Büs dei Tacoi

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Spiazzi di Boario (BG)
Quota partenza 1150 Mt. (1550 Mt. ingresso grotta) Quota arrivo 1361 Mt.
Dislivello avvicinamento

+450 Mt.

Dislivello grotta -189 Mt. (1217 Mt. lo sviluppo)
Tempi 1 h. l'avvicinamento
2 h. 30' la discesa
3 h. 30' la risalita
30' il sentiero di rientro
Data di uscita 22/10/2005
Sentieri utilizzati Non numerati Difficoltà D
Sass Balòss presenti Luca, Bertoldo Giudizio sull'escursione Molto Bella
Amici presenti
Alberto, Alfio, Andrea, Carla, Elena, Emilio, Fabio, Flavia, Flavio, Guido, Luigi, Massimo, Orietta, Roberto.
Condizioni climatiche e dei sentieri
La giornata era incerta fin dalle prime ore del mattino ma non ha mai piovuto. Il sentiero che conduce alla grotta è ben evidente e segnalato con delle paline in legno. La prima calata in doppia avviene su roccia molto bagnata e umida, ciò rende un po' faticosa l'uscita. Per il resto della grotta la roccia è molto buona e anche se bagnata presenta una perfetta aderenza.
Eventuali pericoli
Il principale pericolo in una grotta è sicuramente quello di perdersi. Noi alla guida avevamo Luigi, un super-esperto. Prestare attenzione a non cadere nei condotti laterali che conducono a stanze secondarie.
Presenza di acqua
Lungo il sentiero che conduce all'attacco non ci sono torrenti ne fonti d'acqua. Nella grotta si incontrano diverse pozze ed il Lago Verde ma non è consigliabile bere.
Punti di appoggio
L'unico punto di appoggio potrebbe essere il bar che è situato al parcheggio nel Piazzale Turani. Per accedere alla grotta è necessario ritirare le chiavi del cancelletto d'ingresso presso il bar del Cigno di Gromo dove bisogna anche compilare una scheda informativa. Tra i dati è richiesto indicativamente l'orario di rientro. Qualora dovessero esserci notevoli ritardi nella riconsegna delle chiavi viene allertato il soccorso speleo.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Per scendere nella grotta è necessario effettuare 4 o 5 calate (dipende se si decide di accorpare la seconda e la terza calata). Le calate vengono fatte su clessidre quindi calcolate 1 cordino per ogni calata. E' possibile risalire la grotta con delle Jumar oppure arrampicando. Qualora optiate per la seconda scelta portare qualche rinvio e qualche cordino (è possibile proteggere la salita sfruttando le numerose clessidre formate dalle stalattiti).
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione Generale
Il Büs dei Tacoi è probabilmente la grotta più famosa di tutte le valli bergamasche. Negli ultimi anni moltissima gente ha visitato questa enorme galleria che si snoda in direzione sud-est all'interno del Monte Redondo. Oggi la pro-loco di Gromo organizza anche visite guidate.
Il nome della grotta "Büs dei Tacoi" è in dialetto bergamasco che tradotto in italiano significa "Il buco dei gracchi". L'appellativo deriva dal fatto che il gracchio, un grosso uccello montano, utilizzava l'ingresso della grotta per nidificare.
Chi sia stato esattamente il primo 'visitatore' della grotta è ancora oggi un mistero. La tradizione vuole che poco dopo il termine della prima guerra mondiale un certo Sig. Filisetti di Gromo scese nell'atrio della grotta senza l'aiuto di una corda. Dopo una sommaria esplorazione Filisetti non riuscì più ad uscire e attese i soccorsi. Gli amici dell'improvvisato speleologo erano stati avvisati preventivamente: "Se un giorno non mi vedrete tornare vorrà dire che sarò entrato nella grotta".
Per estrarre Filisetti dalla grotta dovettero utilizzare le corde del campanile di Boario e calarle nel pozzo d'ingresso.
Le prime spedizioni scientifiche sono del 1927 e furono effettuate a cura dal Gruppo Grotte di Bergamo. Le rilevazioni furono poi riportate nella pubblicazione "La grotta Büs di Tacoi" a cura di E. Boesi.
Nel 1965 Rocco Zambelli ed il Gruppo Speleologico Bergamasco eseguirono il primo rilevamento morfologico dettagliato verificando contemporaneamente le temperature della grotta.
I solai e la discesa al Lago Blu (che noi non abbiamo effettuato) invece furono esplorati solo nel 1982 e 1985. La maggior parte della rocce presenti nel sottosuolo sono di Carbonato di Calcio.
Ingresso, Descrizione della discesa
Da Bergamo seguire le indicazioni per la Val Seriana. In prossimità di Ponte Selva dove la strada principale piega a destra, oltrepassa il fiume Serio e sale verso Clusone proseguire dritto in direzione di Villa d'Ogna - Ardesio - Val Bondione. Giunti a Gromo svoltare a destra oltrepassando il 'Ponte della Tinella'. Seguire le indicazioni per gli Spiazzi di Boario. Dopo circa 7 Km. sulla destra vi è un grande piazzale (Piazzale Turani) dove è possibile parcheggiare.
Proseguire a piedi e superare la sbarra puntando agli impianti di risalita. Oltrepassati gli impianti immettersi nel bosco fino ad incontrare un strada sterrata. Qui è presente una palina in legno con l'indicazione della grotta. Seguire il sentiero che sale ancora nel bosco. Ad un certo punto, dopo aver oltrepassato una targa commemorativa con i resti dello zaino dell'alpinista deceduto il sentiero esce dal bosco e si appresta a risalire un canalone. Qui la salita diviene molto ripida. In corrispondenza del cartello "Büs dei Tacoi - PERICOLO" il sentiero taglia a metà il Monte Redondo e conduce all'ingresso della grotta. Piccolo tratto attrezzato poco prima dell'ingresso.
PRIMO SETTORE (Settore Superiore o Ingresso)
Dall'ingresso calarsi per circa 20 metri. Da qui proseguire per piccola traccia a ridosso della parete destra della grotta. Superare delle semplici rocce e tenendo la destra apprestarsi ad entrare nel secondo settore (chiuso da un piccolo cancello) strisciando per qualche metro. Il clima di questo settore è direttamente influenzato dall'esterno. Fino all'inizio dell'estate è facile trovare neve.
SECONDO SETTORE (Settore Intermedio o del Labirinto)
Dopo aver oltrepassato strisciando il cancello d'ingresso proseguire fino ad una zona dove si può stare comodamente in piedi. Ci sono due aperture. Effettuare una calata lungo il salto sinistro per circa 30 metri (o dividerla in 2 calate). Raggiungere il successivo salto roccioso infilandosi in uno stretto tunnel verso destra e strisciando per alcuni metri. Qui effettuare una doppia di 15 metri. Dirigersi verso sinistra camminando in piedi ed infine a gattoni fino al "Salto della Morte" dove è necessario attrezzare un'altra doppia.
La prima parte del settore è leggermente influenzata dall'aria fredda che proviene dall'esterno mentre la seconda parte è prettamente asciutta.
TERZO SETTORE (Settore Profondo o dei Saloni)
Vincere il Salto della Morte effettuando una calata di 35 metri. Al termine della calata ci si trova in un ampio settore. Da qui è possibile continuare camminando normalmente. Questo risulta essere il settore più interessante ed affascinante della grotta. Ovunque ci sono stalattiti crollate e di seguito ricementate al suolo. Ad un certo punto si giungerà in una grande sala dove al centro è situata un'enorme stalagmite bianca denominata Monte Cervino. Qui piegare a destra e proseguire fino ad incontrare una scala metallica che sale per qualche metro. Salire la scala e subito dopo scendere verso la "Sala delle Vaschette" aiutandosi con un cordone. In questa sala
vi sono piccole vasche profonde una decina di centimetri.
QUARTO SETTORE (Settore Profondissimo o del Laghetto)
Ultimo tratto della grotta. Camminare fino ad un ultimo salto che assomiglia ad uno scivolo. Con una calata di 25 metri si giunge alla riva del Lago Verde che risulta essere anche il termine della grotta. Nessun rigagnolo affluisce direttamente al laghetto che si alimenta solo con l'umidità e lo scarso stillicio dell'ultimo tratto di discesa.
Risalita
Per uscire dalla grotta è obbligatorio effettuare il percorso a ritroso. Per i tratti dove è stata effettuata la calata in doppia è possibile risalire a Jumar oppure (tranne che per il "Salto della Morte") arrampicando assicurandosi con un nodo Mashard alle corde delle doppie. Per vincere il "Salto della Morte" risalire arrampicando (III°+, 1 passo di IV°) la paretina di sinistra e poi traversare a destra in direzione dell'uscita della stanza. Ottima possibilità di protezione per via delle numerose clessidre.
In corrispondenza della penultima doppia, anziché salire in placca è possibile utilizzare quella che è definita la "scala a chiocciola". Sulla sinistra della placca c'è una cavità. Entrare e risalire. L'uscita per le persone più alte potrebbe risultare problematica. Dall'ingresso della grotta seguire poi a ritroso il sentiero di salita.

Note

La temperatura in grotta è piuttosto costante e varia tra i 6 e gli 8 gradi.
Per poter accedere alla grotta è obbligatorio ritirare le chiavi presso il Bar del Cigno a Gromo. E'
obbligatoria la prenotazione telefonica onde evitare l'intralcio con altri gruppi.

Commenti vari
L'uscita della grotta potrebbe risultare molto problematica per via dell'umidità e del fango presente sulla roccia.
   
Parte del gruppo in attesa di calarsi
Bertoldo sulla seconda calata
   
Luca nel tunnel
Una colata
   

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La sala dove c'è il "Monte Cervino"

Luca e Matteo

   

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Il lago Verde sul fondo della grotta

Foto di gruppo in fondo alla grotta

   
Massimo all'uscita della "chiocciola"
I colori dell'autunno nei pressi del parcheggio
   
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Il rilievo della grotta
 
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