Roda di Vael/Parete Est - Via Rizzi

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo del Catinaccio Localitą di partenza Passo di Costalunga - Vigo di Fassa (TN)
Quota partenza 1753 Mt. Quota di arrivo 2806 Mt.
Dislivello totale +530 Mt. per il rif. Roda di Vael
+144 Mt. dal rif. Roda di Vael all'attacco
+380 Mt. la via (430 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 539, 549, 541
Ore di salita 25' per il rif. Roda di Vael (con seggiovia)
25
' dal rif. all'attacco
5 h. la via
Ore di discesa 45' dalla vetta al rifugio Roda di Vael
1 h. 15' dal rifugio al passo Costalunga
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 12/07/2009 Difficoltà IV+, V+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Ale, Callisto, Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il tempo durante tutta la salita è stato bello. Il sentiero che conduce all'attacco è ben evidente. La roccia in via è ottima. Solo il tiro finale richiede attenzione.

Eventuali pericoli
I soliti dell'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Rifugio Paolina (2127 Mt. - 16 posti), rifugio Roda di Vael (2283 Mt. - 50 posti)
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Portare dei friend (utili grossi 4-5 Camalot per il tiro chiave) e dei cordini per integrare.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Roda di Vael è rinomata nel mondo alpinistico sopratutto per la sua "Parete Rossa" teatro, nel corso degli anni, di importantissime imprese alpinistiche firmate da alcuni dei nomi più noti dell'ultimo secolo. Ma anche sulla Parete Est, più soleggiata e meno repulsiva, sono stati tracciati degli itinerari decisamente meritevoli.
Questa via è stata salita il 13 agosto del 1947 da G. Rizzi, R. Finker e F. Pederiva ed è ormai divenuta una classica del gruppo. La linea si snoda lungo placche e diedri regalando un'arrampicata tecnica ed elegante. Tutte le soste sono attrezzate e in via si trovano diversi chiodi ma risulta fondamentale integrare.
La lunghezza che conduce in vetta e che presenta roccia inizialmente molto delicata è di fatto una variante d'uscita. Probabilmente la via originale esce sulla cengia di destra e raggiunge la vetta seguendo la cresta.

Attacco, descrizione della via

Per raggiungere il rifugio Roda di Vael ci sono due possibilità. La prima è quella di parcheggiare al Passo Costalunga (1753 Mt.) e imboccare il sentiero n. 548 poco prima di arrivare al passo salendo dalla Val di Fassa (1 h. 15'). La seconda possibilità, sicuramente più comoda e veloce, è quella di parcheggiare a Carezza (1 Km. dal Passo di Costalunga in direzione di Bolzano, 1620 Mt.) e salire mediante una comoda seggiovia al rifugio Paolina (2127 Mt.) dal quale, seguendo i sentieri n. 539 e 549, è possibile raggiungere il rifugio Roda di Vael (2283 Mt.) in soli 25 minuti.
Dal rifugio Roda di Vael, imboccare il sentiero n. 541 per circa 15' in direzione del Passo delle Cigolade fin oltre la verticale della vetta della Roda di Vael, grossa montagna dalla forma triangolare che s'incontra sulla sinistra. Dato che non esiste una vera e propria traccia che sale in direzione dell'attacco occorre salire lungo erba e detriti sino alla base della parete. La parete est è incisa da un grande strapiombo ad arco. L'attacco si trova sulla sinistra di questo strapiombo. Salire per circa una ventina di metri uno zoccolo di roccette e gradoni sino a giungere ad un terrazzo dove, sulla destra, è presente un chiodo con anello. Guardando la parete sulla sinistra è facilmente identificabile un pilastro staccato oltre il quale (sulla parete principale) si trova una grande colata nera.

1° tiro:
salire obliquando verso destra sino ad un terrazzino di sosta (2 chiodi+cordone). 40 Mt., IV-, III+, 2 chiodi.

2° tiro:
spostarsi leggermente a destra per salire il diedro aperto sino alla sosta (2 chiodi). 40 Mt., IV-, IV.

3° tiro:
lunghezza chiave della via. Continuare nel diedro fino al suo termine. Sosta su di un terrazzino a sinistra (2 chiodi+1 clessidra con cordone). 45 Mt., V, V+, 4 chiodi (due dei quali vicini), 1 clessidra con cordone.


4° tiro:
spostarsi a sinistra e salire la placca obliquando verso sinistra fino al terrazzino di sosta (3 chiodi+cordone). 25 Mt., IV.

5° tiro:
salire la placca obliquando verso destra fino al terrazzino di sosta (2 chiodi). 35 Mt., IV, IV+, 1 clessidra con cordone.

6° tiro:
traversare 6-8 Mt. a destra per poi salire verticali sino alla sosta (2 chiodi+1 clessidra). 45 Mt., II, IV-, III+, 1 chiodo.

7° tiro:
salire pił o meno verticali, senza percorso obbligato, raggiungendo la sosta (2 chiodi) sotto delle fasce strapiombanti.
50 Mt., III, IV-, 1 chiodo.

8° tiro:
traversare inizialmente a destra, poi alzarsi leggermente in verticale, indi obliquare a sinistra sino alla sosta (2 chiodi).
25 Mt., III, IV-, 2 chiodi.

9° tiro:
salire la placca a destra della sosta raggiungendo la terrazza detritica. Sosta su clessidra. 50 Mt., IV, 1 chiodo.

10° tiro:
portarsi alla base dell'ultimo salto roccioso. Attaccarlo a sinistra, oltre una sosta intermedia (chiodo+clessidra con cordone) e salire, obliquando dopo i primi metri, verso sinistra. Sostare (spuntone) a circa 20 Mt. dalla croce di vetta. 55 Mt., IV, III.

Salire slegati (I) i pochi metri che mancano per raggiungere la vetta.
Discesa
Dalla vetta, rivolti verso la parete dove si è svolta la salita (est), scendere verso destra (sud) lungo un'evidente traccia con grossi ometti sino a raggiungere la ferrata. Seguirla in discesa, superare una scala metallica e raggiungere un intaglio. Da qui è possibile scendere lungo il canalone di sinistra (possibile tornare nei pressi dell'attacco per recuperare del materiale) o salire la breve paretina che si ha di fronte. In entrambi i casi si raggiunge il rifugio Roda di Vael dal quale si rientra alla macchina mediante il percorso seguito durante l'avvicinamento.
E' anche possibile, dalla vetta della Roda di Vael, scendere lungo la cresta nord/nord-ovest (anch'essa attrezzata con cavi metallici) sino al Passo del Vaiolon dal quale si scende direttamente, percorrendo il canalone a sinistra, verso il rifugio Paolina.

Commenti

Dalla S5 Luca, Claudia e Callisto hanno seguito 2 tiri di variante ricongiungendosi all'itinerario originale alla S7.
Dalla S5 si sale per placca fin sotto degli strapiombi, qui si traversa a destra (chiodo) fino ad una grossa clessidra dove si sosta (10 Mt. a sx della S6 originale); 45 Mt, IV+, 1 chiodo. Salire dritti per obliquare poi a destra andando a sostare sotto la fascia strapiombante; 58 Mt., IV, III.

Note

E' possibile evitare il diedro del tiro chiave traversando a sinistra e percorrendo due lunghezze di corda della via Schroffenegger con difficoltà di IV.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Monumento che si incontra salendo al rifugio Roda di Vael

Callisto nei pressi del rifugio Roda di Vael

   

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Il diedro del secondo tiro

 Luca sale il diedro della terza lunghezza

   

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Callisto e Claudia impegnati sempre nella terza lunghezza

Claudia in arrivo alla sesta sosta (variante)

 

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Da sx Claudia, Luca, Ale, Matteo e Callisto in vetta

La parete est della Roda di Vael con i tracciati delle vie:
Rizzi e Nixverdruss