Solito da arrampicata. La via è stata aperta di recente ed i cordoni nelle clessidre sono in ottimo stato; tuttavia qualche cordino può tornare utile. Eventualmente un paio di friends (n. 0.4 e
n. 2 Camalot) anche se, con la chiodatura attuale, non sono indispensabili. |
Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario, aperto da Luigi Cutietta e Francesco Vitaliti nel
dicembre 2015, si svolge sulla Parete Ovest dove è presente
la falesia principale di Palermo. Arrampicata mai eccessivamente difficile, ma sempre continua, su placche molto lavorate con qualche passo in strapiombo e brevi fessure. Ottimamente attrezzata con molti
cordoni in clessidra e qualche chiodo.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada verso il limite sinistro della parete. E' facilmente identificabile un pilastro che forma un evidente diedro dove corre la variante del Diedro bianco. Circa 20 metri alla sua destra si trovano gli attacchi
delle vie Afafa, Loviggi, Stretching e Favilla (scritte gialle alla base della parete).
1° tiro:
passo iniziale in leggero strapiombo poi si continua in verticale per circa 20 metri. Un breve traverso a destra e ancora in verticale fino un muretto giallo strapiombante oltre il quale si sale facilmente alla sosta (2 clessidre+cordone+cavo acciaio+moschettone). 3 metri più a sinistra è visibile la S1 della via Stretching. 40 Mt., V, 14 clessidre con cordone.
2° tiro:
portarsi alla base dello strapiombo soprastante e superarlo sulla sinistra con l'aiuto di una fessura. Traversare ora in placca 2 metri a destra e seguire un sistema di fessure e buchi salendo dritti alcuni metri per poi spostarsi a sinistra. Superare un passo in leggero strapiombo e ritornare a destra imboccando il diedro/canale che permette di raggiungere la grande cengia erbosa sommitale dove si sosta (da attrezzare su clessidra o pianta). 45 Mt., V, VI, V+, V, 15 clessidre con cordone, 4 chiodi.
Discesa
E' possibile traversare lungamente verso destra (viso a monte) tutta la cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone che in breve riporta alla base della parete.
Tuttavia è possibile scendere in corda doppia: traversare verso sinistra (viso a monte) fino a raggiungere il primo ancoraggio di calata sul bordo della parete (clessidra con cavo d'acciaio e maglia rapida - difficile da individuare):
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino in cima al pilastro dove termina il Diedro bianco (sosta 2 spit con catena);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.
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Da Luigi Cutietta: "Dopo fervida scintilla e con sagace favella è scoccata un'idea anzi una Favilla. A
destra di Stretching - classe 1984 - esiste da sempre un'accattivante nicchia striata cui segue una splendida fessura obliqua simile all'elsa di una spada. Grazie a un diedro finale, gentile ma non troppo, finalmente nel dicembre 2015 nasce una bella via trad di 80
Mt. degna vicina di casa del ben più noto Diedro Bianco di Valdesi." |