Descrizione generale
Questo itinerario è stato ripetuto da Luca e Luigi nel 2017 utilizzando la relazione contenuta nella guida di Mauro Bernardi "Arrampicare in Val Gardena e dintorni - Volume 3", dove viene indicato come "Via Grande Placca" (e apritori ignoti). L'itinerario è poi stato ripetuto da Bertoldo e Alessandro nel 2001 ma l'incipit è totalmente diverso: Bertoldo ritrova in un vecchio numero della rivista "Pareti" la relazione di una via a fix aperta da Eugenio Maria Cipriani e Giuseppe Vidali il 10 giugno 1991. Decidono quindi di andare a buttare un occhio; cercano i fix, ma sopra la prima sosta non trovano traccia degli infissi, dato che quelli più a destra appartengono a un'altra via. Decidono quindi di ripetere l'itinerario indicato come "Grande Placca", ma salendo scoprono che le soste sono le stesse e che l'itinerario coincide in numerosi tratti. Trovano anche qualche avanzo di fix rimosso.
Il punto è questo: gli alpinisti si incazzano (con ragione) quando le vie classiche sono riattrezzate a fix senza il consenso dell'apritore. Ma che dire del contrario? Una via aperta a spit può essere "riattrezzata" in ottica classica, rimuovendo gli ancoraggi? A noi sembra una stupidaggine; eppure, succede anche questo.
Fatto questo preambolo, la via merita di essere ripetuta, soprattutto per le due lunghezze centrali. Sale sull'assolata parete sud della Prima Torre del Sella tenendosi poco a destra della via Trenker. Quest'ultima può rappresentare una valida via di fuga nel caso non si riesca a superare il passaggio chiave, che poi è l'uscita che utilizzarono Cipriani e Vidali. Le soste sono tutte presenti (anche se alcuni ancoraggi sono decisamente arrugginiti) mentre la chiodatura lungo i tiri è decisamente parsimoniosa.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere in macchina il Passo Sella e parcheggiare nei pressi
dell'hotel Maria Flora.
Poco prima dell'hotel (salendo da Canazei) in prossimità della fermata dell'autobus (palina) parte il sentiero che dolcemente sale in direzione delle Torri e del Piz Ciavazes. Oltrepassata la "Locomotiva" costeggiare la parete sud-ovest della
Prima Torre sino a giungere ad una rientranza delimitata, a destra e a sinistra, da due pilastri.
Portarsi sotto quello di destra e poi salire la rampetta, ascendente
verso sinistra, fino al centro della placca dove si trova l'attacco
della via (1 chiodo+1 clessidra con cordone).
1° tiro:
salire la placchetta appena a destra della sosta e poi continuare per
rocce più semplici fino una cengetta sotto un muro verticale. Qui si
attrezza una sosta (1 clessidra+1 spuntone). Poco più a destra si trovano altre soste (vie Fiechtl/Katzer, Pilastrini, e una nuova via a fix).
40 Mt., IV, III, II.
2° tiro:
salire la lama verso sinistra e poi un diedrino. Al suo termine spostarsi a destra alla sosta (1 spit+1 fix). 20 Mt., IV, V, IV, 2 chiodi.
3° tiro:
spostarsi 1 metro a destra e salire puntando allo strapiombino giallastro sopra la sosta. Attenzione al pilastrino precario all'altezza dello strapiombo. Si sosta appena oltre su comodo terrazzino (1 fix+1 chiodo+cordino). 20 Mt., IV, IV+, V+, 3 chiodi.
4° tiro:
chiodo nascosto appena a destra della sosta. Salire sulla verticale del chiodo (o della sosta) fino una lama gialla. Al suo termine salire il muro a buchi con primo spostamento a sinistra e poi leggermente a destra e in verticale fino alla sosta (2 fix+cordino+anelli).
30 Mt., V+, V, IV+, 3 chiodi, 2 clessidre con cordone.
5° tiro:
in obliquo a destra fino alla base del pilastro giallo dove si sosta (1 chiodo+1 clessidra con cordino).
30 Mt., IV-, 1 chiodo, 2 clessidre con cordone.
6° tiro:
da qui è possibile, in caso di necessità, uscire per la via Trenker (vedi note a fine relazione).
Alzarsi e aggirare verso destra il pilastrino giallo. Traversare su cengetta fino una fessura che si segue fino alla grossa clessidra. Da qui si supera il risalto con uno zig-zag prima verso destra, poi a sinistra e ancora a destra fino al termine delle difficoltà. Sosta da attrezzare.
35 Mt., IV, VI- oppure A0, IV, III, 2 chiodi, 1 clessidra con cordone.
Da qui, mediante facile traccia di sentiero verso sinistra (viso a monte), si raggiunge la vetta oppure si inizia direttamente la discesa.
Discesa
La discesa avviene seguendo la via Normale. Dalla vetta percorrere l'evidente sentiero che conduce alla sella che divide la Prima Torre dalla Seconda (praticamente si torna da dove si è saliti); costeggiare quest'ultima ed in corrispondenza di un bivio prendere il sentiero che scende verso valle. Ci sono punti in cui è richiesta un'arrampicata in discesa, mai superiore al II. Poco prima di giungere alla base della parete è possibile attrezzare una calata in doppia (anello in loco) oppure scendere arrampicando (II). Ora, seguendo il sentiero verso destra (viso a valle), si torna al parcheggio. |
Possibile via di fuga per evitare l'ultimo tiro della via con il tratto chiave:
dalla S5 ci si alza al pilastro giallo ma, anziché doppiarlo verso destra, si continua a salire dritti raggiungendo il diedro/canale di uscita della via Trenker. Da qui, per facili rocce, si esce sulla larga cresta che porta in vetta alla Prima Torre e si sosta (1 chiodo cementato).
30 Mt., IV-, 2 chiodi. |