Descrizione generale
Via aperta da Attilio Tissi, Giovanni Andrich e Attilio Bortoli il 20 agosto del 1933. Per la prima ripetizione bisognerà aspettare Gino Soldà che con Yvonne Syda ripetè l'itinerario nel 1950 aprendo una variante d'attacco più diretta. La prima solitaria appartiene ad Armando Aste
nel 1954.
La via si può dividere in tre parti. La prima parte che si svolge lungo uno zoccolo iniziale dove spesso il percorso non è obbligato... anche per via delle numerose varianti (ed attacchi diretti) che sono stati aperti. Noi avevamo già percorso parte di questo zoccolo qualche anno fa durante un tentativo e nel ripetere questi tiri ci siamo resi conto di essere passati in tratti diversi. La seconda parte è di fatto il "tiro del traverso" che secondo numerose guide rappresenta il tratto chiave. Noi crediamo invece che le difficoltà maggiori siano concentrate nella terza parte della salita quando si sale lungo dei camini e dei diedri.
La Tissi alla Torre Venezia è sicuramente la via più ripetuta in assoluto della Torre, seppure la Castiglioni, la Andrich/Faè e la Ratti/Panzeri godano di numerose ripetizioni. La via termina in corrispondenza della grande cengia e se si vuole raggiungere la vetta occorre raccordarsi alla via
Normale.
AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: nell'aprile 2020 una frana ha reso impraticabile la via. Per maggiori dettagli clicca qui.
Attacco, Descrizione della via
Da Agordo imboccare la strada statale n. 203 in direzione di Cencenighe. Raggiunta la frazione Listolade seguire le indicazioni che si incontrano sulla destra che indicano il
rifugio Vazzoler e la Val Corpassa. Parcheggiare in corrispondenza della Capanna Trieste. Da qui proseguire a piedi lungo la strada sterrata seguendo le indicazioni per il
rifugio Vazzoler. Oltrepassato quest'ultimo, si segue il sentiero n. 560 che porta al
rifugio Tissi. Superata una sbarra in ferro il sentiero inizia leggermente a perdere quota e costeggia un ghiaione che scende dalla parete sud della Torre Venezia. Qui senza percorso obbligato si sale in direzione della base della parete, dove sulla destra, sempre a ridosso della parete si trova un grosso masso alla cui sinistra attacca la via.
1° tiro:
salire lungo la placca tendendo leggermente a sinistra sino a raggiungere la sosta (2 chiodi un po' nascosti dall'erba).
40 Mt., III, IV, 2 chiodi.
2° tiro:
salire obliquando a sinistra sino ad una cengetta dove si trova un piccolo mugo con cordino e maglia rapida. Da qui traversare a sinistra sino alla sosta (3 chiodi con cordone). 30 Mt., III, IV, 1 mugo con cordone.
3° tiro:
salire inizialmente a sinistra, traversare poi a destra superando una vecchia sosta e salire in verticale inizialmente lungo un diedro. Raggiunta una vaga cengetta traversare 6/8 Mt. a sinistra in direzione di un mugo dove si sosta (2 chiodi e un mugo con cordini).
35 Mt., III, IV, 1 chiodo, 1 sosta intermedia, 1 clessidra con cordone (da allungare).
4° tiro:
salire il diedro fessurato con un passo iniziale strapiombante, poi
spostarsi a sinistra e salire la rampa obliqua verso destra sino a raggiungere la sosta (2 chiodi con cordone). 30 Mt., IV, III, 3 chiodi.
5° tiro:
salire a destra lungo una rampa erbosa per poi salire verticali per rocce articolate
(vago spigolo) puntando alla sinistra di alcuni mughi dove si trova la sosta (2 chiodi con cordone). 30 Mt., II, IV.
6° tiro:
superare lo strapiombo e dopo pochi metri obliquare a sinistra sino alla sosta. 30 Mt., V+, IV, 2 chiodi.
7° tiro:
obliquare a sinistra fino ad un canale-rampa obliquo verso destra che si segue sino alla sosta (2 chiodi vicino a dei mughi). 35 Mt., III.
8° tiro:
salire il canalino e poi uscire a sinistra per superare una bella paretina che pian piano diviene diedro. Sostare su due clessidre con cordone. 35 Mt., V+, 2 chiodi.
9° tiro:
alzarsi per circa 8 Mt. e poi iniziare a traversare verso destra per circa 15 Mt. Salire infine verticali spostandosi leggermente a destra sino a raggiungere la sosta (3 clessidre). 40 Mt., V+, V, 6 chiodi.
10° tiro:
salire verticali per poi traversare a sinistra sino alla sosta (2 chiodi con cordone),
posta sotto la verticale di un tetto.
25 Mt., IV+, III, 3 chiodi.
11° tiro:
in obliquo verso sinistra fino ad un terrazzino di sosta con mugo situato alla stessa altezza del tetto sopra la sosta precedente (sosta su 2 chiodi). 40 Mt., III, 1 chiodo.
12° tiro:
salire obliquando a destra puntando ad una fessura situata circa sopra
la verticale del tetto citato nella lunghezza precedente. Sosta su due chiodi.
30 Mt., IV, V.
13° tiro:
salire la fessura, spostandosi poi a destra su roccia delicata.
Seguire la fessura fino a che diventa camino, salire ancora
raggiungendo un terrazzino di sosta (2 chiodi). 40 Mt., IV+, V, 1 friend incastrato.
14° tiro:
uscire dal camino e seguire uno spigolino per poi rientrare nel camino che diviene fessura
(passo ostico) e che conduce alla sosta (2 chiodi).
35 Mt., IV, V+, IV, 2 chiodi.
15° tiro:
si traversa a destra in placca fino a raggiunge un diedrino che si sale sino alla terrazza di sosta (3 chiodi). 20 Mt., III, IV.
16° tiro:
salire la rampa obliqua verso sinistra sino alla base del camino (sosta su due chiodi). 15 Mt., III.
17° tiro:
salire lo stretto caminetto sino alla sosta (2 chiodi). 15 Mt. IV+.
18° tiro:
salire dritti fino a 2 chiodi accoppiati. Girare lo spigolo a destra, alzarsi leggermente e poi spaccare sulla parete a sinistra del camino.
(Possibile dalla sosta spostarsi subito a destra aggirando lo
spigolo, pił semplice). Salire ora per placche verticali. Con un passo delicato in strapiombo raggiungere la sosta (2 chiodi) nella nicchia sotto il proseguimento del camino. Allungare
molto bene le protezioni se non si effettua una sosta intermedia.
40 Mt., V, V+, 9 chiodi (5 dei quali vicini per 2 soste intermedie).
19° tiro:
salire il camino sino ad una terrazza detritica dove si sosta (2 chiodi). 30 Mt., V+, 2 chiodi vicini.
20° tiro:
salire la paretina friabile ed uscire a destra sulla terrazza detritica dove si trova la sosta (1 chiodo). 15 Mt., V+, 1 chiodo.
Discesa
Una traccia abbastanza marcata consente ora di raccordarsi con la via normale raggiungendo così la vetta. Percorrendo la traccia ad un certo punto
s'incontrano delle frecce rosse (e degli ometti) che indicano il punto in cui bisogna abbandonare il sentiero principale per seguire una traccia più piccola che si abbassa sino ad incontrare il primo ancoraggio delle doppie (molto esposto -
assicurarsi).
Effettuare poi le seguenti calate tutte (anche quelle intermedie
da noi saltate) su anelli cementati:
1a. doppia: 55 Mt. (unione di 3 calate: 20 Mt. + 20 Mt. + 15 Mt.)
2a. doppia: 55 Mt. (unione di 3 calate: 20 Mt. + 20 Mt. + 15 Mt.)
Con questa calata si raggiunge un grande riquadro rosso. Da qui si segue la traccia di sentiero (bolli e ometti) che discende lungo il canale che divide la Torre Venezia dal Torrione delle Mede
(II, passo di III) sino a raggiungere un muro verticale (V-) dal quale si effettua una calata di 5 metri.
L'anello cementato si trova sulla destra scendendo. Proseguire poi lungo la traccia sino ad arrivare al
rifugio Vazzoler e da qui al parcheggio.
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