Roda di Vael/Parete Est - Via Nixverdruss

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo del Catinaccio Località di partenza Località Carezza - Nova Levante (BZ))
Quota partenza 1620 Mt. Quota di arrivo 2693 Mt. circa fine via (2806 Mt. la vetta)
Dislivello totale

+507 Mt. per il rif. Paolina (seggiovia)
+156 Mt. dal rif. Paolina al rif. Roda di Vael
+140 Mt. dal rif. Roda di Vael all'attacco
+270 Mt. circa la via (305 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 539, 549, 541, 551, 552
Ore di salita 25' dal rif. Paolina al rif. Roda di Vael
20' dal rif. all'attacco
5 h. la via
Ore di discesa 1 h. fino al rifugio Paolina
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 24/06/2018 Difficoltà VII-/V+, A0
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il tempo durante tutta la salita è stato bello. Il sentiero che conduce all'attacco è ben evidente. La roccia in via è generalmente molto buona ad eccezione di brevi tratti.

Eventuali pericoli
I soliti dell'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Rifugio Paolina (2127 Mt. - 16 posti), rifugio Roda di Vael (2283 Mt. - 50 posti)
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Indispensabili dei friends (da n. 0.3 a 3 Camalot) per integrare le pochissime protezioni presenti. Martello e chiodi non necessari ma, considerando la scarsissima chiodatura, sono consigliati (più che altro per le soste qualora dovesse "sparire" qualche chiodo).
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Roda di Vael è rinomata nel mondo alpinistico sopratutto per la sua "Parete Rossa" teatro, nel corso degli anni, di importantissime imprese alpinistiche firmate da alcuni dei nomi più noti dell'ultimo secolo. Ma anche sulla Parete Est, più soleggiata e meno repulsiva, sono stati tracciati degli itinerari decisamente meritevoli.
Questo itinerario è stato aperto da V. Pardeller e W. Dejori il 21 settembre 1985. In realtà si tratta di un nuovo itinerario solo per le prime quattro lunghezze in quanto poi ricalca la linea seguita da T. Zuech e L. Vӧgele l'anno precedente.
Via da non sottovalutare. Nonostante i gradi accessibili presenta, ad eccezione dei due tratti più difficili, una chiodatura praticamente inesistente. Inoltre si è sempre su placchette o muretti senza grandi punti di riferimento e, quindi, anche l'individuazione del percorso da seguire non è sempre facile. Mettere in conto la difficoltà di proteggersi adeguatamente anche per lunghi tratti.
Attacco, descrizione della via
Per raggiungere il rifugio Roda di Vael ci sono due possibilità. La prima è quella di parcheggiare al Passo Costalunga (1753 Mt.) e imboccare il sentiero n. 548 poco prima di arrivare al passo salendo dalla Val di Fassa (1 h. 15'). La seconda possibilità, sicuramente più comoda e veloce, è quella di parcheggiare a Carezza (1 Km. dal Passo di Costalunga in direzione di Bolzano, 1620 Mt.) e salire mediante una comoda seggiovia al rifugio Paolina (2127 Mt.) dal quale, seguendo i sentieri n. 539 e 549, è possibile raggiungere il rifugio Roda di Vael (2283 Mt.) in soli 25 minuti.
Dal rifugio Roda di Vael, imboccare il sentiero n. 541 per circa 15' in direzione del Passo delle Cigolade fin oltre la verticale della vetta della Roda di Vael, grossa montagna dalla forma triangolare che s'incontra sulla sinistra. Dato che non esiste una vera e propria traccia che sale in direzione dell'attacco occorre salire lungo erba e detriti sino alla base della parete. La via corre sul fianco destro della parete. La direttiva della salita è data dalla colata nera situata leggermente a sinistra di una zona gialla.
Alla base della colata c'è un grosso pilastro staccato dalla parete. Portarsi all'inizio dello zoccolo, alcuni metri a sinistra rispetto al pilastro, e risalirlo verso destra (alcuni passi di II) fino a raggiungerlo (1 clessidra).


1° tiro:
salire nel camino portandosi in cima al
pilastro. Spostarsi all'estrema destra e rimontare la parete principale tornando verso sinistra sopra la verticale dell'attacco. Quindi dritti per muretti verticali ma ben appigliati fin dove le difficoltà calano. Non obliquare a destra verso dei cordoni ma continuare dritti fino una placca grigia appoggiata. Si sosta alla sua base sulla destra (2 clessidre+cordoni+maglia rapida).
45 Mt., IV, V+, VI oppure A0, V, IV, 6 chiodi.

2° tiro:
obliquare verso sinistra, superando la placca ed il successivo muretto verticale, spostandosi così a sinistra della colata nera. Traversare su facile cengia verso destra fino al suo termine raggiungendo ancora la colata nera. Risalire il muretto leggermente aggettante per circa 4-5 metri e traversare verso destra fino alla sosta (1 clessidra+cordoni+maglia rapida+1 chiodo) situata sul bordo destro della colata nera.
25 Mt., IV+, V, 1 sosta intermedia (2 chiodi).

3° tiro:
alzarsi 2 metri
(roccia scadente) e iniziare subito ad obliquare verso sinistra per muretti grigi (si è nel centro della colata nera) fino ad una specie di nicchia gialla. Qui si esce dalla colata nera e, obliquando ancora verso sinistra, si raggiunge la sosta (1chiodo+1 clessidra+cordone/fettuccia).
40 Mt., IV+.

4° tiro:
con questa lunghezza bisogna raggiungere la base del muro giallo che si vede appena destra della colata nera. Alzarsi circa 5 metri e poi obliquare verso destra superando un piccolo strapiombino per entrare nella colata nera. Sempre in obliquo verso destra, su placchette dove non è sempre facile individuare il percorso più semplice, fino alla base del muro giallo dove si sosta (3 chiodi di cui 2 con cordino).
20 Mt., V-, IV+, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.

5° tiro:
superare il muretto strapiombante oltre il quale, per rocce molto appigliate, si raggiunge la sosta (2 chiodi) sulla destra della colata nera. 15 Mt., VII- oppure A0, IV-, 3 chiodi, 1 clessidra senza cordone.

6° tiro:
non raggiungere il cordone che si vede nel centro della colata (roccia sana ma più duro) ma salire dritti (tratto facile ma con roccia delicata) fino a prendere la breve fessura/lama. Al suo termine superare uno strapiombino e poi continuare per rocce articolate tendendo a sinistra fin sotto una fascia verticale sovrastata da un canalino. Qui conviene sostare (1 chiodo). 30 Mt., V+, V-.

7° tiro:
superare la fascia al suo limite sinistro ed entrare nel canalino che si segue fino a quando il muro strapiombante obbliga a traversare a destra. Non appena possibile obliquare a sinistra raggiungendo il largo canale di uscita. Sosta da attrezzare (spuntoni).
30 Mt., V+, III, 1 chiodo.

8° tiro:
seguire il facile canale fino un muretto. Superarlo sulla parete di sinistra e poi riprendere il canale e continuare fino un buon spuntone sulla destra nei pressi di una piccola forcella. Sosta da attrezzare (spuntone). 60 Mt., II, IV, II.

9° tiro:
seguire il canale ancora pochi metri. Portarsi sulla cresta a destra mediante la quale si continua fino a dove si riesce ad attrezzare una solida sosta (spuntoni o friends). 40 Mt., III, II.

Traversare verso destra, eventualmente alzandosi ancora alcuni metri, fino a raggiungere la ferrata. Seguendola in salita si raggiunge la vetta.

Discesa
Raggiunta la ferrata è possibile iniziare subito la discesa fino al passo
del Vaiolon (2560 Mt.) dal quale si scende nel canalone di sinistra direttamente verso il rifugio Paolina (1 h.) oppure sull'altro versante prima verso il rifugio Roda di Vael e successivamente al rif. Paolina (1 h. 30').
Se invece si sale fino in vetta alla Roda è possibile tornare indietro sui propri passi, seguendo le opzioni appena descritte, oppure scendere verso
sud lungo un'evidente traccia con grossi ometti sino a raggiungere l'altra ferrata. Seguirla in discesa, superare una scala metallica e raggiungere un intaglio. Da qui è possibile scendere lungo il canalone di sinistra o salire la breve paretina che si ha di fronte. In entrambi i casi si raggiunge il rifugio Roda di Vael dal quale si rientra alla macchina mediante il percorso seguito durante l'avvicinamento.

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Luca risale il camino formato dal pilastro staccato ed il successivo ripido muretto

   

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Matteo a pochi metri dalla seconda sosta

 Inizio del terzo tiro

   

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Lunga placca improteggibile su L4

Sesta lunghezza

 

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Zig-zagando tra le fasce strapiombanti sul settimo tiro

La parete est della Roda di Vael con i tracciati delle vie:
Rizzi e Nixverdruss