Descrizione generale
Via aperta da Reinhold e
Günther Messner nell'agosto del 1968. L'itinerario si sviluppa sulla parete nord della Seconda Torre del Sella e si svolge prevalentemente su placche a buchi molto verticali. E' considerato un capolavoro per gli anni in cui è stato aperto.
Nonostante si svolga su una parete di dimensioni modeste, con avvicinamento e discesa brevi, non è da sottovalutare.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere in macchina il passo Sella e parcheggiare nei pressi dell'hotel Maria Flora.
Dal passo imboccare il sentiero n. 649 che conduce alla ferrata delle Mésules. Giunti davanti allo spigolo della Seconda Torre salire lungo una traccia che conduce alla base della verticale parete nord. Pochi metri a sinistra dello spigolo si trova una lapide che ricorda Hans Plank, qui attacca la via Kasnapoff.
Per l'attacco della via Messner costeggiare verso sinistra la parete per altri 50-60 metri fino ad una fessura gialla, alla base, appena più a destra, un grosso masso. Qualche metro ancora più a destra, in placca, sono visibili 2 cordini (1 con moschettone); invece sulla placca appena a sinistra è visibile un cordino con maglia rapida.
1° tiro:
seguire la fessura all'inizio strapiombante fino a quando piega a destra. Seguirla ora più facilmente sino alla sosta (2 chiodi con cordino).
E' possibile, dopo i primi 2 metri, uscire a destra in placca (chiodo) e ritornare subito a sinistra nella fessura.
30 Mt., V+, V, 1 clessidra con cordino, 1 chiodo (sulla placca a destra).
2° tiro:
alzarsi un metro ed iniziare a traversare a destra fino una placchetta leggermente strapiombante con alla base una rientranza. Superare direttamente la placchetta, poi traversare a sinistra fino una nicchia gialla dove si sosta (clessidra con cordoni).
Noi abbiamo sbagliato: la linea corretta traversa maggiormente a destra per poi alzarsi ad una grotta situata appena a destra della nicchia descritta nel prossimo tiro. Vedi note a fine relazione per maggiori dettagli.
20 Mt., V+, 4 chiodi (di cui 2 accoppiati), 1 clessidra con cordino.
3° tiro:
traversare a sinistra fino una cengetta, qui salire dritti per placca via via più difficile fino alla grossa nicchia gialla dove si sosta (2 clessidre con cordoni). Anche in questo tiro non abbiamo seguito l'itinerario originale. 20 Mt., V+, VI-, 2 clessidre con cordoni.
4° tiro:
spostarsi sul bordo destro della nicchia (da qui abbiamo ripreso l'itinerario corretto), traversare a destra un metro ed iniziare a salire obliquando leggermente a sinistra sfruttando un vago pilastrino. Poi continuare per placca spostandosi leggermente a destra fino alla sosta (grossa clessidra con cordoni).
30 Mt., V+, V, 3 chiodi (2 dei quali vicini con cordino), 2 clessidre con cordino.
5° tiro:
traversare a destra per 5-6 metri poi alzarsi sulla placca obliquando verso destra in direzione di una piccola nicchia gialla dove si sosta (3 chiodi). 20 Mt., V+, V, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.
6° tiro:
con passo delicato uscire dalla nicchia sopra la sosta ed iniziare a salire la bella parete verticale con ottime prese. Raggiungere la sosta (2 chiodi) situata alla base di un diedro inclinato verso destra.
40 Mt., V, 3 chiodi (2 dei quali vicini con cordino), 5/6 clessidre con cordino.
7° tiro:
seguire il diedro fino alla cengia che lo interrompe e sostare (da attrezzare su masso incastrato). 35 Mt., III, IV.
8° tiro:
continuare per il diedro, poi per facili rocce obliquando verso sinistra fino alla terrazza detritica posta sotto la vetta. Attrezzare una sosta su spuntone nei pressi della forcella situata sul fianco sinistro della Seconda Torre. 60 Mt., IV, IV+, III.
Da qui è possibile raggiungere la vetta della Seconda Torre mediante il camino finale della via Normale (III), oppure iniziare direttamente la discesa.
Discesa
La discesa avviene per la via Normale. Dalla vetta tornare alla forcella (III, entrare nel camino - possibile doppia) dalla quale si scende verso il Piz Ciavazes (ometti) ricongiungendosi così alla via Normale della Prima Torre. Poco prima di giungere alla base della parete è possibile attrezzare una calata in doppia (anello in loco) oppure scendere arrampicando (II).
Mediante il sentiero verso destra (viso a valle) ritornare al passo Sella. |