Passo di Aviasco

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Carona (BG)
Quota partenza 1245 Mt. Quota di arrivo 2389 Mt.
Dislivello totale 1100 Mt. Data di uscita 24/12/2016
Ore di salita 3 h. 30' Ore di discesa 2 h. 30'
Sentieri utilizzati n. 247, 236 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà E; un tratto EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Freddo intenso in quota; neve non battuta, che ha raggiunto i 30 cm. e più al Passo di Aviasco, a partire dai 2000 Mt. Nella parte alta vi erano due strati non ancora ben coesi di neve che tendevano a distaccarsi al calpestio. Percorso comunque ben segnalato ed evidente.

Eventuali pericoli
Possibili piccoli distacchi di neve nelle zone soleggiate e più ripide della Val dei Frati. Fate attenzione anche lungo la pietraia in discesa: qui la neve nasconde i profondi buchi tra un masso e l'altro e non è piacevole cadervi dentro.
Presenza di acqua
Nel borgo di Pagliari si trovano un paio di fontane a cui attingere acqua freschissima.
Punti di appoggio
A parte le case di Pagliari ad una decina di minuti dalla partenza, non si trova più nulla se non alcuni ruderi e le strutture della diga del laghetto artificiale nella Val dei Frati (2 ore dal parcheggio).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Necessari i ramponi e viste le pendenze accentuate lungo la Val dei Frati, in caso di neve dura risulta utile anche una picca.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Semplice escursione che potrebbe diventare un poco più impegnativa nel caso di neve dura, come è successo in questa occasione. Il Passo di Aviasco divide la piccola ma bella Valle dei Frati a nord dalla zona dei laghi di Aviasco e Cernello a sud. Per raggiungerlo, abbiamo scelto in questo caso, di percorrere la Valle dei Frati, breve, ripida e pietrosa. Dal passo si ha una bellissima vista sulla parete nord del Monte Pradella e sulla sottostante zona del Lago di Aviasco.
Descrizione percorso
Giunti a Carona, in alta Val Brembana, prendete la direzione (ben indicata) per il parcheggio dei rifugi Longo e Calvi. Lungo la strada asfaltata arriverete al bivio per i rifugi stessi, oltre il quale non è più possibile proseguire in auto (recentemente è stato introdotto un ticket da pagare per il parcheggio lungo la strada che si inoltra oltre Carona, costa 2 € al giorno ed è acquistabile presso i bar e gli esercizi commerciali di Carona). Parcheggiate in prossimità di un netto tornante verso sinistra. Proprio al tornante si stacca la strada verso destra (chiusa al traffico) che prenderemo. Si inizia a camminare su ripido asfalto fino al bel borgo di Pagliari (10’). Poco prima delle case, un sentiero (sentiero estivo n. 247 per il rifugio Calvi) scende verso destra in mezzacosta tra prati. In breve arriva tra le abitazioni di Pagliari per poi scendere lungo un scalinata verso le sponde del fiume Brembo. Si attraversa un ponte e si prosegue verso sinistra, ignorando il sentierino che costeggia il corso del fiume stesso. Si prende l'evidente e segnalato sentiero che con leggera pendenza si inoltra nel bel bosco misto alla nostra destra. Superata una piccola pietraia che scende dalla nostra destra si prosegue nuovamente nel bosco. Si attraversa un rigagnolo d’acqua e si inizia una ripida salita su sentiero a gradoni fatti da tronchi di legno. Al termine della ripida scalinata si prosegue con una serie di cambi di pendenza sempre all’ombra del bosco che ora è composto da delle belle conifere. In corrispondenza di un masso con la scritta “Calvi”, si compie una curva verso destra per poi passare sotto una ripida paretina rocciosa. Incontrerete ad un bivio un sentiero verso destra in ripida salita, ignoriamo anche questo, proseguendo dritti in falsopiano e poi in leggera discesa per pochi metri fino ad arrivare in una zona acquitrinosa (50' dalla partenza). Superata la zona umida si sale un poco per giungere ad una seconda zona paludosa. Si prosegue ora nuovamente nel bosco fino ad un bivio verso destra (indicazioni su un masso, 1h dal parcheggio) dal quale si riprende a salire con una certa pendenza fino ad una zona di pascoli al cui inizio si trovano alcuni grandi massi coperti di vegetazione. Superati i massi si procede tra prato e cespugli all’interno di una specie di valletta quasi pianeggiante costellata da alcuni ruderi, mucchi di pietre ed una piccola pietraia. Superato alla nostra destra un edificio dal tetto a semicerchio si arriva al bivio per il sentiero che conduce verso il rifugio Laghi Gemelli (1 h. 15’ dall’auto). Noi proseguiamo verso sinistra, attraversiamo un torrentello ed in falsopiano, poi in discesa arriviamo ad un ponticello che scavalca una stretta gola con un ripido corso d’acqua che scende dalla Valle dei Frati. Più avanti troviamo il bivio a destra per la valle suddetta, sentiero n. 236 (1h 30' dalla partenza). Lo seguiamo, ripido fin da subito, facendo attenzione ad alcune zone ghiacciate lungo il tracciato caratterizzato da stretti tornantini, cespugli di lamponi e mirtilli. Giunti al cospetto della piccola diga che racchiude il laghetto dei Frati, teniamo il lato destro orografico della valle (sinistra per chi sale). Rimanendo alti sopra il lago, seguiamo un bel sentierino in mezzacosta, dapprima erboso e poi sassoso. Dopo una breve salita ci troviamo in una zona quasi pianeggiante ben più alta del lago. Qui entriamo in una piccola pietraia di rocce a scaglie color ruggine, tipiche della zona. Puntiamo al centro della valle, dove un ripido pendio ci porterà nella parte alta della valle, meno faticosa ed erta. Alla nostra sinistra una alta parete rocciosa indica l'inizio della salita. Per arrivare alla parte alta della valle dobbiamo prima affrontare questo ripido pendio (30 gradi), puntando ad un enorme masso posto in alto, al centro, al termine del pendio stesso. Il percorso è costante, si sale dritti verso il suddetto masso ed una volta arrivati ad esso, si piega leggermente a sinistra, sempre su terreno ripido. Pochi metri e la pendenza cala. Ora la valle si apre improvvisamente e, in lontananza si possono vedere il Passo d'Aviasco orientale (quello a cui puntiamo) e quello occidentale, posto più a destra per chi sale. Per ragioni di sicurezza, è meglio, al termine del ripido pendio, poco sopra al grande masso, scendere nel vallone sottostante e da lì, risalire verso il passo di sinistra, proprio davanti al Monte Pradella. Scendiamo dunque nella conca sotto di noi e con un bel tracciato ondulato e con alcuni ripidi tratti giungiamo all'ometto di pietra che idica il Passo d'Aviasco (2 h. dall'inizio del sentiero 236). Il percorso originale, in assenza di neve, rimane invece sul lato destro orografico della valle e con una lunga traversata in mezzacosta, in senso orario, porta direttamente al passo.
Discesa
Seguire l'itinerario di salita fino alla conca sotto il grande masso. Anziché risalire al masso stesso, si rimane nella valletta appena percorsa ed entrando in una pietraia. Facendo attenzione ai buchi tra le grosse ed instabili pietre, si prosegue in leggera discesa. Siamo sul lato sinistro orografico della Valle dei Frati, quello opposto al versante lungo cui siamo saliti. Qui le pendenze sono molto inferiori, anche se il terreno è più accidentato. Con una certa attenzione si continua a scendere seguendo un percorso non obbligato cercando i passaggi migliori tra le pietre. Al termine della discesa ci ritroveremo ad incrociare il percorso dell'andata proprio alla base del ripido pendio sotto l'enorme masso che domina la valle. Da qui si torna, a ritroso, sul tracciato fatto in salita
.

Note
Giunti al passo è possibile proseguire verso sinistra e risalire la facile cresta che in circa 30' porta sulla sommità del Monte dei Frati. Da qui, si può andare oltre, fino al Monte Val Rossa, sempre seguendo la linea di cresta. Ricordarsi che il parcheggio presso la partenza per i sentieri della zona attorno a Carona è a pagamento; il biglietto deve essere acquistato presso gli esercizi pubblici del paese i quali non sono aperti molto presto la mattina, per cui, se decidete di partire prima delle 07.00-07.30, dovrete arrivare al parcheggio già muniti di ticket acquistato precedentemente.
Commenti vari
Sarebbe utile predisporre un distributore automatico di biglietti per il parcheggio a Carona, specialmente per le escursioni estive, quando le partenze sono precedenti all'orario di apertura dei bar del paese.
   

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Ghiaccio in una zona acquitrinosa

Il Passo di Cigola visto dal sentiero 247

   

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La parte mediana della Val dei Frati con l'enorme masso

La parte alta della valle con il Pradella sullo sfondo

   

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Omar al Passo d'Aviasco

In rosso parte della salita ed in verde della discesa

 

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