Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove è presente
la falesia principale di Palermo.
E' stato aperto da Roby Manfrè Scuderi in solitaria il 27 dicembre 1982 nella zona dei tetti rossi. Itinerario caratteristico e decisamente particolare in quanto collega 3 grandi grotte, la seconda delle quali molto allungata e stretta a formare un camino, e poi sale alla base del tetto dove, una netta fessura, ne consente il superamento in massima esposizione.
Particolare è anche il fatto che durante la prima salita, nella prima grotta, vennero ritrovati dei frammenti di anfore ed altri antichi manufatti. A questo evento si deve il nome della via (una storia analoga alla via Tyszkiewicz in Trentino).
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada verso il limite sinistro della parete. Esattamente sotto la fascia di tetti sono ben riconoscibili 3 grotte sovrapposte, la seconda delle quali molto allungata. L'attacco è posto sotto la sua verticale (grossa scritta rossa ormai sbiadita).
Alcuni metri più a sinistra attacca la via della Luffa.
1° tiro:
salire la placchetta puntando alla prima grotta nella quale si sosta (clessidre+cordoni+moschettone).
15 Mt., IV-, 3 clessidre con cordone.
2° tiro:
traversare a sinistra e risalire il camino che in realtà è la seconda grotta molto allungata. Dove si chiude, in corrispondenza di una enorme clessidra, traversare a destra in placca raggiungendo la terza grotta nella quale si sosta (2 fix con anello+cordini).
20
Mt., VI-, IV, VI+ oppure A0, VII oppure V e A1, 9 clessidre con cordoni, 1 chiodo, 1 fix.
3° tiro:
alzarsi facilmente nella grotta e poi uscirne a destra. Superare il ripido muretto con passo delicato fino una clessidra dalla quale si obliqua facilmente a sinistra sotto al tetto fessurato. Lo si supera in artificiale (protezioni insicure) e poi si segue la fessura fino al suo termine su un piccolo terrazzino. La sosta (clessidra con cordone) si trova 2 metri sopra ma, a causa della vegetazione, conviene aggirare le roccette soprastanti verso destra (attenzione agli attriti).
30 Mt., IV-, VI, V, A2 (anche su friends), IV+, 2 chiodi, 4 clessidre con cordone, 2 spit, 1 fix
4° tiro:
si obliqua verso destra per pochi metri (vegetazione) e poi su dritti per placchetta fino alla larga cengia erbosa dove termina la via. Sosta da attrezzare (pianta).
30 Mt., IV-, IV.
Discesa
Alzarsi pochi metri e traversare lungamente verso destra (viso a monte) tutta la cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone che in breve riporta alla base della parete.
Tuttavia è possibile scendere in corda doppia: alzarsi pochi metri e traversare verso sinistra (viso a monte) fino a raggiungere il primo ancoraggio di calata sul bordo della parete (clessidra con cavo d'acciaio e maglia rapida - difficile da individuare):
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino in cima al pilastro dove termina il Diedro bianco (sosta 2 spit con catena);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.
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