Descrizione generale
Via aperta dai grandi alpinisti lecchesi Vittorio Ratti e Sergio Panzeri
il 13 agosto del 1936. E' senza dubbio una delle quattro vie più ripetute della Torre Venezia
assieme alla Castiglioni, la Andrich/Faè e la Tissi. La salita si svolge lungo una linea molto logica ma occorre fare attenzione al fatto che,
già dopo la prima lunghezza, è quasi da escludere una ritirata.
La via conduce direttamente in vetta alla Torre... tuttavia molte cordate interrompono la salita in corrispondenza della grande cengia.
La prima lunghezza è in comune con la via Andrich/Faè e parte dalla cengia con mughi ben visibile dalla base della parete. I primi salitori, invece partirono più in basso ma oggi queste lunghezze non sono più ripetute.
La prima salita invernale appartiene alla cordata Geitner Widner, K. e W. Meissner che raggiunse la vetta il 30 dicembre del 1965 dopo aver trascorso due giorni in parete.
Attacco, descrizione della via
Da Agordo imboccare la strada statale n. 203 in direzione di Cencenighe. Raggiunta la frazione Listolade seguire le indicazioni che si incontrano sulla destra che indicano il
rifugio Vazzoler e la Val Corpassa. Parcheggiare in corrispondenza della Capanna Trieste. Da qui proseguire a piedi lungo la strada sterrata seguendo le indicazioni per il
rifugio Vazzoler. Oltrepassato quest'ultimo, si segue il sentiero n. 560 che porta al
rifugio Tissi. Ad un certo punto il sentiero lascia la strada carrozzabile e inizia a guadagnare lentamente quota sino a raggiungere un ampio spiazzo, il Pian di Pelsa, situato completamente ad Ovest della Torre Venezia. Qui si abbandona il sentiero e si punta seguendo le piccole tracce alla base della Punta Agordo (situata a sinistra della Torre Venezia), raggiunta la quale si traversa verso destra seguendo una piccola traccia sino ad imboccare il canalone che divide le due strutture.
Si risale il canalone sino a raggiungere la cengia con mughi che divide la parete (già ben visibile dal Pian di Pelsa). Seguire la cengia sino al suo termine (molto esposta, è
opportuno assicurarsi) dove ci sono tre chiodi di sosta. Poco oltre l'inizio nella cengia, sempre nel canalone, si trova il diedro del primo tiro della via Castiglioni/Kahn.
1° tiro:
salire la fessura a destra della sosta (molto verticale) sino a raggiungere un evidente tetto che si evita traversando a destra. Proseguire ancora lungo la fessura che diviene più ampia sino ad un chiodo con un vecchio cordino. Qui traversare a destra
raggiungendo una cengia erbosa dove si sosta (2 chiodi). Lunghezza in comune con la via Andrich/Faè. 40 Mt., V+ sostenuto, II, 2 chiodi.
2° tiro:
salire la rampa erbosa verso destra e superare un piccolo salto verticale. Sostare a lato del grosso ed evidente spuntone
attrezzando la sosta su uno spuntone più piccolo (presente un poco più a destra una sosta scomoda su due chiodi). 20 Mt., I, II.
3° tiro:
salire obliquando a destra per poi traversare, sempre a destra, per circa 10 metri.
Alla fine del traverso proseguire nuovamente in verticale sino alla sosta (2 chiodi).
25 Mt., V+, VI oppure V+ e A0, 5 chiodi, 1 clessidra con cordone.
4° tiro:
proseguire leggermente a sinistra della sosta fino ad un chiodo per poi obliquare subito a destra lungo una placca verticale con delle buone prese. Usciti sulla terrazza erbosa individuare la sosta (2 chiodi) alla base dell'evidente diedro fessurato. Attenzione: a metà placca sulla sinistra è presente un chiodo da NON raggiungere
(più difficile). 30 Mt., V+, 3 chiodi (2 dei quali vicini).
5° tiro:
salire il diedro sino al suo termine e sostare (2 chiodi). 20 Mt., IV-, 1 passo di V, 1 chiodo.
6° tiro:
traversare a destra lungo la cengia sino alla sosta (clessidra e chiodo nascosto dall'erba). 25 Mt., I.
7° tiro:
salire la rampa verso destra sino alla sosta (2 chiodi) sfruttando la fessura. 20 Mt., II, III.
8° tiro:
traversare a destra per circa 10 metri per poi scendere lungo una fessura strapiombante (possibile calata su di un chiodo collegato ad un vecchio cuneo). Per cengia si continua verso destra
oltrepassando un grosso spuntone e raggiungendo così la sosta (2 clessidre).
25 Mt., I, V (fessura in discesa), II.
9° tiro:
salire in cima allo spuntone a sinistra della sosta. Superare la placca uscendo a sinistra entrando così in un diedro inizialmente obliquo verso destra che si segue sino alla fine. La sosta si trova sulla destra (2 chiodi).
55 Mt., V-, IV-, 1 passo di V+, 4 chiodi, 2 chiodi di sosta intermedia.
10° tiro:
salire verticalmente sopra la sosta per poi obliquare leggermente a destra
superando una placca molto verticale. Traversare poi a sinistra per raggiungere un buon punto di sosta (3 chiodi di cui 2 accoppiati) alla base del camino terminale. 35 Mt., V+, V-, 4 chiodi.
11° tiro:
seguire il camino fino ad una grossa clessidra sulla quale si attrezza la sosta (visibile un chiodo un poco più sopra).
45 Mt., III, IV+, 3 chiodi.
12° tiro:
si continua per il camino che diviene canale sino alla cengia detritica dove si trova la sosta (1 chiodo). 40 Mt., III, II.
Da qui è possibile uscire dalla via seguendo la cengia verso sinistra sino a raggiungere la via normale lungo la quale si svolge la discesa.
13° tiro:
salire per canale puntando alla cresta e attrezzare la sosta su di uno spuntone
pochi metri sotto la cresta. 50 Mt., III, 1 passo di IV.
Raggiungere la cresta e seguire la traccia verso sinistra sino alla vetta.
Discesa
Dalla vetta scendere verso sud lungo una traccia di sentiero (ometti)
che piega poi a nord aggirando così la sommità della Torre Venezia. Ad un certo punto sulla parete s'incontrano delle frecce rosse
(anche ometto a terra) che indicano il punto in cui bisogna abbandonare il sentiero principale
sulla cengia per seguire una piccola traccia che si abbassa sino ad incontrare il primo ancoraggio delle doppie (molto esposto -
assicurarsi).
Effettuare poi le seguenti calate tutte (anche quelle intermedie
da noi saltate) su anelli cementati:
1a. doppia: 55 Mt. (unione di 3 calate: 20 Mt. + 20 Mt. + 15 Mt.)
2a. doppia: 55 Mt. (unione di 3 calate: 20 Mt. + 20 Mt. + 15 Mt.)
Con questa calata si raggiunge un grande riquadro rosso. Da qui si segue la traccia di sentiero (bolli e ometti) che discende lungo il canale che divide la Torre Venezia dal Torrione delle Mede
(II, passo di III) sino a raggiungere un muro verticale (V-) dal quale si effettua una calata di 5 metri.
L'anello cementato si trova sulla destra scendendo. Proseguire poi lungo la traccia sino ad arrivare al
rifugio Vazzoler e da qui al parcheggio.
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