Descrizione
generale
Itinerario aperto da Matthias Stefani e Daniele Bellorio (Pai) nel 2016. La seconda e terza lunghezza sono state salite in solitaria da Stefani. Si tratta di una via di stampo classico ottimamente protetta a chiodi e clessidre; tutte le soste sono su 2 fix.
Il pilastro venne scoperto da Eugenio Cipriani durante una delle sue sistematiche esplorazioni e lo salì all'inizio degli anni '80 in compagnia di Tano Cavattoni e Gianni Rodighiero.
Attacco, descrizione della via
Dal casello di Verona Est seguire le indicazioni per la Valpantena e raggiungere il comune di Grezzana. Continuare lungo la strada statale oltrepassando le piccole frazioni di Lugo e Corso. Ignorare la "Corte Rocca" (cartello) che s'incontra sulla sinistra e proseguire; subito dopo la curva a destra, sulla sinistra si trova uno slargo (presente una palina Scuola Bus). Imboccare la piccola strada a destra (proprio di fronte alla palina - inversione a U) e seguirla ignorando i diversi bivi presenti sino a quando sulla destra s'incontra la strada che sale alla piccola frazione di Portello. Qui, alla data del nostro passaggio erano presenti un cassone dei rifiuti e un vecchio cartello in legno con la scritta sbiadita "Portello" al quale è stato inchiodato un cartello di divieto di sosta. Salire la stradina sulla destra (continuando sulla strada principale si arriva alle contrade Costamora e Genderli) e raggiungere Portello. Oltrepassare le case e terminato l'asfalto proseguire per circa 20 metri su sterrato. Parcheggiare sul fianco destro della strada (pochi posti auto) proprio di fronte a un grande cancello sulla sinistra.
Oltrepassare il cancello (richiuderlo bene dopo il transito) e camminare lungo la strada sterrata. Dopo pochi metri, quando la strada inizia a tendere leggermente a sinistra, salire il prato sulla destra puntando all'inizio del bosco. Da qui il sentiero è più evidente e scende nel vajo dell'Anguilla. Percorrerlo fino a incontrare un'indicazione di legno inchiodata su di un albero con la scritta "Pilastro Stefani/Bellorio"; continuare lungo la traccia di sinistra che costeggia la parete fino ad un grosso ometto, posto in corrispondenza di un ripido vajo di terra. Abbassarsi in obliquo per una ventina di metri (attenzione!) attraversandolo e portandosi a ridosso del pilastro roccioso guadagnando l'evidente cengia di accesso. Salire dei facili gradoni di roccia e raggiungere la sosta d'attacco (2 chiodi+cordone+targhetta con nome via).
1° tiro:
salire il diedro e la successiva fessura. Dopo circa 15 Mt. traversare
verso destra e per facili rocce raggiungere la sosta (2 fix).
25 Mt., V+, IV+, III, 8 chiodi.
2° tiro:
traversare per circa 2 metri sfruttando una cengetta a destra della sosta e portarsi alla base di una fessura. Risalirla per poi salire la placchetta alla sua destra. Traversare a sinistra e guadagnare la sosta (2 fix+libro via).
30 Mt., IV, 1 passo di V, 8 chiodi, 1 clessidra con cordone.
3° tiro:
traversare a sinistra e doppiare lo spigolo. Salire la placca verticale per poi continuare per più facili gradoni e un diedrino fino alla sommità del pilastro, dove, sulla destra, si trova la sosta (2 fix+catena+anello).
30 Mt., VI oppure V+ e A0, III, IV, 7 chiodi, 1 fix, 1 cordone su pianta, 1 clessidra con cordone.
Discesa
Dal termine della via prendere a destra (viso a monte) scavalcando un masso e percorrendo una cengia erbosa fino a raggiungere un fix con maglia rapida. Da qui effettuare una breve calata di 5 metri e raggiungere l'intaglio. Prendere a sinistra (sommità del pilastro alle spalle) e scendere lungo il ripido canale (passi di II) sino a ricongiungersi al sentiero d'avvicinamento. Mediante questo rientrare all'auto. |