Descrizione generale
Classico itinerario che conduce in vetta alla Terza Torre di Sella aperto da Gianbattista Vinatzer e Vinzenz Peristi il 23 giugno 1935. Segue una linea di sottili fessure al centro della parete ovest. Prima di attaccare il tiro chiave è possibile abbandonare la via
(vedi discesa).
Attacco, descrizione della via
Raggiungere in macchina il Passo Sella e parcheggiare nei pressi
dell'hotel Maria Flora.
Dal passo imboccare il sentiero 649 che conduce alla ferrata delle Mesules (si trova sul versante verso la Val Gardena). Oltrepassare la Locomotiva
(una caratteristica struttura rocciosa che precede le torri), e le prime due torri. In corrispondenza della Terza Torre salire per piccola traccia
puntando grossomodo al centro della parete. Individuare un ometto (da noi costruito), quindi traversare per semplici rocce a sinistra fino a giungere ad un piccolo terrazzino dove vi è un chiodo nero
difficile da individuare.
1° tiro:
dal chiodo salire leggermente a sinistra la piccola rampa e poi spostarsi a destra puntando direttamente ad uno strapiombo nerastro che si raggiunge mediante una fessura leggermente
strapiombante (2 chiodi). Sulla destra dello strapiombo c'è una grossa spaccatura,
in corrispondenza della quale vi è la sosta. 40 Mt., IV, IV+,
3 chiodi.
2° tiro:
rimontare la parete a destra del tetto fino al suo termine.
Risalire un poco il canale fino ad individuare la
sosta (2 chiodi).
30 Mt., passo IV+, III+.
3° tiro:
salire verticalmente sopra la sosta per alcuni metri e poi piegare
a destra su terreno più semplice. Si sosta (2 chiodi) su una
protuberanza posta a destra e più in basso di una nicchia gialla.
40 Mt., III, III+, 1 chiodo.
4° tiro:
salire verso la nicchia superando un diedro/fessura. Si raggiunge una zona pianeggiante e si nota
un anello di calata con cordino colorato. A sinistra
dell'ancoraggio c'è un diedro. Salire a sinistra del diedro
(chiodo nuovo ma poco visibile) obliquando sempre a sinistra fino
a raggiungere una cengia che si segue verso sinistra fino a
raggiungere la sosta, situata a destra di una grossa depressione
gialla.
50 Mt., III+, III.
5° tiro:
in verticale (IV+, 1 chiodo) per poi spostarsi a sinistra. Proseguire in direzione del tetto salendo
per placca e poi diedro fino al suo termine dove si sosta (3 chiodi). Un cordone permette di azzerare gli ultimi metri in caso fossero bagnati. 30 Mt., IV+, IV, V-, 5 chiodi.
6° tiro:
abbassarsi un paio di metri e
traversare a destra in placca per circa 3 metri. Risalire poi
puntando ad uno strapiombino che si supera direttamente sfruttando
le ottime maniglie. Usciti dallo strapiombo c'è un chiodo sulla
sinistra. Proseguire per rocce più semplici stando attenti a non
spostarsi troppo a sinistra. Proseguire fino a che si trova un
buon posto per la sosta (da attrezzare).
50 Mt., V-, IV+, IV-, 5 chiodi.
7° tiro:
salire piegando verso destra fino a raggiungere la cengia a spirale che taglia obliquamente la torre.
Attrezzare la sosta su un grosso masso posto sotto alla parete
gialla del tiro chiave.
Da qui è possibile abbandonare la via seguendo la cengia verso
destra (viso a monte).
40 Mt., III, III+.
8° tiro:
tiro chiave della via. Si presenta come una placca gialla alta circa
8 metri, solcata da una fessura larga 3-5 centimetri e chiusa in alto da
un tetto di circa un metro. Salire sfruttando la fessura (o in
placca a sinistra) fin sotto al tetto che va vinto con difficoltà
verso destra. Ottimi appigli. Usciti dal tetto proseguire lungo un diedrino fino in sosta.
2 chiodi vicini proprio sotto al tetto (8 Mt. di altezza),
comunque ottime possibilità di integrare con friend lungo la
fessura.
20 Mt., V-, V+, IV+, 3 chiodi.
9° tiro:
spostarsi a sinistra e salire il diedro giallastro. Noi
lo abbiamo percorso in un unico tiro di 60 Mt. sostando su 2
chiodi trovati per fortuna (nascosti e distanti tra loro!). E'
comunque possibile effettuare due tiri di circa 25 Mt. l'uno
sfruttando 2 soste (di 2 chiodi ciascuna) ben visibili nel diedro. 60 Mt., IV, IV+ , 3 chiodi.
10° tiro:
salire ancora alcuni metri per poi aggirare lo spigolo verso destra.
Proseguire in piano fino ad un terrazzino dove si sosta (1 chiodo cementato). 15 Mt., IV, III, I.
11° tiro:
salire il camino fino a giungere al cospetto della parete. Alla base
di una grossa fessura obliqua (da destra verso sinistra) c'è un
chiodo. Risalire con passo delicato la fessura che poi diventa
camino fino a sostare al suo termine su un terrazzino con massi
incastrati.
40 Mt., IV, IV+, V-, 3 chiodi.
12° tiro:
salire le facili rocce che conducono alla terrazza detritica sommitale.
Sosta su clessidra poco sotto la terrazza. Da qui in breve si
giunge al grosso ometto in vetta. 30 Mt., III-, I
Discesa
La discesa avviene per la via Normale. Dalla vetta scendere per il versante opposto a quello di salita (verso la quarta torre) fino ad incontrare un ometto. Da qui spostarsi a sinistra (viso a valle) e scendere qualche metro (piccola traccia) fino ad una catena con anello di calata dalla quale si effettua una doppia di 20 metri. Proseguire alternando tracce di sentiero a tratti di arrampicata di II
molto esposti. Il percorso è bollato con vernice rossa e si
possono effettuare altre due calate in doppia su cordini. Dopo la
seconda calata su cordini si discende un canale detritico. Stare a
sinistra a ridosso della parete in modo da imboccare la cengia
(inizialmente molto stretta ed esposta, ma non difficile) che
taglia la torre. Oltrepassare la fessura del tiro chiave, l'attacco della via Jahn e continuare fino al canale che divide la
Seconda dalla Terza Torre.
Da qui è possibile:
A - continuare a traversare lungo la cengia, superando alcuni passi esposti (III, 2 chiodi). Alla fine della cengia alzarsi pochi metri raggiungendo
la prima di una serie di calate in corda doppia (5x25 Mt.) che depositano sulle ghiaie basali. Soluzione consigliabile se il canale dovesse trovarsi ancora innevato in quanto, così, non si raggiunge mai il suo fondo;
B - scendere nel canale: in corrispondenza di un salto, sulla parete sinistra (viso a valle), vi sono dei cordini con anello per la calata (25 Mt.).
Portarsi sul bordo del salto finale dove, sul lato destro (viso a valle), si trova l'ancoraggio per la calata che deposita a terra (50 Mt.; ancoraggio intermedio per chi ha corde
più corte).
Da qui in breve si raggiunge il sentiero utilizzato per l'avvicinamento e quindi il parcheggio. |