Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremitą settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove č presente
la falesia principale di Palermo.
La via č stata aperta da Roby Manfrč Scuderi e Giuseppe Maurici il 16 maggio 1981 e regala un'arrampicata atletica su ottime prese specialmente sulle prime lunghezze. Recentemente Luigi Cutietta ha piantato un chiodo nuovo sul passo di VI (ad integrare i due presenti ormai arrugginiti) e aggiunto, qua e là, dei cordoni nelle clessidre rendendo più evidente la linea di salita.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui č ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada verso il limite sinistro della parete. E' facilmente identificabile un pilastro che forma un evidente diedro dove corre la variante del Diedro bianco. Circa 40 metri alla sua destra, in corrispondenza del limite sinistro della fascia di tetti, si trova l'attacco
della via della Luffa (scritta rossa sbiadita "luffa").
1° tiro:
obliquare leggermente a sinistra verso una profonda fessura e poi dritti per muro giallo fino alla sosta del monotiro. Qui obliquare decisamente a sinistra aggirando uno spigolino e sostando nella nicchia appena oltre (1 clessidra con cordone, possibile attrezzare altra clessidra).
30 Mt., IV+, V+, V, 1 clessidra con cordone, 10 fix, 1 sosta intermedia (2fix+catena+moschettone calata).
2° tiro:
uscire dalla nicchia verso destra e riportarsi a sinistra. Ora in verticale per buchi e lamette e poi placca fino alla sosta (1 clessidra con cordone, possibile attrezzare altra clessidra) situata proprio sotto allo strapiombo bianco. 30 Mt., IV, V, V-, 4 clessidre con cordone.
3° tiro:
obliquare a destra fino una nicchia dalla quale si traversa decisamente a destra fino un piccolo antro dove si attrezza una sosta (clessidre). 15 Mt., V, VI oppure A0, V+, 2 clessidre con cordone, 4 chiodi (3 dei quali vicini), 1 fix (della via Paris Texas).
4° tiro:
traversare a destra aggirando lo spigolino e continuare in obliquo a destra. Per roccette elementari raggiungere la sommità della parete ed attrezzare una sosta (pianta o clessidre). Attenzione alla roccia un po' friabile nella seconda metà del tiro (dopo lo spigolino).
25 Mt., IV, 2 clessidre con cordone.
Discesa
Alzarsi pochi metri e traversare lungamente verso destra (viso a monte) tutta la cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone che in breve riporta alla base della parete.
Tuttavia è possibile scendere in corda doppia: alzarsi pochi metri e traversare verso sinistra (viso a monte) fino a raggiungere il primo ancoraggio di calata sul bordo della parete (clessidra con cavo d'acciaio e maglia rapida - difficile da individuare):
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino in cima al pilastro dove termina il Diedro bianco (sosta 2 spit con catena);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.
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