Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Il confine tra la parete Ovest e la Nord è segnato dallo Spigolo di Valdesi conosciuto anche come il "Bunker" ed è una delle zone arrampicatorie tra le più rinomate di Palermo. Il
facile accesso, la brevità delle vie e la rapida discesa ne fanno
una parete sfruttata anche per i corsi di roccia.
La via è stata aperta da Luigi Di Giorgio e Giovanni Galluzzo il 12 luglio 1947 utilizzando pochissimi chiodi.
Tutt'oggi è un itinerario molto ripetuto e, nel 2019 (circa), la chiodatura è stata sistemata aggiungendo 2 fix alle soste, 3 fix sul terzo tiro e numerosi cordoni su tutto l'itinerario. Sulla descrizione delle lunghezze abbiamo comunque lasciato sia la vecchia che la nuova chiodatura per memoria storica.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Parcheggiare al
bordo della strada. Da qui è ben
visibile sulla destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento, utilizzata nella seconda guerra mondiale, denominata Bunker). L'attacco è posto appena a sinistra del
Bunker, scritta rossa "spigolo valdesi".
1° tiro:
salire in verticale e, dopo una decina di metri, obbliquare a destra raggiungendo una spaccatura che si segue fino al terrazzino di sosta (2 fix) sul filo dello spigolo. 35 Mt., IV, 6 chiodi, 4 clessidre con cordone, 1 pianta con cordone.
(Vecchia chiodatura: 6 chiodi. Sosta: 2 chiodi+1 golfaro ancora presenti ma decisamente arrugginiti).
2° tiro:
salire stando appena a destra del filo dello spigolo fino alla piazzola di sosta (2 fix+cordone+anello calata).
15 Mt., IV+, 2 chiodi, 4 clessidre con cordone.
(Vecchia chiodatura: 2 chiodi. Sosta: 3 spit non più presenti).
3° tiro:
spostarsi a destra e prendere la fessura tornando a sinistra (attenzione a non andare troppo a sinistra, clessidra con cordone fuorviante). Salire ora in verticale stando sul bordo sinistro della placca fino a raggiungere una cengia erbosa. Da qui per facili rocce, obbliquando leggermente a destra, si raggiunge la terrazza erbosa sommitale. Spostarsi pochi metri a destra e sostare in corrispondenza del primo ancoraggio per le doppie (1 fix con anello calata+cavo metallico).
Gli ultimi semplici metri sono in comune con le vie Lacrime bianche e dei Fratelli.
35 Mt., IV+, IV-, 2 chiodi, 3 fix, 1 spit, 1 sosta intermedia (2 fix+catena+anello calata).
(Vecchia chiodatura: 2 chiodi, 2 spit).
Discesa
In corda doppia:
1a. calata: 30 Mt.;
2a. calata: 45 Mt. fino a terra. Possibile dividere la calata in
due.
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