Seconda Torre del Sella - Diedro Glϋck

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo di Sella
Sottogruppo delle Mesules
Località di partenza Passo Sella - Canazei (TN)
Quota partenza 2244 Mt. Quota di arrivo 2598 Mt.
Dislivello totale +254 Mt. per l'attacco
+100 Mt. la prima via (120 lo sviluppo)
Data di uscita 04/06/2006
Ore di salita 1 h. 10' per l'attacco
1 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h.
Esposizione Sud-ovest Giudizio sull'ascensione Discreta
Data di uscita 04/06/2006 Difficoltà III+, IV
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata nuvolosa e molto fredda. Solo nel tardo pomeriggio le nuvole sono andate via e il sole ha iniziato a riscaldare l'ambiente. Il termometro al passo segnava +3°. Per raggiungere gli attacchi è necessario percorrere buona parte della Via Normale alla Prima Torre. I sentieri sono evidenti. La roccia nei tiri chiave è ottima.

Eventuali pericoli

Nonostante i tiri più impegnativi presentino ottima roccia occorre prestare molta attenzione alle lunghezze più semplici e alle varie terrazze.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Hotel Maria Flora situato proprio al passo Sella. Eventualmente il vicino rifugio Passo Sella (da luglio 2014 diventato resort a 4 stelle, clicca qui per l'articolo pubblicato da Gogna sul suo blog) o le altre strutture ricettive nelle immediate vicinanze.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia, molto utili friends e cordini per proteggere ulteriormente.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Via breve sulla parete sud-ovest della Seconda Torre del Sella, aperta nel 1930 da Ferdinand Glück, una guida alpina di Ortisei particolarmente innamorato degli sci e del gruppo del Sella. Oltre ad arrampicare per passione Glück si prestava come controfigura nei film girati dal grande amico e compagno di cordata Luis Trenker (Montagne in fiamme, La grande conquista, L'imperatore della California, Il prigioniero della Montagna, ecc...).
Si trovano chiodi solo sulla lunghezza del diedro. E' perciò necessario integrare, anche se il resto della via è relativamente semplice. Tutte le soste sono su chiodi. Da non confondere con la via Glück, più lunga e più difficile, che si trova sul versante ovest.
Attacco, descrizione della via

Raggiungere in macchina il Passo Sella e parcheggiare nei pressi dell'hotel Maria Flora.
Poco prima dell'hotel (salendo da Canazei) in prossimità della fermata dell'autobus (palina) parte il sentiero che dolcemente sale in direzione delle Torri e del Piz Ciavazes. Raggiunta la parete Sud della Prima Torre abbandonare il sentiero principale e seguire quello più alto che sale in diagonale verso il grande terrazzo detritico situato tra le Torri e il Piz Ciavazes. Qui attacca la via Normale per le Torri. Seguire la via normale per la Prima Torre (I-II, primi metri di III) sino a raggiungere la forcella che divide la Prima Torre dalla Seconda. In corrispondenza della forcella abbandonare la via Normale e risalire la cengia che costeggia la parete Sud Ovest della Seconda Torre sino ad un piccolo terrazzino oltre il quale la cengia si stringe notevolmente e proseguire diventa molto impegnativo. In corrispondenza dell'attacco vi è un grosso masso, apparentemente instabile con attorno un vecchio cordino.

1° tiro:
dal masso incastrato risalire la parete piegando leggermente a destra sino ad arrivare ad un piccolo terrazzino. Qui salire la piccola paretina obliquando dapprima a sinistra e poi a destra sino a raggiungere la sosta (2 chiodi). 40 Mt., III+, III.

2° tiro:
dalla sosta salire per terreno semplice obliquando a sinistra in direzione del diedro. Salirlo un paio di metri e sostare (2 chiodi). Più a sinistra c'è il netto diedro della via Kostner. 20 Mt., III, 1 chiodo alla base del diedro.

3° tiro:
salire interamente il diedro sino al suo termine. La sosta è situata su di un piccolo terrazzino sulla sinistra. Roccia un po' unta.
30 Mt., IV, 3 chiodi, 1 clessidra.

4° tiro:
per rocce più semplici si raggiunge un terrazzo dove vi è un anello cementato. Alla sua destra vi è un canale che sale obliquamente verso destra. La via sale leggermente a sinistra del canale sino alla vetta. 30 Mt., III+, IV-.
Discesa
La discesa avviene per la via normale. Dalla vetta seguire le tracce verso il Piz Ciavazes che in breve portano ad un caminetto che si scende arrampicando (III, entrare nel camino - possibile doppia). In corrispondenza della piccola sella sottostante scendere sempre verso il Ciavazes (ometti) ricongiungendosi così alla via Normale della Prima Torre. Poco prima di giungere alla base della parete è possibile attrezzare una calata in doppia (anello in loco) oppure scendere arrampicando (II).
Mediante il sentiero verso destra (viso a valle) ritornare al Passo Sella.

Note

Via adatta a giornate di tempo molto incerto dato il suo modesto sviluppo e l'esposizione (nonché la protezione dal vento).
Per errore, dopo i primi metri della prima lunghezza, siamo stati troppo a destra ricongiungendoci comunque all'itinerario corretto alla base del diedro.

Commenti vari

Dopo questa via abbiamo percorso anche il Diedro Kostner. Invece che scendere dalla Normale e andare all'attacco per ripercorrere il primo tiro (tra l'altro in comune), abbiamo effettuato due corde doppie portandoci proprio alla base del diedro della seconda via.
Per la prima doppia abbiamo attrezzato una sosta in vetta (recuperando tutto al termine della seconda via); per la seconda doppia abbiamo utilizzato l'anello cementato che si incontra sulla terrazza del 4° tiro.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
Clicca sull'immagine qui sotto per accedere alla pagina web ViviDolomiti edizioni - libri di montagna e acquistarne direttamente una copia.

   

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Bertoldo sul terzo tiro

Il Sassolungo dalla forcella tra la 1a e 2a torre

   
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La parete sud-ovest della Seconda Torre con i tracciati delle vie:
Diedro Kostner, il Diedro Glück
(in rosso la linea corretta, in viola il nostro percorso) e la Fessura di Destra
La foto orizzontale è di Alessandro Beber