Descrizione generale
Bellissima via aperta da Bepi Pellegrinon (alpinista noto ai più per una monografia sulla Marmolada) e Eckehard Böhnel il 22 maggio del 1964 che sale sulla parete a sinistra della via della Rampa. L'itinerario alterna placche a diedri e camini regalando, specie nella sua seconda parte, un'arrampicata decisamente di soddisfazione. Tutte le soste sono attrezzate.
Attacco, descrizione della via
Percorrere la statale 48 che attraversa tutta la Val di Fassa. Seguire le indicazioni per il Passo Sella. Ad un certo punto la strada si divide. La statale 48 prosegue per il Passo Pordoi mentre la strada di sinistra (statale 242) conduce al Sella. Salite i vari tornanti fino a giungere al cospetto della parete del Piz Ciavazes (l'altitudine è 2115 Mt. circa). Parcheggiare sulle varie piazzole a bordo della strada.
Dalla strada partono diversi sentierini che in circa 15 minuti conducono alla base della parete. La via attacca sul lato destro della parete. Una spaccatura/rientranza segna l'attacco della via della Rampa. Pochi metri prima di questa rientranza, sulla sinistra, si notano 3 grosse scaglie che salgono oblique verso sinistra (in alto, quella più a sinistra diviene camino) alla base delle quali si trova l'attacco.
1° tiro:
salire, obliquando verso sinistra, lo spigoletto della scaglia sinistra fin dove questo diviene camino. Proseguire direttamente nel caminetto oppure aggirandone il primi metri verso destra e rientrando poco sopra. Al termine del camino saliere la terrazza erbosa spostandosi a destra. La sosta (1 spit con maglia rapida) si trova in cima ad un pilastrino con pinetto. Qualche metro più a sinistra si trova la sosta originale (2 chiodi).
40 Mt., IV, II, 1 sosta intermedia (2 chiodi con fettuccia).
2° tiro:
salire la paretina sopra la sosta e successivamente obliquare a destra in direzione dell'evidente nicchia. Uscire a destra della nicchia e sostare (2 spit con cordone). 30 Mt., IV-, IV+, 2 clessidre con cordoni, 1 sosta intermedia (2 chiodi).
3° tiro:
proseguire in leggero obliquo verso sinistra lungo facili rocce ed erba raggiungendo la sosta successiva (1 spit+2 chiodi con cordino e maglia rapida).
30 Mt., II, I.
4° tiro:
obliquare inizialmente a sinistra per 7-8 Mt. e poi verso destra sino ad una cengetta. Spostarsi su di essa leggermente verso destra raggiungendo la sosta (2 spit+1 chiodo con anello+cordone). 30 Mt., IV, 1 chiodo.
5° tiro:
salire in verticale e poco sotto l'inizio del diedro giallo piegare a destra per 6-7 metri. Obliquare ora a sinistra in direzione della placca gialla alla base della quale si sosta (2 spit e 2 chiodi con cordino) su un terrazzino.
40 Mt., III+, IV, 1 sosta intermedia (3 chiodi), 3 chiodi (di cui 1 con cordino e 1 con una punta di badile).
6° tiro:
superare la placca soprastante verso sinistra ed entrando così nel diedro che si segue sin dove è possibile. Qui traversare a destra alzandosi sotto il tetto. Traversare ancora a destra sino al termine del tettino dal quale si esce con passo strapiombante. Sostare subito dopo (2 spit+1 fittone resinato+1 chiodo). 25 Mt., V, VI+ oppure A0, V, 10 chiodi (di cui 3 vicini per un'eventuale sosta).
7° tiro:
obliquare a destra raggiungendo il bellissimo diedro che si risale sino a dove alcune lame permettono di spostarsi a destra. Alzarsi in verticale per alcuni metri e traversare a destra raggiungendo il pulpito sul quale si sosta (2 spit+1 fittone).
35 Mt., V, VI oppure A0, 16/17 tra chiodi normali e a pressione, 1 clessidra con cordini.
8° tiro:
alzarsi qualche metro e obliquare a destra sino ad un canalino che sale obliquo verso sinistra. Seguirlo sino a alla base del diedro dove si sosta (2 clessidre con cordone). 25 Mt., IV, III, 2 chiodi.
9° tiro:
salire il diedro sino a quando è possibile uscire a sinistra raggiungendo una cengetta dove si trova la sosta (3 chiodi).
25 Mt., IV, V+, IV+, 1 clessidra con cordone, 3/4 chiodi.
10° tiro:
la via ora obliqua verso sinistra. Prendere il diedro a sinistra della sosta fino ad uscire sulla cengia dei camosci dove si sosta su chiodo cementato. 20 Mt., IV-, V, IV, 2 clessidre.
In alternativa è possibile (scelta da noi adottata) riprendere il diedro di destra sino al suo termine uscendo sulla
Cengia dei Camosci. Attenzione perché non è presente nessuna sosta e non è possibile attrezzarla. E' dunque necessario proseguire in conserva sino alle rocce della parete alta del Ciavazes.
90 Mt. circa, IV+, V, I .
Discesa
Imboccare verso sinistra il sentiero che percorre la Cengia dei
Camosci. Ad un certo punto si passa a carponi in un breve tunnel e
poi si prosegue sulla cengia ancora molto esposta (cavi metallici di
sicurezza). Ci sono due punti in
cui è richiesta un'arrampicata in discesa (II) oppure, in alternativa, la calata in doppia (cordini e anelli in loco). Tra questi due tratti il sentiero di discesa dal Piz Ciavazes si unisce con quello di discesa dalla Prima e Seconda Torre del Sella. Giunti alla base della parete si segue il sentiero verso sinistra (viso a valle) per tornare al parcheggio. Andando invece a destra si arriva al Passo Sella. |