Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremitą settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove č presente
la falesia principale di Palermo. E' stato aperto da Filippo Bosco e Roby Manfrč Scuderi il 30 gennaio 1982 nel settore sinistro della parete. Arrampicata mai banale prevalentemente in fessura e piccoli strapiombi. Abbastanza chiodata.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui č ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada verso il limite sinistro della parete. E' facilmente identificabile un pilastro che forma un evidente diedro dove corre la variante del Diedro bianco. L'attacco di Cattivo presagio è appena a destra della verticale di questo diedro (scritta rossa sbiadita "cattivo presagio").
Pochi metri più a sinistra si trova un canale che separa la Parete Ovest dal settore "Le Reti".
1° tiro:
salire poco a sinistra della scritta seguendo una fessura che obliqua verso destra. Poi alzarsi fino una cornice inclinata e seguirla brevemente verso sinistra sino alla sosta (2 fix+catena+anello di calata). 15 Mt., V, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.
2° tiro:
seguire la fessurina inclinata verso destra che poi si raddrizza fino a raggiungere una nicchia gialla in mezzo alla placca. Uscire a destra della nicchia, spostarsi ancora un metro a destra e poi traversare verso sinistra su stretta cornice fino a raggiungere la sosta (2 fix +catena+anello di calata) sulla verticale del Diedro bianco.
30 Mt., V+, VI, V, 3 chiodi, 2 spit, 3 clessidre con cordone.
3° tiro:
alzarsi verso destra e superare direttamente lo strapiombino. Poi seguire la fessura e andare verso destra in direzione di una grossa nicchia gialla con ulivo dove si sosta (da attrezzare su clessidra o pianta). 30 Mt., V+, IV+, 2 chiodi, 2 clessidre con cordone, 1 fix.
Nel 2014 Luigi Cutietta ha aggiunto 3 cordini in clessidra (2 sullo strapiombino iniziale e 1 poco dopo).
4° tiro:
salire il bordo sinistro della nicchia e continuare per un canale/colatoio fino alla sommità della parete dove si attrezza una sosta (clessidre). 15 Mt., V-, 3 clessidre con cordone.
Discesa
E' possibile traversare lungamente verso destra (viso a monte) tutta la cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone che in breve riporta alla base della parete. Tuttavia è più veloce scendere in corda doppia. Raggiungere il primo ancoraggio di calata (clessidra con cavo d'acciaio e maglia rapida) posto pochi metri a sinistra del termine della via:
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino alla S2;
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.
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1- possibile percorrere, al posto della seconda lunghezza originale, la bellissima variante del Diedro bianco: VI, VI-, 7 fittoni.
2- possibile evitare lo strapiombo delle terza lunghezza traversando a destra e salendo nella spaccatura che lo interrompe (1 clessidra con cordino, 2 fittoni, V+) per poi ricongiungersi con l'itinerario originale obliquando a destra in direzione della nicchia con ulivo.
E' la variante del Cipollino che prosegue dritta sino in cima. |