Descrizione generale
La Cima d'Ambiéz è senza dubbio la più frequentata dell'omonima valle. Sull'imponente scudo della sua parete est sono stati tracciati, nel corso degli anni, decine di itinerari. La caratteristica principale che li accomuna tutti è la stupenda qualità della roccia che si presenta molto ruvida e solida. Tutt'attorno ci sono delle cime, meno rinomate e famose, che offrono comunque delle belle ed interessanti scalate sempre su roccia ottima. La Torre d'Ambiéz è una di queste cime: le sue salite non sono lunghissime ma l'arrampicata risulta decisamente esposta ed elegante. Sul versante sud-est la torre presenta, nella parte alta, due diedri quasi paralleli. In quello di destra corre la famosa via Diedro Armani mentre quello di sinistra era considerato una variante, aperta sempre dallo stesso Armani.
Il 15
settembre 2002 Marco Fontanari ed Elio Orlandi hanno aperto un accesso diretto ed indipendente al diedro di sinistra che può essere così interpretato come una linea a se stante: la via Anna. Arrampicata molto esposta (specialmente le prime due lunghezze) e varia su roccia ottima. Le soste sono state ottimamente riattrezzate con fix con anelli per le calate in corda doppia ma purtroppo anche sui tiri è comparso qualche fix a dire il vero inutile
poiché ci si può proteggere tranquillamente con protezioni veloci.
Attacco, descrizione della via
Dal San Lorenzo in Banale (TN) si seguono le indicazioni per il ristoro Dolomiti dove è presente un ampio parcheggio. Da qui si imbocca la strada carrozzabile e si sale fino al rifugio Cacciatore. Questo tratto (circa 2-2,5 h.) è evitabile usufruendo del servizio taxi jeep. Dal Cacciatore si imbocca il sentiero n. 325 che sale al rifugio Silvio Agostini. E' anche possibile seguire la strada carrozzabile (n. 325 bis) che compie un giro più ampio. Il rifugio è contornato da molte cime. La Cima d'Ambiéz è forse la più imponente, già ben visibile anche dal rifugio Cacciatore, e si presenta con una grossa e compatta muraglia. Dal rifugio Agostini si imbocca il sentiero 358 che sale in direzione della vedretta d'Ambiéz. La Torre d'Ambiéz si trova sul lato sinistro del vallone (viso a monte) più o meno di fronte all'enorme masso,
residuo della Torre Jandl franata nel 1957. L'attacco si trova in corrispondenza dello spigoletto sinistro. Nell'evidente diedro-fessura sulla destra
sale la via Diedro Armani.
1° tiro:
seguire lo spigolo. Dopo uno strapiombino obliquare a destra in placca e poi tornare a sinistra sotto ai tetti dove si sosta (2 fix con anelli). 30 Mt., IV+, IV, 3 chiodi.
2° tiro:
spostarsi a destra, salire il diedro e al suo termine spostarsi a sinistra superando uno strapiombino. Salire dritti alcuni metri e poi traversare a sinistra fino a raggiungere la sosta (2 fix con anelli). 30 Mt., IV+, V, IV, 3 chiodi, 1 clessidra con cordino, 1 fix.
3° tiro:
superare la sovrastante placca in leggero obliquo a destra e poi seguire un diedrino. Al suo termine spostarsi a sinistra e salire per facili rocce fino alla cengia dove si
trova la sosta (2 fix con anelli).
50 Mt., V, IV, III, 3 chiodi, 2 clessidre con cordone, 1 fix.
4° tiro:
seguire la rampa che obliqua verso destra puntando alla base dell'evidente diedro dove si sosta (2 fix con anelli). 30 Mt., III.
5° tiro:
seguire l'evidente diedro superando una difficile strozzatura verso la fine. Si sosta al suo termine sopra un grosso sasso (2 fix con anelli). 45 Mt., IV, IV+, IV-, 1 chiodo, 2 clessidre con cordone, 2 fix.
6° tiro:
superare la sovrastante paretina nera e proseguire lungo l'evidente fessura. Si sosta al suo termine sulla sinistra (2 clessidre+cordoni+maglia rapida). 40 Mt., IV+, IV, 2 clessidre con cordone.
7° tiro:
per facili rocce, senza percorso obbligato, si raggiunge la sommità della torre dove si sosta (3 chiodi+1 fix+cordoni+maglia rapida).
35 Mt., III, 1 clessidra con cordone, 1 sosta intermedia (1 chiodo+1 clessidra+cordone+anello calata).
Discesa
In doppia sulla via saltando solo la S1. L'ultima calata, quella dalla S2, è di 50 metri nel vuoto. Si ritorna al rifugio Agostini, e successivamente al parcheggio, percorrendo a ritroso i sentieri seguiti durante l'avvicinamento.
Se non si lasciano gli zaini alla base della parete è possibile, dalla S3, seguire la cengia verso destra (viso a valle) sino a ricongiungersi al sentiero n. 321 che conduce all'attacco della ferrata Castiglioni.
Se si opta per questa seconda soluzione consigliamo di effettuare delle doppie sul versante Sud, seguendo grossomodo l'itinerario della via Armani/Gasperini Medaia, anziché le doppie della via Anna:
1a. calata: 40 Mt., scendere tendendo leggermente a
sinistra (viso a monte) sino alla sosta (1 fix+1 clessidra+cordone+maglia rapida);
2a. calata: 45 Mt., scendere in verticale sino ad un avancorpo addossato alla parete
e poi alla sua sinistra (viso a monte) sino ad un comodo terrazzo. La sosta (clessidra+cordone+maglia rapida) si trova più a sinistra, sul bordo della terrazza, in corrispondenza di un grande masso;
3a.
calata: 30 Mt., in verticale sino a raggiungere l'attacco della via Armani/Gasperini Medaia.
Abbassarsi seguendo gli ometti sino alla grande terrazza alla base della torre. Da qui imboccare la traccia verso sinistra (viso a monte) e iniziare a perdere quota, talvolta superando alcuni facili passi d'arrampicata, sino a ricongiungersi al sentiero n. 321 che conduce all'attacco della ferrata Castiglioni. Seguirlo verso sinistra e rientrare al rifugio. |