo un boschetto si continua con alcuni saliscendi seguendo i numerosi bolli rossi sulle piante. Dopo un lungo tratto in mezzacosta, si incontra una breve discesa che porta ad un tratto protetto da una breve staccionata. Dopo aver attraversato una piccola pietraia, si riprende a salire sul versante opposto del valloncello. Sempre su bel sentiero poco faticoso si esce dal bosco e ci si trova in un grande vallone erboso. Lo si attraversa verso destra e in breve si arriva alla baita Baciamorti. Da qui, un segnale ci invita a proseguire verso il Pizzo Baciamorti. Dalla baita, si può salire su terreno ampio e libero alzandoci lentamente verso sinistra, oppure proseguire in falsopiano lungo il sentiero che ci porterà al passo Baciamorti. Noi abbiamo optato per la salita ripida (e più breve) verso la cresta sopra la baita. Dopo un ripido tratto tra crocus e macchie di neve, ci troviamo nei presi di una seconda baita, ben visibile già dal basso. Qui giunti, si ignora il sentiero 253 che procede verso sinistra. Si continua a salire verso la cresta che si raggiunge in pochi minuti. Bellissimo il panorama da qui. Seguendo fedelmente il filo di questa verso sinistra, in circa 45' si arriva alla piccola Madonnina con annesso libro di vetta.
Discesa
La discesa si può effettuare direttamente dalla vetta scendendo lungo gli ampi e ripidi pratoni, fino ad incontrare l'evidente sentiero che verso destra porta alla bocchetta del Regadur e verso sinistra riporta alla baita Baciamorti. A questo punto a voi la scelta. Noi siamo discesi da un ampio e placido canale che ci ha portato al vallone poco prima della baita Baciamorti e da qui abbiamo ripreso il sentiero dell'andata.

Commenti vari
Avremmo voluto compire l'itinerario ad anello di cui sotto, ma la nebbia prima e la neve marcia poi, ci hanno fatto desistere... l'età si sente...
Note
Dalla vetta del Baciamorti, consigliamo di proseguire, sempre in cresta, verso la vicina vetta del Monte Aralalta (2006 Mt.), per poi scendere alla bocchetta del Regadur (1853 Mt.) e da qui puntare al rifugio Battisti e poi al rifugio Gherardi. Dal Gherardi in meno di un'ora si torna a Quindicina. Sconsigliamo questo ampio giro in caso di nebbia, poiché alcuni tratti sono poco individuabili e pochissimo segnalati.
   
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La piccola pietraia Salendo lungo i prati ripidi
   
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Lungo la cresta Losio quasi in vetta
   
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Arrivati tra la nebbia Immerso nella nebbia