Descrizione generale
L'Arco
di Pegherolo è una affascinante struttura di roccia risalente ad oltre
200 milioni di anni fa, posta in una incantevole e pochissimo
frequentata valle secondaria, che si sviluppa ai piedi dell'omonima
montagna della valle Brembana. La natura calcarea di questa zona,
sotto la spinta degli agenti atmosferici e del tempo, ha permesso la
formazione di questa meraviglia naturale che è molto lontana dai
percorsi più battuti e quindi conosciuta da pochi ed ancor meno
visitata, come lo testimonia la condizione dei sentieri da percorrere,
mai difficili, ma sicuramene poco curati, specialmente nella parte
finale. Comunque, per godere di tale curiosità geologica, non serve
essere escursionisti esperti: occorrono però passione e
allenamento, ed un minimo di attenzione. Oltre all'arco,
resterete sicuramente colpiti da alcuni scorci della valle che circonda
la zona: selvaggia ed aspra, ma affascinante.
Descrizione percorso
Saliamo
la Valle Brembana. Al Piazza Brembana, andiamo verso Piazzatorre. Lungo
la strada di fondovalle, dopo la deviazione per Piazzatorre, ad un
evidente tornante destrorso,
scendiamo lungo una strada asfaltata sulla sinistra. Passiamo tra
alcune case (Località Piazzole) e prendiamo una ripida discesa fino ad
una strada verso
destra con un alto muro di cemento sul quale vediamo alcune frecce di
sentieri. Saliamo brevemente questa strada che poi diviene sterrata.
Parcheggiamo l'auto sul bordo destro della sterrata ed iniziamo a
camminare in salita. La pendenza è regolare ed in breve tende a
diminuire. Più avanti la terrata diviene pianeggiante. Superiamo una
bacheca sulla sinistra e poi arriviamo ad un curioso scarpone usato
come porta fiori ai piedi di un albero. Qui vediamo anche una madonnina
ed il bollo del sentiero n. 134. Poco oltre ci imbattiamo in una bella
fontana con un sentiero che diparte verso destra e conduce a
Piazzatorre, nei pressi del cimitero, altro punto di partenza per
questa escursione. Qui una palina ci indica di proseguire per i Prati
di Pegherolo, sempre lungo la nostra ampia sterrata. Ora attraversiamo
un ponte che passa sopra ad un grosso torrente, spesso asciutto e sul
cui fondo si vedono grossi sassi. Oltre il ponte riprendiamo a salire,
entrando in un bellissimo bosco. Superiamo un roccione alla nostra
destra con un piccolo altarino ai bordi del sentiero. più avanti
arriviamo ad un abbeveratoio con un crocefisso (Fonte Sambior). Saliamo
più ripidamente fino ad una palina che ci invita ad andare a destra,
verso i Prati di Pegherolo, abbandonando il sentiero n. 134. La
località dei prati, che raggiungiamo in poche centinia di metri, è
veramente piacevole, con alcune case sparse tra l'erba e circondata da
fitti abeti. Attraversiamo la località, puntando in diagonale verso
sinistra, altre le ultime case. Una leggera traccia è visibile poco
sopra di queste e in breve ci conduce nuovamente nel bosco. Ora
appaiono alcuni bolli gialli, dipinti sui tronchi delle
conifere.Arriviamo poi ad una radura con una casetta isolata. Poi
giungiamo ad un rudere sulla destra del sentiero. Perdiamo quota fino
ad attraversare una valletta sassosa dove scorre un torrentello, spesso
asciutto. Oltre questa ecco una fontanella ricavata da un tronco. Su un
albero, poco dopo è possibile vedere una targhetta triangolare nera con
il numero 13. Passiamo ora accanto ad alcune alte pareti rocciose,
alcune ben visibili, altre seminascoste dalla vegatazione alla nostra
sinistra. Ora compaiono anche dei bolli gialli e azzurri, numerosi ed
evidenti ed alcuni cartelli con il divieto di caccia. Improvvisamente
il bosco si apre e ci lascia intravedere alcuni scorci della Valle del
Pagherolo, selvaggia e boscosa, con alcune cime e pinnacoli rocciosi.
Torniamo subito nel fitto del bosco. Finalmente ci imbattiamo in una
palina che riporta la direzione per l'Arco di Pegherolo. Dobbiamo
svoltare verso sinistra ed iniziare a salire molto ripidamente questa
scomoda ma visibile traccia. Si tratta del punto più faticoso, con i
suoi 400 metri di dislivello. Subito vediamo una scritta gialla su di
un masso che segnala la via per l'Arco. Lasciamo alla nostra
sinistra l'ennesima falesia. Poi arrivianmo ad uno scorcio nel bosco
che ci lascia dare uno sguardo alla zona. Sempre seguendo i segni
gialli ed azzurri ci inerpichiamo nel bosco, facendo attenzione a non
scivolare. Il percorso a tratti ci lascia riprendere fiato.
Attraversiamo una valletta pietrosa per poi riprendere a salire con
molta fatica lungo una ripida serie di tornantini sassosi. Passiamo una
zona con vari alberi tagliati ed abbattuti. Le pendenze sono importanti
e non lasciano respirare. Superiamo un curioso tronco di abete con
enormi bitorzoli. Finalmemnte, dopo un'ultimo ripido tratto sassoso,
eccoci al cospetto del maestoso arco roccioso del Pegherolo, alto sulla
sinsitra, sopra il nostro sentiero, come un grande occhio che ci
osserva dal cielo. Possiamo proseguire un poco oltre, per osservare
l'arco da diverse angolazioni, ma occorre prestare la massima
attenzione per via delle pendenze e della natura del terreno. Aggirando
l'arco verso destra, è possibile arrivare ad un punto panoramico sul
lato opposto, ma occorre molta attenzione. Oltre l'arco, il sentiero
prosegue ancora un poco e vale la pena di seguirlo per ammirare alcuni
scorci delle cime circostanti e delle profonde vallette che ci
circondano. La traccia poi si perde tra erba e ripidi pendii esposti.
Discesa Torniamo sui nostri passi.
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