Roda di Vael/Parete Ovest - Via Dibona

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo del Catinaccio Località di partenza Località Carezza - Nova Levante (BZ)
Quota partenza 1620 Mt. Quota di arrivo 2700 Mt. circa fine via (2806 Mt. la vetta)
Dislivello totale +507 Mt. per il rif. Paolina (seggiovia)
+339 Mt. dal rif. Paolina all'attacco
+300 Mt. la via (365 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 552, 549, 551
Ore di salita 45' dal rif. Paolina all'attacco
5 h. la via
Ore di discesa

1 h. dalla vetta al rif. Roda di Vael
20' dal rif. Roda di Vael al rif. Paolina

Esposizione Ovest Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 09/07/2016 Difficoltà IV+, V
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Alessandro.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il tempo durante tutta la salita è stato bello. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente. La roccia lungo le prime tre lunghezze è discreta dopo invece è ottima.

Eventuali pericoli
I soliti dell'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Rifugio Paolina (2127 Mt. - 16 posti), rifugio Roda di Vael (2283 Mt. - 50 posti)
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Portare dei friend e dei cordini per integrare in quanto la via è poco chiodata.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Roda di Vael è rinomata nel mondo alpinistico sopratutto per la sua "Parete Rossa" teatro, nel corso degli anni, di importantissime imprese alpinistiche firmate da alcuni dei nomi più noti dell'ultimo secolo.
Questa via è stata salita l'11 agosto del 1908 da Angelo Dibona in compagnia di A. Verzi, E. A. Broome e W. Corning e sale il lato destro dell'imponente parete ovest (nota anche come Parete Rossa) della Roda di Vael sfruttando un logico sistema di fessure e camini.
Per descrivere l'itinerario riportiamo quanto pubblicato sul "La Nuova Guida del Catinaccio" di Antonio Bernard e pubblicata da Edizioni Mediterrranee:
"E' sorprendente come su una muraglia gialla e strapiombante come questa possa esistere un itinerario di difficoltà classiche e, soprattutto,
è quasi incredibile che un alpinista abbia osato affrontare un secolo fa un muro così repulsivo, senza usare alcun chiodo di assicurazione. La via viene ripetuta con una certa frequenza, per la soddisfazione, insolita per l'alpinista medio, di poter vincere una parete così verticale. Scorci spettacolari sulla Parete Rossa. Lo zoccolo (che non è poi tanto facile) presenta una roccia sgradevole; per il resto, l'arrampicata è prevalentemente lungo fessure e camini, talvolta faticosi, talvolta tecnici, ripuliti dal passaggio".
Attacco, descrizione della via
Raggiungere Carezza (Nova Levante/BZ - 1 Km. prima del Passo di Costalunga salendo da Bolzano) e mediante la seggiovia salire al rifugio Paolina (2127 Mt.). Da qui imboccare il sentiero n. 552 verso sinistra e, dopo un lungo traverso, raggiungere il bivio con il sentiero n. 549. Imboccarlo e proseguire fino al successivo bivio con il sentiero n. 551 (indicazioni per il Passo di Vaiolon). Prima di raggiungere lo stretto canale che sale al passo, quando il sentiero si avvicina alla parete, prendere un traccia sulla destra (all'inizio poco marcata) che costeggia tutta la "Parete Rossa" della Roda (diversi sali-scendi) fino al pilastro grigio che si trova sul suo bordo destro. E' anche possibile, dal sentiero n. 552, salire direttamente per ripido ghiaione, con tracce poco marcate, fino alla base del pilastro. L'attacco è nel punto in cui il pilastro si salda alla parete giallastra (comodo terrazzino - clessidra alta con cordone). Più a destra, più o meno al centro del pilastro, si trova l'attacco della via Casarotto.
Leggi note a fine relazione per l'avvicinamento senza seggiovia.

1° tiro:
salire le facili rocce verso destra senza percorso obbligato stando sempre in prossimità della parete giallastra sino a raggiungere la sosta (2 chiodi+cordone). 50 Mt., II, III.

2° tiro:
salire a destra della sosta sfruttando un vago diedrino. Quando sulla sinistra s'incontrano rocce più semplici (appena dopo il chiodo con anello) abbandonare il diedro e traversare a sinistra per rocce rotte sino alla sosta (2 chiodi+cordone+maglia rapida).
20 Mt., IV, III, 1 chiodo con anello.

3° tiro:
rimontare facili rocce a sinistra della sosta sino a giungere alla base di un canale dove sulla destra si trova la sosta (spuntone+cordone+maglia rapida). 20 Mt., III, III+.

4° tiro:
salire il canale a sinistra della sosta, superare un risalto e raggiungere un ripiano dove si sosta (spuntone+cordini)
sotto al diedro giallo della via Zentralfriedhof. 60 Mt., III, IV.

5° tiro:
spostarsi verso il sistema di fessure a destra del diedro. Salire la fessura tra il giallo e il nero finché questa si biforca. Spostarsi lievemente a destra e proseguire poi lungo la fessura di destra fino a raggiungere la sommità del pilastro. Qui sostare (spuntone) ed ignorare la sosta (2 chiodi+cordino) più a sinistra (le protezioni lavorerebbero in posizione di estrazione). 45 Mt., IV+, V-, IV+, 1 chiodo.

6° tiro:
spostarsi a sinistra, salire la fessura sulla parete bianca e sostare (3 chiodi) poco dopo. Prestare attenzione a delle lame instabili.
20 Mt., V-, V, 2 chiodi, 1 clessidra con cordino.

7° tiro:
salire il camino, quando questo diviene diedro (roccia sporca di licheni) traversare a sinistra e sostare (2 chiodi con anelli+cordone).
30 Mt., V, 2 chiodi.

8° tiro:
salire il camino per poi sfruttare la lama. Continuare in verticale sino a quando è possibile uscire a destra su di una placca inclinata. Traversare poi in massima esposizione verso destra sfruttando un'esile cengietta. L'ultimo passo è protetto da uno spuntone con cordone. Attrezzare poco dopo la sosta su spuntone (si è alla base di un diedro/canale). 30 Mt., IV, 1 chiodi, 1 spuntone con cordone.


9° tiro:
salire il diedro/canale per poi spostarsi a destra (a sinistra parte la variante d'uscita Eisenstecken). Proseguire in obliquo fino ad un umido camino all'interno del quale si trova la sosta (3 chiodi). 30 Mt., III, IV.

10° tiro:
salire lungo il camino portandosi poi nel fondo per riemergerne a superare un masso incastrato. Proseguire superando un secondo masso incastrato tenendosi sulla sinistra e continuare fino alla forcella. Sosta da attrezzare su di uno spuntone. 45 Mt., IV, IV+, V-, III.

11° tiro: uscire a sinistra sulla cresta ed attrezzare la sosta su spuntone. 15 Mt., III+.


Da qui traversare per sfasciumi verso destra (viso a monte) sino a raggiungere l'evidente sentiero che sale in direzione della vetta. Possibile raggiungerla con breve camminata oppure iniziare direttamente la discesa.
Discesa
Dal sentiero scendere verso destra (sud) lungo l'evidente traccia sino a raggiungere la ferrata. Seguirla in discesa, superare una scala metallica e raggiungere un intaglio. Da qui è possibile scendere lungo il canalone di sinistra o salire la breve paretina che si ha di fronte. In entrambi i casi si raggiunge il rifugio Roda di Vael dal quale si torna al rifugio Paolina (sentiero n. 549).
E' anche possibile, dalla vetta della Roda di Vael, scendere lungo la cresta nord/nord-ovest (anch'essa attrezzata con cavi metallici) sino al Passo del Vaiolon dal quale si scende direttamente, percorrendo il canalone a sinistra, verso il rifugio Paolina.

Note

E' possibile effettuare l'avvicinamento senza utilizzare gli impianti di risalita. In questo caso conviene, dagli impianti di Carezza, portarsi con l'auto al passo Nigra (1688 Mt.) fino ad uno slargo con parcheggio sterrato. Imboccare il sentiero n.9 "Kaiserstein" in direzione del passo del Vaiolon che si segue fino al cospetto della "Parete Rossa". Da qui traversare a destra in direzione del pilastro come precedentemente descritto. +780 Mt. circa, 1 h. 30'.

Commenti vari
Mentre Alessandro e Matteo ripetevano quest'itinerario, Luca e Claudia si sono avventurati sul Diedro Vinatzer ai Mugoni.

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Will supera il quinto tiro

   

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Alessandro lungo l'impegnativa sesta lunghezza

All'inizio del camino del settimo tiro

   

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Ottava lunghezza

In uscita da L8 si ha una vista mozzafiato sulla "Parete Rossa"

 

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Alessandro al termine del nono tiro...

... e all'inizio del decimo
   

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La Parete Rossa della Roda di Vael vista dal rifugio Paolina

Dettaglio della parete col tracciato della via Dibona
   
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La Parete Rossa della Roda di Vael con i tracciati delle vie: Dibona (indicativo) e Casarotto