Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove è presente
la falesia principale di Palermo. E' stato aperto da Gabriele Manfrè Scuderi in solitaria
nel 1981. Offre una semplice e breve arrampicata adatta per le prime
esperienze su vie alpinistiche. I primi metri sono un po' disturbati
dalla vegetazione ma si arrampica sempre su solide rocce evitando i
fasci d'erba.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada verso il limite sinistro della parete. E' facilmente identificabile un pilastro che forma un evidente diedro dove corre la variante del Diedro bianco. Più a sinistra di questo diedro si trova un canale che separa la Parete Ovest dal settore "Le Reti". Appena a destra del canale si trova l'attacco della via delle Uova e, ancora un poco più a destra, in corrispondenza di una pianta di ulivo, quello della via Colella.
A sinistra del canale attacca lo Spigolo Manfrè. Portarsi nel punto
più basso dello spigolo o pochi metri più a destra leggermente più
in alto.
1° tiro:
salire per facili risalti tenendosi pochi metri a destra dello
spigolo vero e proprio. Dopo una placchetta si rimonta un pilastrino
sulla sinistra portandosi sul filo dello spigolo. Proseguire ancora
facilmente fin sotto un ripido muretto e
sostare (massi incastrati con fettuccia+moschettone. Attenzione, non
mi sono sembrati molto solidi).
45 Mt., III, 2 chiodi con cordone, 2 clessidre con cordone.
2° tiro:
superare il muretto, esposto ma con grandi prese, oltre il quale lo
spigolo si appoggia. Senza quasi più nessuna difficoltà si continua
in obliquo verso destra raggiungendo la sommità della parete.
Attrezzare una
sosta (clessidra o pianta).
35 Mt., III+, II, 1 chiodo con cordone, 1 clessidra con cordone.
Discesa
E' possibile traversare lungamente verso destra (viso a monte) tutta la cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone che in breve riporta alla base della parete. Tuttavia è più veloce scendere in corda doppia.
Raggiungere il primo ancoraggio di calata (clessidra con cavo d'acciaio e maglia rapida) posto circa
40-50 metri a destra del termine della via:
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino una piazzola con ulivo (fine del Diedro bianco);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.
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