Monte Pellegrino/Parete Ovest di Valdesi - Spigolo Manfrè

 
Zona montuosa Appennino Siculo - Monti della Conca d'Oro Località di partenza Mondello (PA)
Quota partenza 15 Mt. Quota di arrivo 95 Mt.
Dislivello totale +5 Mt. dal parcheggio all'attacco
+75 Mt. la via (80 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 2' dal parcheggio all'attacco
30' la via
Ore di discesa 20'
Esposizione Ovest Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita 06/01/2019 Difficoltà III+
Sass Balòss presenti
Luca.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Una delle pochissime giornate belle di questo soggiorno invernale a Palermo. La roccia in via è ottima. 

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. Friends non indispensabili, si possono usare alcune clessidre per integrare la chiodatura. Cordini in caso quelli presenti nelle clessidre siano logori.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta 70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove è presente la falesia principale di Palermo. E' stato aperto da Gabriele Manfrè Scuderi in solitaria nel 1981. Offre una semplice e breve arrampicata adatta per le prime esperienze su vie alpinistiche. I primi metri sono un po' disturbati dalla vegetazione ma si arrampica sempre su solide rocce evitando i fasci d'erba.
Attacco, descrizione della via

Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo, prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete Ovest. Parcheggiare al bordo della strada verso il limite sinistro della parete. E' facilmente identificabile un pilastro che forma un evidente diedro dove corre la variante del Diedro bianco. Più a sinistra di questo diedro si trova un canale che separa la Parete Ovest dal settore "Le Reti". Appena a destra del canale si trova l'attacco della via delle Uova e, ancora un poco più a destra, in corrispondenza di una pianta di ulivo, quello della via Colella.
A sinistra del canale attacca lo Spigolo Manfrè. Portarsi nel punto più basso dello spigolo o pochi metri più a destra leggermente più in alto.

1° tiro:
salire per facili risalti tenendosi pochi metri a destra dello spigolo vero e proprio. Dopo una placchetta si rimonta un pilastrino sulla sinistra portandosi sul filo dello spigolo. Proseguire ancora facilmente fin sotto un ripido muretto e sostare (massi incastrati con fettuccia+moschettone. Attenzione, non mi sono sembrati molto solidi).
45 Mt., III, 2 chiodi con cordone, 2 clessidre con cordone.

2° tiro:
superare il muretto, esposto ma con grandi prese, oltre il quale lo spigolo si appoggia. Senza quasi più nessuna difficoltà si continua in obliquo verso destra raggiungendo la sommità della parete. Attrezzare una sosta (clessidra o pianta).
35 Mt., III+, II, 1 chiodo con cordone, 1 clessidra con cordone.
Discesa
E' possibile traversare lungamente verso destra (viso a monte) tutta la cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone che in breve riporta alla base della parete. Tuttavia è più veloce scendere in corda doppia. Raggiungere il primo ancoraggio di calata (clessidra con cavo d'acciaio e maglia rapida) posto circa 40-50 metri a destra del termine della via:
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino una piazzola con ulivo (fine del Diedro bianco);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.

Note

Salita in solitaria senza autosicura. Per una ripetizione in cordata calcolare circa 1 ora o 1 ora e mezza.
La lunghezza dei tiri indicata è stata stimata a "naso" e potrebbe non essere molto precisa.

Commenti vari
Nel periodo estivo attenzione alle zecche.
Altre ripetizioni

Luca, sempre da solo e senza autosicura, l'1 gennaio 2020.

   

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Dettaglio della parete con il tracciato dello Spigolo Manfrè