Selvaggio Blu con variante Su Ledere 'e Goloritzè

 
Zona montuosa Sopramonte di Baunei Periodo ideale Aprile/Maggio oppure Settembre/Ottobre
Località di partenza Loc. Pedra Longa - Baunei (NU) Località di arrivo Loc. Cala Sisine - Cala Gonone di Dorgali (NU)
Quota partenza 60 Mt. Quota di arrivo 0 Mt.
Dislivello totale +3660/-3680 Mt. Durata trekking dal 25/05 al 30/05/2019
Sentieri utilizzati qualche raro bollo blu Giudizio sull'escursione Ottima
Sass Balòss presenti Bertoldo Difficoltà III, EEA
Amici presenti
Francesco Salvaterra (guida), Nicola Lanzetta (cuoco), Antonella Piccardi, Elena Salvador, Giovanna Capraro, Giuseppe Crippa, Mariano Fiorencis, Marta Battistini, Oliviero Crippa, Riccardo Beretta.
Condizioni climatiche e dei sentieri

Il trekking Selvaggio Blu alterna tratti di sentiero evidenti ad altri dove è molto difficile orientarsi, lungo il percorso la segnaletica è quasi totalmente assente. Alcuni punti sono attrezzati per la calata in corda doppia, altri con catene e altri ancora con rudimentali scale in ginepro realizzate molti anni fa dai pastori.
Il meteo è stato pessimo durante i primi due giorni (acqua incessante), nuvoloso il terzo e stupendo per il resto del trekking.

Eventuali pericoli
Prestare particolare attenzione alle scorte d'acqua. Il sentiero attraversa diverse cenge esposte prive di protezione.
Presenza di acqua
Qualche rara pozza d'acqua all'interno di alcune grotte.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Sono fondamentali: imbraco, caschetto, corda e attrezzatura per compiere delle calate in corda doppia.

Caratteristiche dell'escursione
Descrizione generale
Dalla guida "Il sentiero Selvaggio Blu" di Corrado Conca:
“'Il trekking più difficile d'Italia' è stato scritto e, senza voler troppo enfatizzare o mitizzare questo itinerario costiero, effettivamente non mi è mai capitato di imbattermi in un sentiero così impegnativo sotto molteplici aspetti, da quello prettamente tecnico a quello fisico, dall'orientamento alla ricerca dell'acqua.
Quando Peppino Cicalò e Mario Verin, per primi nel 1987, percorsero questo itineario lungo il golfo di Orosei forse non immaginavano il successo che avrebbe riscosso tra tutti i più esperti escursionisti”.
Il trekking inizia nei pressi di Pedra Longa, un bellissimo e caratteristico scoglio di dolomia che si erge sulla costa e termina in corrispondenza di Cala Sisine, una bella bellissima spiaggia nelle vicinanze della piccola frazione di Cala Gonone.
Nel corso degli anni e con l'affermarsi di questo bellissimo percorso sono state aperte/riscoperte numerose varianti e oggi molte comitive sono solite partire direttamente da Santa Maria Navarrese, una frazione di Baunei, che si trova a sud di Pedra Longa.
Marcello Cominetti, Mario Muggianu e Claudio Calzoni nel 2014 hanno attrezzato una piccola ferrata che porta il nome di "Su Ledere ‘e Goloritzè" e che permette di evitare di spostarsi nell'entroterra e rimanere sempre a picco sul mare.
Sul sito web di Mario Verin (www.marioverin.it) sono disponibili le tracce GPS per affrontare questo bellissimo trekking in autonomia ma conviene appoggiarsi a qualche agenzia del posto per i rifornimenti (l'acqua è cosa assai rara da trovare).
Io mi sono appoggiato all'amico Francesco Salvaterra (www.francescosalvaterra.it) che ciclicamente organizza, spesso con l'aiuto di Nicola Lanzetta, questo trekking.
Il comune di Baunei ha recentemente emesso diverse ordinanze che interessano chi vuole percorrere il Selvaggio Blu. Prima di partire è bene interessarsi presso gli uffici evitando così d'incorrere in sanzioni. Nelle spiaggie è assolutamente vietato pernottare.

1° GIORNO - da Santa Maria Navarrese all'ovile Us Piggius:
Quota di partenza: 60 Mt.
Quota di arrivo: 650 Mt.
Dislivello totale: +750/-160 Mt. circa
Tempo: 3-4 h.
Da Santa Maria Navarrese raggiungere l'Ostello Sa Candrea. Costeggiarlo e imboccare il sentiero verso Nord che sale verso Pedra Longa. Raggiunto un primo bivio (dopo circa una settantina di metri) proseguire verso Nord (non svoltare a sinistra, la traccia conduce a Su Rele). Continuare sul sentiero principale evitando le traccie minori che si staccano ora a destra ora a sinistra procedendo senza grandi dislivelli. Il sentiero sbuca in corrispondenza di un tornante della strada, poco sopra Pedra Longa. Questo tratto di sentiero non appartiene al Selvaggio Blu ma è una variante d'attacco che sempre più ha preso piede.
Selvaggio Blu inizia da Pedra Longa e precisamente dal penultimo tornate prima del piazzale. Qui prendere il sentiero a sinistra (viso a valle) a fianco di una casa in pietra.
La traccia è ben evidente e conduce a un cancello, oltre il quale si perde leggermente quota. Proseguire, oltrepassare un torrente e raggiungere un albero di carrubo secolare che con le sue radici avvolge una grossa pietra. Circa 50 metri dopo l'albero prendere a sinistra una deviazione che sale repentinamente sino a raggiungere una rampa che taglia l'intera parete Sud/Sud-Est della Punta Giradili. Percorrere questa cengia (cengia Giradili) fino a raggiungere l'ovile Us Piggius.

Causa meteo infame abbiamo raggiunto direttamente l'ovile in fuoristrada, per noi il trekking è incominciato qui.
 
2° GIORNO dall'ovile Us Piggius alle grotte nei pressi del Portu Cuau:
Quota di partenza: 650 Mt.
Quota di arrivo: 115 Mt. circa
Dislivello totale: +130/-665 Mt.
Tempo: 6 h.
A causa dell'intensa giornata di pioggia abbiamo percorso una variante, quella che discende lungo il caratteristico e selvaggio bacu Maore.
Raggiungere il cancello dell'ovile e proseguire sino a guadagnare la strada sterrata che da Baunei conduce a Irbidossili.
Seguire la strada sterrata verso destra sino a un bivio (a sinistra si raggiunge l'ovile Irbidossili - scritta rossa su masso). Qui tenere la destra ma abbandonare la sterrata poco dopo, quando questa compie una curva a sinistra. Qui imboccare la traccia verso destra (molto debole) per abbassarsi, dopo poco, a sinistra superando un terreno ripido e alcune roccette. In breve si raggiunge l'ovile abbandonato di Trecoa. Continuare ad abbassarsi sino a raggiungere il fondovalle. Scendere lungo il bacu superando diverse carbonaie e lottando, in alcuni punti con la vegetazione. Verso la fine, la vegetazione diviene talmente fitta che il sentiero incide quasi una galleria. Poco prima di raggiungere il mare il sentiero si collega al Selvaggio Blu. Qui si è nei pressi di Portu Cuau. Si può pernottare qui; in caso di maltempo proseguire verso Nord lungo il Selvaggio Blu. Dopo aver guadagnato quota
s'incontra sulla sinistra una traccia che sale e che conduce a delle grotte (tendere a sinistra in corrispondenza di alcune placche di roccia adagiate), un tempo utilizzate dai pastori come riparo.
 
3° GIORNO - dalle grotte nei pressi di Portu Cuau a Genna Mudregu
Quota di partenza: 115 Mt. circa
Quota di arrivo: 500 Mt. circa
Dislivello totale: +900/-515 Mt. circa
Tempo: 5 h.
Dalle grotte abbassarsi sino a ricongiungersi al Selvaggio Blu. Prendere a sinistra e seguire la traccia, ora evidente ora disturbata dalla vegetazione. Abbassarsi in direzione del bacu Eltiera e risalire il versante opposto. Ora si è in una zona molto aperta (ottima vista sulla costa). La traccia qui non è sempre evidente. Portarsi verso l'entroterra e lentamente perdere quota sino ad entrare nel bacu Sonnuli. Risalire il versante opposto (qualche bollo blu) senza traccia troppo obbligata fino a raggiungere una sella. Qui prendere a destra, in direzione Nord e superare delle roccette. Ora il sentiero torna evidente e conduce all'ovile Fenos Trainos, ora restaurato ma comunque inutilizzato.
Da qui continuare a sinistra (Ovest) e salire leggermente fino a incontrare una mulattiera che scende e che conduce all'interno del bacu. Risalirlo sul versante opposto e proseguire verso dapprima verso Nord e poi nuovamente verso Ovest sino ad abbassarsi in un secondo bacu. Risalirlo e raggiungere la sommità del plateau. Qui proseguire verso Nord-Ovest e raggiunto un punto a picco sul mare proseguire in direzione Sud-Ovest. La traccia conduce all'ovile Su Runcu e su Pressu. Qui il Selvaggio Blu prosegue verso destra e dopo poco è possibile compiere una deviazione (a destra) e raggiungere Punta Salinas (ottimo punto panoramico, perfetto per fotografare la Guglia di Goloritzè). Noi abbiamo piegato a sinistra (Sud) e in breve abbiamo raggiunto una strada sterrata. L'abbiamo seguita sino a un bivio nei pressi del quale abbiamo abbiamo pernottato (località Genna Mudregu).
 
4° GIORNO - da Genna Mudregu a Cala Mariolu
Quota di partenza: 500 Mt.
Quota di arrivo: 30 Mt.
Dislivello totale: +380/-850 Mt. circa
Tempo: 7-8 h.
Lungo questa tappa il sentiero originale del Selvaggio Blu abbandona la costa e percorre un tratto nell'entroterra. Nel 2014, Marcello Cominetti, Mario Muggianu e Claudio Calzoni hanno attrezzato una breve ferrata che consente di superare delle tracce verticali e rimanere ancora sulla costa. Questa variante porta il nome di "Su Ledere ‘e Goloritzé". La variante parte dalla spiaggia di Goloritzè e per raggiungerla si può percorrere sia il Selvaggio Blu che il bacu Linnalbu (soluzione da noi adottata e qui descritta).
Dal bivio stradale prendere la strada di destra (Nord-Ovest) e seguirla sino al suo termine. Abbassarsi lungo il fianco destro (sentiero comodo) ed entrare nel bacu Linnalbu. Agevolmente ci si raccorda al Selvaggio Blu e si raggiunge il bacu Goloritzè.
Continuare a scendere lungo il comodo sentiero sino a raggiungere l'omonima ed evidente Guglia e quindi la bellissima spiaggia. Prima di raggiungere la spiaggia, sulla sinistra, si trova la deviazione del percorso originale di Selvaggio Blu (qui non descritto).
Percorrere la spiaggia verso sinistra passando tra alcuni grossi massi e raggiungere una zona di rocce biancastre adagiate. Risalirle (utile la corda) fino a guadagnare una cengia ascendente verso destra. Qui è bene percorrere alcuni tratti proteggendosi con la corda (si attraversano diversi avallamenti - qualche corda fissa presente). La traccia conduce nei pressi di una grande e ampia grotta. Sul fianco destro parte la breve ferrata. Raggiunto il pianoro superiore alzarsi per qualche metro e percorrere la traccia che taglia, tra diversi sali/scendi la fascia boscosa. Si raggiunge una zona aperta dove alcuni comodi spiazzi consentono un comodo bivacco. Continuando, grazie a delle scale in legno si raggiunge la spiaggia di Cala Mariolu.
 
5° GIORNO - da Cala Mariolu a Cala Biriola
Quota di partenza: 30 Mt.
Quota di arrivo: 100 Mt.
Dislivello totale: +850/-780 Mt. circa
Tempo: 7-8 h.
dai posti di bivacco continuare lungo la traccia e mediante delle scale in legno abbassarsi sino a Cala Mariolu. Qui è presente un chiosco alla cui spalle è possibile risalire un ripido conoide terroso. Raggiunto il bosco continuare lungo la traccia che costeggia la costa e dopo qualche ora di cammino ci si ricongiunge al Selvaggio Blu. Dopo poco si effettua una breve calata in corda doppia oltre la quale si prosegue verso Est sino a raggiungere Punta Mudaloru. Prendere ora verso Ovest e abbassarsi in direzione del bacu Mudaloru superando delle strette cengie. Dopo averlo raggiunto proseguire verso Nord/Nord-Ovest costeggiando alcune pareti (presenti diverse grotte) sino a raggiungere un arco di roccia (Arco su Feilau) dietro al quale si trova una breve calata in corda doppia (15 Mt.).
A questo punto si è nel bacu su Padente. Selvaggio Blu risale il fianco opposto (qui non descritto); noi abbiamo compiuto una variante e abbiamo risalito il bacu passando a fianco di alcune carbonaie abbandonate. Raggiunta la strada sterrata seguirla verso destra (cartelli in legno con le indicazioni per Cala Birola). Raggiunto un bivio prendere a destra (comodo sentiero) e riallacciarsi al Selvaggio Blu. Quando il sentiero si riporta nell'entroterra abbandonarlo e prendere a destra in direzione del mare. Qui sono presenti diverse scale in ginepro e il sentiero perde repentinamente quota fino a raggiungere un bosco. Qui è possibile pernottare. Da questo punto è possibile abbassarsi, grazie a un'evidente traccia alla spiaggia di Cala Biriola.
 
6° GIORNO - da Cala Biriola a Cala Sisine
Quota di partenza: 30 Mt.
Quota di arrivo: 0 Mt.
Dislivello totale: +650/-710 Mt. circa
Tempo: 5-6 h.
Dai posti di bivacco percorrere delle tracce verso Nord che conducono a una zona franata. Attraversarla e continuare lungo la traccia sino a raggiungere nuovamente il tracciato originale di Selvaggio Blu. Qui si cammina senza problemi su traccia evidente rimanendo più o meno in quota. Raggiunto un ancoraggio (pianta+cordini) compiere una calata in corda doppia di 20 Mt. e poco dopo una seconda di 40 Mt. (fix).
Continuare a camminare in direzione Nord superando la grande frana del 2015. Salire una parete attrezzata con catene e proseguire per traccia fino ad un ancoraggio (fix+catena) per l'ultima calata in corda doppia. Seguendo il sentiero si raggiunge in breve la spiaggia di Cala Biriola.
 

Rientro
Siamo rientrati a Santa Maria Navarrese via mare sfruttando la logistica dell'agenzia Explorando Supramonte.

Note
E' abitudine percorrere il trekking da sud verso nord. E' anche possibile fare l'inverso (in questo caso il trekking si chiama Blu Selvaggio) ma il percorso necessita di qualche piccola variante che lo rende più impegnativo.
Bibliografia
Per affrontare il trekking è bene consultare la "Guida ai sentieri di Selvaggio Blu" di Mario Verin, Giulia Castelli e Antonio Cabras pubblicatoi da Bellavite nel giugno del 2016.
   

L'Ovile Us Piggius (foto di Riccardo Beretta)

Battista Lai prepara la cena (foto di Riccardo Beretta)

   

Trekking al via (foto Francesco Salvaterra)

La discesa lungo il bacu Maore (foto Francesco Salvaterra)

   

Seconda notte trascorsa in grotta (foto Francesco Salvaterra e Riccardo Beretta)

   

La traccia a volte è disturbata dalla vegetazione

Francesco guida il gruppo

   

A sbalzo sul mare

   

L'ovile Fenos Trainos recentemente ristrutturato ma comunque inutilizzato

   

Punta Salinas regala una vista spettacolare
sulla guglia di Goloritzè
Da sx Will, Giuseppe, Elena, Giovanna, Marta, Floriano, Antonella, Riccardo e Francesco (in ginocchio)
   

Will preoccupato per il meteo

Preparativi per la cena

   

Bivacco a Genna Mudregu (foto Riccardo Beretta)

   

Nicola (foto Riccardo Beretta) La discesa verso Cala Goloritzè
   

La spiaggia di Cala Goloritzè

Mariano

   

La variante "Su ledere 'e Goloritzè" percorre cenge ancora poco marcate e regala una vista insolita sulla guglia Goloritzè
   

Mariano e Matteo sulla ferrata

   

Due scale in legno consentono di scendere a Cala Mariolu
   

Cala Mariolu

   

La risalita da Cala Mariolu Durante la penultima tappa
il sentiero passa a ridosso delle pareti
   

Francesco attrezza una calata in doppia

Attraversamento di un'ampia cavità

   

Stretta ed esposta cengia Will
   

Il mare, in alcuni punti, è a pochi passi

Il gruppo nei pressi dell'Arco su Feilau

   

La discesa verso Cala Biriola Cala Biriola
   

Appena partiti dopo aver dormito nei boschi sopra Cala Birola

Il sentiero percorre cenge esposte

   

L'attraversamento della grande frana del 2015

Breve tratto di ferrata

   

L'ultima doppia

Il gruppo arriva a Cala Sisine, termine del trekking