Zona montuosa |
Alpi Orobie |
Località di partenza |
Loc. Spiazzi di Boario - Gromo (BG) |
Quota partenza |
1180 Mt. |
Quota di arrivo |
2085 Mt. Monte Avert
2172 Mt. Cima Benfit
2099 Mt. Monte Vodala |
Dislivello totale |
1150 Mt.
compresi i saliscendi |
Sentieri utilizzati |
Non
numerati |
Ore di salita |
3 h. 15' |
Ore di discesa |
1 h. 45' |
Data di uscita |
15/02/2020 |
Giudizio sull'escursione |
Discreta |
Sass Balòss presenti |
Omar |
Difficoltà |
EE |
Condizioni climatiche e dei sentieri |
Percorso non ben segnalato nella parte iniziale, quando è poco chiaro
dove parta il tracciato. Non essendoci una numerazione ufficiale e
nemmeno una bollinatura, occorre fare molta attenzione alla partenza.
Una volta trovato il sentiero corretto, non è più possibile sbagliarsi,
essendo il percorso logico ed intuitivo, specialmente nella parte lungo
la cresta. Attenzione anche dopo rifugio Vodala durante la discesa,
quando mancano ancora le indicazioni per la località Spiazzi. Giornata
comunque stupenda, forse troppo calda per il periodo. Neve abbondante
oltre i 1300 metri di altezza, ben consolidata e sicura. Ghiaccio nel
bosco. |
Eventuali pericoli |
Nessuno. Attenzione solamente nel tratto di cresta molto sottile poco
dopo il Passo Crocetta, alla base della salita del Monte Timogno (o Cima Benfit a
seconda della cartina...) |
Presenza di acqua |
Io
non ho trovato nulla, ma ho visto che presso la Baita di Avert si trova
una fontanella, al momento chiusa (circa 1 oretta da Spiazzi).
Troverete da bere al rifugio Vodala, a meno di 30 minuti di discesa dal
Monte Vodala (o Cima di Timogno a seconda della cartina... di nuovo!) |
Punti di appoggio |
Salendo
dagli Spiazzi di Boario, verso il Monte Avert, incontreremo la Baita
del Dosso a quota 1369 metri, dopo meno di 30' di cammino. Trascorsi
altri 20' circa, ecco una seconda baita: quella di Avert (1485 metri),
con tanto di veranda e tavolo. Poi ecco l'ultima baita della salita,
ossia quella della Costa (1646 metri di quota) posta alla base della
ripida salita per l'Avert. Dopo l'ultima vetta della cavalcata in
cresta, scenderemo dal ripido pendio che ci porta al rifugio Vodala
(1620 metri di quota). |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Ramponi per quasi tutta la camminata. Utile una piccozza per il tratto di cresta dall'Avert al Monte Timogno (o Cima Benfit). |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione generale
Piacevole escursione invernale molto frequentata che dalla località
sciistica di Spiazzi di Boario, in Valle Seriana, sale alla bonaria
vetta del Monte Avert e da qui, con un bel percorso in cresta, con un
paio di tratti piuttosto esposti ad inizio cavalcata, conduce prima
alla più elevata sommità del Monte Timogno (o Cima Benfit) e poi più
agevolmente e senza difficoltà alcuna Cima di Vodala (o Cima di Timogno). Ampissimi i
panorami dalle tre cime, in particolar modo dalle ultime due. Camminata
breve e con dislivello limitato, per cui adatta anche per un veloce
rientro per l'ora di pranzo.
Descrizione percorso
Dal
bellissimo paesino dall'impronta medioevale di Gromo, in Valle Seriana,
saliamo lungo i 7 km di strada asfaltata alla frequentata località
sciistica di Spiazzi di Boario. Al termine della strada, presso un
ampio parcheggio lasciamo l'auto. Sull'estremo lato sinistro dello
spiazzo, sale una strada agrosilvopastorale che seguiamo entrando in un
bel bosco di abeti. Raggiunta la pista da sci che scende dal rifugio
Vodala, pieghiamo a sinistra e superiamo un grosso masso erratico alla
nostra destra. Proseguiamo oltre sempre lungo la comoda ed ampia
sterrata. In breve raggiungiamo la baita del Dosso a 1369 metri di
altezza. Poco oltre incontriamo una palina che segnala il "Sentiero
delle Malghe". Proseguiamo dritti verso gli abeti poco distanti. Ad un
poco evidente bivio seguiamo il sentiero delle malghe andando dritti ed
ecco che due minuti dopo arriviamo alla Baita Avert, in stupenda
posizione panoramica sul gruppo del Monte Secco-Cima Fop e sull'Arera,
nonché verso il Pizzo Salina e Pradella e più a destra su Diavolino e
Diavolo: una meraviglia! Ecco ora una valletta laterale che scende da
sinistra e che in inverno è spesso soggetta a slavine e presenta i
residui di tali eventi. Poco oltre si rientra nel bosco per uscirne in
breve alla Baita della Costa. Sono trascorsi circa 80-90 minuti scarsi
dalla partenza. Andiamo avanti oltre la baita sull'evidente sentiero.
Giunti sotto un ripido pendio alla nostra sinistra, fuori dalla
vegetazione, deviamo verso quest'ultimo per risalirlo faticosamente. In
maniera costante guadagniamo quota con una certa fatica, mentre i
panorami si aprono sempre più. Giunti al culmine del pendio,
proseguiamo verso destra, più o meno prossimi alla cresta a seconda
delle condizioni di neve che troviamo. Più saliamo e più la pendenza
tende a ridursi. Siamo ormai a pochi minuti dalla vetta del Monte Avert
quando la pendenza si riduce e piegando verso sinistra in breve siamo
sulla nostra prima cima (2 ore e 15' dal parcheggio). Scendiamo ora
verso destra all'evidente selletta del Passo della Crocetta. Qui una
piccola croce in ferro segna il passo. Ci attendono adesso i 100 metri
di sviluppo più impegnativi della camminata. Si tratta di un sottile
tratto di cresta con brevi e repentini saliscendi, molto esposti ma non
difficili, che richiedono solo un passo sicuro ed equilibrio. A questi
segue un breve gradino roccioso (coperto di neve in inverno) ripido ma
non difficile (nell'occasione era attrezzato con un cordino per
agevolare la discesa degli atleti di una gara di sci alpinismo del
giorno successivo). Oltre il gradino la pendenza resta abbastanza
sostenuta ma la cresta diviene ampia e comoda e non presenta nessuna
difficoltà. Infatti con regolare salita ed ampissimi panorami sbuchiamo
sul pianoro della vetta della Cima Benfit (o Monte Timogno...) a 2176
metri di altezza. Qualche fotografia e si scende verso la successiva
vetta, il Monte Vodala (o Cima Timogno... uffa!). Iniziamo con una
semplice discesa ad un colletto dal quale poi riprendiamo una ripida ma
breve e facile salita su dorsale fino all'ultima vetta della giornata,
posta a meno di 30' dalla precedente, dove una piccola croce in metallo
(con il nome e la quota sbagliati) ci attende.
Discesa
Scendiamo ora verso l'evidente zona degli impianti di sci sotto di
noi in direzione Sud-Ovest. Lo facciamo inizialmente lungo una comoda
cresta che poi, in breve diviene ampio e ripido pendio. Lo percorriamo
tutto restando nei pressi del suo limite sinistro. La pendenza è
notevole e man mano si scende ci spostiamo verso destra. Dopo circa 20
minuti di "faticosa" discesa eccoci nei pressi del rifugio Vodala a
1630 metri di quota. Facendo bene attenzione ai numerosi sciatori,
lasciamo il rifugio alla nostra destra e subito oltre di esso,
abbandoniamo la pista da sci per scendere verso il bosco alla nostra
destra. Sul tronco di un abete si trova una freccia che indica la
direzione per Spiazzi di Boario. Sempre restando nel bosco perdiamo
velocemente quota. Usciamo dal bosco per un breve tratto tra
cespugli ed arbusti e poi rientriamo sotto affascinanti e fitti abeti.
Lungo un sentierino serpeggiante continuiamo la nostra veloce discesa.
Eccoci ora in una piccola radura dove si trova la Baita Pagherolo a
1437 metri di altezza. Proseguiamo a scendere con la pista da sci alla
nostra sinistra fino ad arrivare ad un parco attrezzato con giochi tra
gli alberi, salite e discese su carrucole , ponti sospesi e
quant'altro. Fuori dal parco eccoci al piazzale delle automobili presso cui
abbiamo parcheggiato. |
Note |
Non
entro più nel merito della discussione sulla corretta denominazione e
sulle corrette quote delle cime salite, per le quali potete dare
un'occhiata alle vecchie relazioni del 24 maggio 2014 e 29 dicembre
2019. Ormai non ci capisco più nulla nemmeno io! |
Commenti vari |
Volevo
ringraziare per la piacevole compagnia i 4 ragazzi di Milano (strano ma
vero... erano simpatici anche se milanesi!! Scherzo ovviamente!) che ho
incontrato sull'Avert e con i quali ho proseguito allegramente il resto
della camminata. Mi complimento con chi era alle primissime esperienze
con ramponi e piccozza e con chi gli faceva da guida. Alcune delle foto
di questa relazione sono state scattate da Daniele, il "vate" del
gruppetto. |
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La cima del Monte Avert |
Omar sul Monte Avert |
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La cresta del Benfit-la freccia rossa indica il salto ripido, quella gialla il tratto sottile |
Il sottile tratto di cresta all'inizio della salita al Benfit
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Daniele ed i suoi amici verso al Cima di Benfit |
Sguardo verso l'Avert dalla Cima di Benfit |
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Cima Benfit |
Il percorso in cresta verso il Monte Vodala |
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