Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove è presente
la falesia principale di Palermo.
La via è stata aperta da Antonio Cristina e Roby Manfrè Scuderi l'8
ottobre 1983. Sale ad una grotta e poi con un lungo traverso verso
destra si esce dagli strapiombi soprastanti. Metà della prima
lunghezza è stata riattrezzata a monotiro.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada e raggiungere in breve
l'attacco situato nella parte destra della parete. Sotto una grossa
grotta e appena a sinistra di una rientranza gialla.
Scritta in rosso un po' sbiadita "via dei buchi a sorpresa" e
freccia.
1° tiro:
salire la placca grigia con roccia tagliente (fino alla catena del
monotiro), poi per diedro giallo fino alla grossa grotta nella quale
si sosta (clessidra con cordone+maglia rapida). 40 Mt., IV, V, 6
fix, 1 chiodo, 1 sosta intermedia.
2° tiro:
traversare a destra fino al termine della grotta, poi si continua a
traversare (a volte in leggera discesa) fino alla placca con due
soste dei monotiri. A questo punto alzarsi per raggiungere la
cengetta erbosa più a destra sulla quale si può attrezzare una sosta
(clessidra).
25 Mt., V, VI, IV, IV, 4 clessidre con cordone, 1 chiodo, 2
soste intermedie.
3° tiro:
in verticale fino alla cengia alberata che si segue verso destra
fin quasi al suo termine dove si sosta (clessidra da attrezzare).
20 Mt., IV, II.
4° tiro:
per una placca grigia e poi per rocce più semplici si raggiunge il
culmine della parete (sosta da attrezzare). Questa
lunghezza è della via Fungo come un turco. Per l'uscita corretta
bisogna fermarsi a metà cengia alberata e non raggiungerne la fine.
30 Mt., V-, IV, 3 clessidre con cordone.
Discesa
E' possibile traversare verso destra (viso a monte) imboccando un canalone che in breve riporta alla base della parete oppure in corda doppia.
In quest'ultimo caso andare verso sinistra e portarsi sul bordo
della parete (eventualmente assicurarsi) per raggiungere uno degli
ancoraggi attrezzati. Queste soste sono proprio sul bordo della
parete e ne sconsigliamo la ricerca se non se ne conosce
l'ubicazione.
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