Torre Pradidali - Via Franceschini/Fusai

 
Zona montuosa Dolomiti Occidentali
Gruppo Pale di S. Martino
Località di partenza Rist. Cant Del Gal
Fiera Di Primiero (TN)
Quota partenza 1160 Mt. Quota di arrivo 2553 Mt.
Dislivello totale +1118 Mt. per il rifugio Pradidali
+125 Mt. dal rifugio all'attacco
+150 Mt. la via (200 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 709
Ore di salita 2 h. da Cant Del Gal al rifugio Pradidali
20' dal rifugio all'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. 20' fino al rifugio
1 h. 15' dal rif. al parcheggio
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 31/07/2006 Difficoltà IV+, V
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Durante la notte c'è stato un forte temporale e la via Castiglioni/Detassis sul Campanile Pradidali, che volevamo fare, era bagnata. Abbiamo così chiesto consiglio al rifugista che ci ha indicato questa via. Durante tutto il giorno il tempo è stato stupendo, tanto da poter arrampicare a maniche corte, poi verso le 17 è arrivato nuovamente il temporale. Il sentiero che conduce all'attacco è comodo ed evidente, anche se una recente frana rende faticosi gli ultimi metri. La roccia in via è ottima, salvo il primo tiro.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente. Attenzione agli sfasciumi appena sopra al camino iniziale.
Presenza di acqua
Al parcheggio, in corrispondenza del bar "La Ritonda" c'è una fontana. Fontana anche al rifugio con scritta non potabile (nel 2016 abbiamo riscontrato che non è più presente).
Punti di appoggio
Rifugio Pradidali 2278 Mt.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito materiale da arrampicata. Friends e cordini per integrare le protezioni.
Descrizione dell'arrampicata

Descrizione generale
La Torre Pradiali è un'elegante torrione alla base della cresta sud-est della Cima Pradidali. Fu scalata per la prima volta dalla cordata tedesca Burger/Petzold il 21 agosto 1909. La cordata battezzò la torre con il nome "Torre Lipsia" in onore della loro città natale ma con il passare degli anni il nominativo cadde in disuso e tornò a riaffermarsi quello vecchio: "Torre Pradidali".
La via Franceschini/Fusai fu aperta l'11 agosto 1950 da Gabriele Franceschini e Clotilde Fusai. Ne risulta una breve ma piacevole arrampicata per la buona roccia e la facilità d'accesso. Le soste sono tutte attrezzate e si trovano anche un po' di chiodi lungo i tiri.
Attacco, descrizione della via
Da Fiera Di Primiero seguire le indicazioni per la Val Canali fino a giungere al ristorante Cant del Gal. Parcheggiare poco oltre negli ampi posteggi circostanti (a pagamento) ed imboccare il sentiero n. 709 che conduce, senza possibilità di errore, al rifugio Pradidali (presente un breve tratto attrezzato). Poco prima di giungere al rifugio si resterà colpiti da tre vette: sulla destra l'imponente Cima Canali, sulla sinistra il Campanile Pradidali e, alle spalle del rifugio, la Cima Pradidali.
Sul lato destro della Cima Pradidali è ben visibile una torre notevolmente più bassa, appunto la Torre Pradidali. Ci si porta alla base in un quarto d'ora dal rifugio Pradidali e la si aggira sulla destra. L'attacco si trova sulla banca che taglia tutta la base della parete, in corrispondenza di un camino formato da un enorme blocco staccato dalla parete. Visibile anche un bollo rosso a lato del camino.

1° tiro:
salire il camino, un po' friabile, con facile arrampicata fino alla cengia soprastante. Spostarsi verso sinistra e proseguire su parete verticale fino all'inizio di una fessura dove si sosta (2 chiodi) sulla destra. E' opportuno fare sicura al compagno ben fuori dal camino perché, quando il primo di cordata raggiunge la cengia, le corde fanno cadere nel camino parecchi sassi. 30 Mt., II, IV, 2 chiodi.

2° tiro:
seguire la fessura fino all'inizio di un diedro grigio ben marcato dove si sosta (chiodi). 25 Mt., IV, IV+, 2 chiodi.

3° tiro:
dritti su per il diedro, al suo termine ci si sposta un po' a sinistra per poi rimontare un pulpito ben evidente a destra dove si sosta (clessidre con cordoni). 40 Mt., IV, IV+, 2 chiodi.

4° tiro:
passando a sinistra della sosta si punta all'evidente e verticalissimo diedro giallo soprastante. Lo si segue fino al suo termine uscendo a destra e sostando su un terrazzino. 40 Mt., V-, V, 1 clessidra con cordino, 3 chiodi.

5° tiro:
si rimonta la parete soprastante obliquando a destra (clessidra con cordino). Raggiunta una cengia ci si sposta a sinistra (chiodo). Noi abbiamo sostato qui perché le corde non scorrevano bene. 20 Mt., IV, III, 1 clessidra con cordino, 1 chiodo.

6° tiro:
raggiungere la placca soprastante e salirla sulla destra mediante una piccola fessura. Portarsi pian piano verso la grande fessura a sinistra fino a raggiungerla e risalirla giungendo su un pulpito. Possibile sosta (2 fix+anello di calata). Noi abbiamo solo rinviato e proseguito verso destra. Alzarsi qualche metro per rocce apparentemente non solide, poi per rocce appoggiate si raggiunge la vetta dove si attrezza una sosta (spuntoni). 45 Mt., V, IV+, 3 chiodi.
Discesa
Dirigersi verso la Cima Pradidali ed attraversare uno stretto intaglio con due bolli rossi ai lati raggiungendo il primo ancoraggio per le calate (clessidra con cordini). Ci si cala per circa 15 Mt. e si raggiunge un'altra clessidra con cordini e moschettone. Con una doppia di 25 Mt. si scende ad un forcellino (possibile raggiungere facilmente la forcella principale che si forma con la Cima Pradidali ove attacca la via Tavernaro). Da qui un'altra doppia di 30 Mt. (oppure II-III) su un cordone puntando al canale (clicca qui per un'immagine del canale). Scendere nel canale seguendo i bolli rossi fino ad un altro salto roccioso. Ancoraggio sulla sinistra (viso a valle) e calata da 25 Mt. oppure (II-III). Seguendo sempre i bolli rossi si continua a perdere quota nel canale (alcuni passi di II) fino a giungere alla base della parete. Per il sentiero di avvicinamento si ritorna al rifugio Pradidali e successivamente al parcheggio.

Note
I rifugisti del Pradidali sono molto cortesi e ben preparati sulle vie della zona. Non esitate a chiedere informazioni perché sono tutti molto disponibili.
Commenti vari
Per la prima sosta noi ci siamo fermati su dei chiodi con cordone che abbiamo trovato sulla cengia, alcuni metri a destra del camino, sotto ad un marcato strapiombo. Da qui ci siamo alzati in strapiombo circa due/tre metri e con difficile traverso a sinistra abbiamo raggiunto la S1 corretta.
Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Bertoldo alla seconda sosta, alla base del diedro

Luca sul secondo tiro

   

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Luca nel diedro del terzo tiro

Luca e Matteo in vetta, alle spalle la Cima Canali

   

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Matteo sistema il materiale prima della discesa Luca si avvia verso il primo ancoraggio
   
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La Torre Pradidali con il tracciato della via Franceschini/Fusai
 
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