Sergent - Via Nautilus

 
Zona montuosa

Alpi Graie - Sottogruppo del Gran Paradiso

Località di partenza Loc. Meinerio - Ceresole Reale (TO)
Quota partenza 1445 Mt. circa Quota di arrivo 1761 Mt. circa
Dislivello totale +116 Mt. per l'attacco
+200 Mt. la via (255 lo sviluppo+80 di cengia)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita

15' per l'attacco
4 h. la via

Ore di discesa 1 h.
Esposizione

Sud

Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 24/07/2011 Difficoltà V+, VI-
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti

Claudia, Alessandro, Lorenzo.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il tempo durante tutta la giornata è stato splendido anche se con un forte vento.
Il sentiero che conduce all'attacco è abbastanza evidente. La roccia è ottima.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Il campeggio "La Peschera" alla base della parete, il rifugio Fonti Minerali oppure le altre possibilità di alloggio nel paese di Ceresole Reale e nelle frazioni vicine.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito da arrampicata. Indispensabile una serie completa di friend (da 0.3 a 3 o 4 Camalot, raddoppiare n. 1 e 2) poiché lungo i tiri si trovano pochi chiodi.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Si tratta con molta probabilità di una delle vie più conosciute e più ripetute di tutta la valle dell'Orco. Si trova sulla struttura denominata "Sergent", nota ai più grandi alpinisti per la "Fessura della Disperazione" salita il 19 maggio del 1974 da Danilo Galante.
Il Nautilus venne aperto da Andrea Giorda, Roberto Perucca e Mario Ogliengo nel 1982. Si snoda sulla parte destra del Sergent, dove una grande cengia alberata divide la parete. Caratteristico è il camino del terzo tiro.
Attacco, descrizione della via
La Valle dell'Orco è una valle lunga circa una quarantina di chilometri ed è percorsa dalla strada statale n. 460 che attraversa gli abitati di Pont Canavese, Locana e Noasca. Oltrepassato quest'ultimo paese si percorre una galleria di circa 3,5 Km. al termine della quale si svolta a sinistra. Si supera un masso inciso dalla famosa "Fessura Kosterliz" e si percorre la vecchia strada per circa 300 metri fino a posteggiare in corrispondenza del divieto d'accesso. Proseguire a piedi lungo la vecchia strada per poche decine di metri, quindi salire a sinistra seguendo degli ometti. Si supera una pietraia con grossi massi tendendo sempre verso destra fino a giungere in prossimità della parete del Sergent. Portarsi alla base di una fessura alta una decina di metri dalla quale si stacca un'ottima lama per le mani. E' anche possibile raggiungere l'attacco seguendo il sentiero che parte in corrispondenza del parcheggio e che conduce al settore centrale (dove c'è la Fessura della disperazione) e da qui verso destra perdendo quota (clicca qui per un'immagine con la prima parte della via).

1° tiro:
salire la fessura/lama sino al suo termine. Camminare lungo la cengia sino a raggiungere la sosta (2 fix+maglia rapida).
25 Mt., V+, VI-, I, 1 cordone su masso incastrato.

2° tiro:
superare i salti rocciosi sopra la sosta poi spostarsi a destra in direzione dell'evidente diedro fessurato che si risale sino alla sosta (2 fix+maglia rapida). 30 Mt., IV+, V-, 1 chiodo.

3° tiro:
traversare in placca verso sinistra sino ad entrare nel camino. Strisciare all'interno per circa 5 metri indi risalirlo sino a raggiungere dei massi incastrati, traversare su di una piccola lista verso destra sino a tornare sul bordo. Con dei passi delicati sul bordo del camino si raggiunge la sosta (2 fix+maglia rapida) posta un pochino più destra. Il camino è pressoché improteggibile. 30 Mt., V+, V-.
In alternativa è possibile salire lungo l'arco fessurato sopra la sosta e, poco prima del suo termine, traversare 1 metro a sinistra in placca raggiungendo il bordo destro del camino. Con dei passi delicati sul bordo del camino si raggiunge la sosta (2 fix+maglia rapida) posta un pochino più destra. 25 Mt., VI-, 2 chiodi.

4° tiro:
proseguire a destra per facili rampe solcate da una fessura. Raggiunto il larice al termine della rampa si sosta (da attrezzare).
25 Mt., IV, V-, 1 friend incastrato.

Si è ora su una larga terrazza erbosa nei pressi di un gruppetto di larici. Seguendo le tracce di sentiero più o meno evidenti dirigersi inizialmente a sinistra e poi a destra costeggiando la parete. In questo tratto ci sono poche piante e comunque sparse qua e là. Procedere fino a raggiungere un evidente gruppetto di larici, di fronte ai quali si ricomincia ad arrampicare. Circa 80 Mt.

5° tiro:
aggirare lo strapiombino iniziale coperto di licheni spostandosi a sinistra su cengetta per poi tornare a destra su una cornice che richiede un po' d'equilibrio. Superare un altro strapiombo fessurato e proseguire obliquando a sinistra su placca fino a un diedrino oltre il quale si sosta (2 fix+maglia rapida). 40 Mt., V.

6° tiro:
salire lungo il diedro a destra della sosta, poi traversare a sinistra su placca in direzione del larice. Seguire la larga fessura dritta, poi lungo un sistema di lame fino al suo termine. Da qui obliquare a sinistra in direzione del grosso larice fino alla sosta (2 fix+maglia rapida) pochi metri sopra la pianta. 50 Mt., VI, IV+, 2 chiodi, 2 friend incastrati, 1 cordone su masso incastrato, 1 cordone con anelli su albero.

7° tiro:
seguire la fessura sopra la sosta fino a delle piante, spostarsi a sinistra e seguire un'altra fessura che porta ad uno strapiombino. Lo si supera e si sosta (2 chiodi+cordini+maglia rapida) sul pulpito appena sopra. 35 Mt., V-, 1 chiodo.

8° tiro:
alzarsi leggermente sopra la sosta e spostarsi a destra con passo delicato, poi proseguire per rocce articolate fino una terrazza erbosa. Traversare a destra raggiungendo così la sosta (spuntone+cordini+maglia rapida). 25 Mt., IV+, IV, I, 1 chiodo.
Discesa
La discesa avviene in corda doppia. Ci sono altre possibilità di calata diverse da quelle da noi elencate.
1a. calata: 45 Mt. fino 2 fix con anello appena sotto un gruppetto di piante;
2a. calata: 30 Mt. fino 2 fix con anello poco sopra degli strapiombi;
3a. calata: 45 Mt. (buona parte nel vuoto) fino alla larga cengia.
Camminare sulla cengia verso destra (viso a valle, da dove si è venuti) fino al suo limite in prossimità di una larga spaccatura ed individuare un ancoraggio a fix per la calata (ce ne sono più di uno).
4a. calata: 35 Mt. fino a terra.
Seguendo la traccia che scende costeggiando la parete si ritorna nei pressi dell'attacco. Da qui, mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento, tornare alla macchina.

Commenti vari

Abbiamo notato che la maggior parte delle cordate si ferma alla sesta sosta e si cala, in quanto si "narra" che le ultime lunghezze non siano belle e sporche di licheni. La settima lunghezza merita sicuramente di essere percorsa, l'ottava effettivamente non ha niente di particolare.

Altre ripetizioni

Bertoldo e Luca con Alfio, Fabio e Luigi avevano percorso le prime lunghezze fino alla terrazza erbosa in data 18/03/2007.

   

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Alessandro sulla lama del primo tiro

Lorenzo segue l'alternativa dell'arco nella terza lunghezza

   

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L'arco della terza lunghezza

Il diedrino del quarto tiro

   

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Passaggi impegnativi sulla sesta lunghezza

Lo strapiombino prima della settima sosta

   

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Luca e Lorenzo a fine via

Dettaglio del Sergent col tracciato della via Nautilus