Descrizione
generale
Grazie al facile avvicinamento, alla comodità del vicino rifugio e
la bellezza dell’ambiente, questa via risulta essere un’ottima meta
per chi è interessato a percorrere itinerari ben attrezzati e di
modesta difficoltà. Come le altre vie sulla Sentinella della Vergine
è stata aperta nel 2003 da Gianluca Maspes "Rampikino" e i suoi compagni. La via è
attrezzata completamente a fix ottimamente piazzati nei punti più
difficili, un po' lontani sui tratti più facili. Le soste sono tutte
attrezzate con 2 fix con cordone e maglia rapida ad eccezione
dell’ultima sosta dove è presente un fix con maglia rapida
collegato ad uno spuntone.
Attacco, descrizione della via
Giungendo da Sondrio prendere la statale in direzione della Val Malenco.
Seguirla quasi tutta oltrepassando l'abitato di Chiesa in Valmalenco ed arrivando alla
frazione di Chiareggio. Seguire le indicazioni
per il parcheggio oltre il primo nucleo di case. Oltrepassare il
fiume in corrispondenza di un ponte in cemento o da quello
successivo con le travi in legno. Sono presenti diverse paline che
indicano la direzione per il rifugio Gerli-Porro. Seguire la strada
che sale a destra in leggera salita superando, dopo
pochi minuti, una sbarra. Gli ultimi metri prima del rifugio sono un
po' più ripidi. Poco oltre il rifugio c'è una cappelletta dalla
quale s'imbocca un sentierino sulla destra che scende in direzione del fiume. Oltrepassarlo mediante un ponticello; ignorare il sentiero CAI (palina) che sale e continuare lungo una debole traccia che costeggia il torrente (bolli blu) fino a quando è possibile salire a destra lungo risalti per rimontare il fianco sinistro orografico della morena. Ora la traccia diviene più marcata e sono presenti diversi ometti. Proseguire sino a
oltrepassare il Canalone della Vergine.
La montagna appena a sinistra del canalone è la Sentinella della
Vergine. L’attacco della via è posto verso il Canalone
della Vergine. Da un grosso masso si sale pochi metri per facili rocce, poi si traversa a sinistra fino al primo fix, sopra una
fascia strapiombate.
1°
tiro:
salire inizialmente dritti, poi obliquare a sinistra sotto una
fascia strapiombante. 15 Mt., 4a, 2 fix.
2° tiro:
a
sinistra è presente una variante difficile di 7a.
Spostarsi a destra su comoda terrazza fino alla base di un diedrino
. Superarlo e proseguire su placca appoggiata al termine della quale
si obliqua a sinistra per facili roccette fino alla sosta. 40 Mt.,
4c, 2 fix.
3° tiro:
salire appena a sinistra della sosta e proseguire fino alla base di
un muro strapiombante; lo si supera a sinistra e poi dritti fino in
sosta.
45 Mt., 5b, 1 chiodo, 2 fix.
4° tiro:
salire dritti per salti rocciosi. La sosta è spostata a sinistra. 40
Mt., 5a, 3 fix.
5° tiro:
spostarsi a sinistra verso lo spigolo che si risale con alcuni passi
molto esposti. Poi per terreno più semplice si prosegue obliquando
leggermente a sinistra sino alla sosta. 40 Mt., 5c, 1 chiodo, 4 fix.
6° tiro:
superare lo strapiombino leggermente a destra della sosta, poi
salire fino alla base di un muretto liscio da superare con movimenti
difficili. Poi per terreno più semplice sino alla sosta. 45 Mt., 5a
un passo di 5c, 3 fix.
7° tiro:
superare il difficile muretto con esile fessura, poi in leggero
obliquo a sinistra per salti rocciosi alla base di un diedro
strapiombante. Lo si supera e si sosta poco oltre. 45 Mt., 6a/5c, 3
fix.
8° tiro:
sopra la sosta per 3-4 metri, poi obliquare a sinistra per
placchetta fino a raggiungere la cima dell’avancorpo dove si sosta.
25 Mt., 5a, 1 fix.
Discesa
Discesa in doppia sulla via, poi a ritroso per il sentiero
d'avvicinamento. |